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"Sto vivendo un inferno. Io ho bisogno di lui, lui ha bisogno di me"

BELLINZONA"Sto vivendo un inferno. Io ho bisogno di lui, lui ha bisogno di me"

10.12.13 - 22:33
E' l'appello disperato della madre di Arlind Lokaj, il ragazzo sul quale pende un decreto d’espulsione, martedì sera in Piazza del Sole a Bellinzona per una manifestazione pacifica di protesta
ti-press
"Sto vivendo un inferno. Io ho bisogno di lui, lui ha bisogno di me"
E' l'appello disperato della madre di Arlind Lokaj, il ragazzo sul quale pende un decreto d’espulsione, martedì sera in Piazza del Sole a Bellinzona per una manifestazione pacifica di protesta

BELLINZONA - Non si arrende Arlind Lokaj, il ragazzo del Kosovo sul quale pende un decreto d’espulsione. Martedì sera,  assieme ai suoi amici il 17enne si è ritrovato alle 17:00 in Piazza del Sole a Bellinzona per una manifestazione pacifica di protesta.

Culmine della serata, in Piazza Governo, sono stati i discorsi del giovane, della madre e dei suoi amici. Gli stessi che nel comunicato di ieri scrivevano: "Non è giusto che un ragazzo umile e innocuo debba lasciare tutti noi per una futile questione di permessi, di numeri.. siamo persone!"

“Ho 17 anni e sono di origini kossovare, ma sono nato a Locarno - ha iniziato a raccontare Arlind di fronte a una folla numerosissima di giovani -. Da piccolo mio padre mi ha portato via forzatamente. Mia madre non ha potuto far altro che sperare che un giorno ci saremmo rivisti. Quel giorno è arrivato. La mia vita ora è qui, con i miei amici, il mio futuro, ma soprattutto mia madre. Ti voglio bene mamma”.

Arlind, nonostante sia nato in Svizzera, dopo essere tornato nella sua terra di origine a 4 anni, da tre si è ricongiunto con la madre in Ticino (abbandonato dal padre), ma senza alcun permesso. Recentemente ha ricevuto una lettera in cui gli viene comunicato che entro il 15 dicembre dovrà allontanarsi dai confini elvetici.

“In questi giorni stiamo vivendo un inferno - giura davanti ai presenti la madre del 17enne -. Speriamo che questa storia si risolva una volta per tutte. Sono tre anni che lottiamo. Io non sono qui per giudicare il lavoro delle autorità, chiedo solo che Arlind non venga punito per una colpa che non ha. Suo padre non lo vuole come non ha rivoluto sua sorella, si è rifatto una famiglia".

E’ accorato, tra le lacrime, l’appello della madre di Arlind: “Io chiedo solo che permettano che rimanga con me. E’ ancora troppo piccolo. Io ho bisogno di lui, lui ha bisogno di me. ”

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