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LUGANOLo sfogo di una licenziata: "Hanno tenuto i raccomandati"

24.12.13 - 14:49
Parla uno dei dipendenti, assunti temporaneamente dal Municipio, che non vedranno rinnovato il proprio contratto. La replica: "tra i rimasti anche dei meritevoli"
TiPress (archivio)
Lo sfogo di una licenziata: "Hanno tenuto i raccomandati"
Parla uno dei dipendenti, assunti temporaneamente dal Municipio, che non vedranno rinnovato il proprio contratto. La replica: "tra i rimasti anche dei meritevoli"

LUGANO - Penuria di finanze per il Municipio di Lugano e Natale amaro per un centinaio di dipendenti, assunti temporaneamente, che non si vedranno rinnovato il contratto. Uno di questi, N. (nome noto alla redazione), ci scrive il proprio sdegno in una lettera che pubblichiamo, di seguito, integralmente.

“100 lavoratori dell’amministrazione comunale di Lugano licenziati. Chi resta a casa e chi continua a lavorare? La domanda che sorge spontanea invece é quella: "con che criteri sono stati scelti gli impiegati da lasciare a casa, rispettivamente quelli da tenere?". Sicuramente sono stati tenuti i ragazzi e le ragazze che si sono distinti per le loro qualità nel lavorare, la loro motivazione ed il loro impegno. Purtroppo invece non é così. A restare a casa sono stati quelle persone che non avevano abbastanza "agganci" ai piani alti del municipio e del comune di Lugano. Proprio così, é stata tenuta a lavorare gente che é a casa in malattia la metà del tempo di lavoro, gente che si assenta dal suo posto di lavoro per andare a fare la spesa, gente che invece di concedersi un quarto d'ora di pausa per caffé e sigaretta passa mezza giornata di lavoro al bar e per finire gente che ha addirittura falsificato il proprio CV e si é fatta pagare il diploma di commercio dal comune di Lugano stesso! Sarà forse anche per questo che sono finiti i soldi stanziati?”.

“A scrivervi é un dipendente del comune che é stato lasciato a casa senza una motivazione valida e con la sorpresa del capoufficio che non ne sapeva nulla”.

“La cosa a dir poco più scandalosa é stato proprio il fatto che i capi ufficio, in alcuni casi, non sono neanche stati interpellati per decidere chi tenere e chi lasciare a casa. In definitiva i migliori collaboratori, quelli che facevano in qualche modo fruttare i soldi investiti nella loro formazione producendo un buon lavoro, sono stati lasciati a casa”.

“La cosa ancor più assurda é il fatto che, essendo questo un programma di introduzione al mondo del lavoro (progetto lavoro) e dal comune non viene dunque qualificato come un lavoro fisso, i dipendenti che sono stati lasciati a casa non avranno diritto neanche a percepire un indennità di disoccupazione e in molti casi dovranno andare in assistenza. E indovina un po' chi dovrà pagare l'assistenza? Il comune ovviamente!”.

“C'é qualcuno che in rappresentanza dei cittadini di Lugano ha fatto male i propri calcoli, e purtroppo saranno proprio i cittadini stessi a pagare per questi errori. Grazie e buon natale a tutti!”.


La replica di “chi è rimasto” - “Mi sento chiamato in causa dall'ex dipendente della città di Lugano che denuncia il fatto che siano rimasti sotto contratto solo i raccomandati”, scrive un altro lettore.  

Non metto in dubbio che qualche raccomandato ci sia, ma, come me, tanti altri non sono né raccomandati né nullafacenti... Fino a qualche mese fa eravamo tutti sulla stessa barca. Ci sono stati dei prolungamenti da 3 a 6 mesi e a molti è stato detto che sarebbe stato l'ultimo anche per loro. Voglio ricordare a questo ex dipendente che i contributi mensili per l'AD sono versati dal dipendente quindi di dare una lettura all''art. 13 della legge sull'assicurazione contro la disoccupazione e vedere se rientra nei parametri. Tanti come me lottano da anni per ottenere un posto fisso dando ogni giorno il massimo e cercando di mettere in mostra le proprie capacità e qualità. Voglio ricordare che gli stipendi che 'girano' sono di 2'400.-/2'800.- una miseria per tutti che non permettono ad un giovane come me di potersi pianificare un futuro. Purtroppo non sarà un buon natale per tutti ma sperò che riuscirete a regalare comunque un sorriso alle vostre famiglie".

 

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