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CANTONETrasporti, il Ticino è arrabbiato

31.10.13 - 15:37
I progetti per le diverse regioni partiranno solo dopo il 2019
Foto Keystone
Trasporti, il Ticino è arrabbiato
I progetti per le diverse regioni partiranno solo dopo il 2019

BELLINZONA - Trentacinque città e agglomerati dovrebbero ripartirsi gli 1,6 miliardi di franchi attribuiti dalla Confederazione per migliorare dal 2015 le infrastrutture di trasporto. Al termine della procedura di consultazione, la maggior parte delle regioni interessate sottolineano però la necessità di fondi supplementari e talune (Ticino in testa) criticano pure l'esclusione di progetti ritenuti indispensabili.

Nel complesso, al Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC), sono stati inoltrati 41 progetti, per un volume di investimenti pari a 20 miliardi di franchi. Trentacinque di questi otterranno un contributo.

 

Gli agglomerati che riceveranno i maggiori contributi saranno quelli di Winterthur (124,53 milioni), Losanna-Morges (135,19), Ginevra (197,60) e Berna (290,54). In Ticino ricevono finanziamenti Bellinzona (11,36), Locarno (11,22), Lugano (10,26) e il Mendrisiotto (10,48). Nessuna attribuzione è invece prevista per i Grigioni.

 

I contributi sono destinati ai trasporti pubblici e al traffico motorizzato privato nonché a quello lento. Il contributo della Confederazione corrisponde a una quota del 30-40%. Per migliorare le infrastrutture di traffico nelle città e negli agglomerati saranno inoltre messi a disposizione complessivamente 6 miliardi di franchi provenienti dal Fondo infrastrutturale, istituito nel 2006.

 

Ticino arrabbiato - A livello generale, il canton Ticino ritiene che la dotazione sia ampiamente insufficiente rispetto ai bisogni attuali e a quelli già annunciati per i prossimi anni in tutti gli agglomerati.

 

Inoltre, il Consiglio di Stato ticinese non capisce come mai i suoi progetti nella regione frontaliera del Mendrisiotto, nonché a Bellinzona, Locarno e Lugano siano stati retrogradati nella lista B e di conseguenza la loro realizzazione slitta a dopo il 2019. Con l'apertura della galleria di base del San Gottardo nel 2016 e del tunnel ferroviario del Monte Ceneri a fine 2019, questi lavori sono necessari e urgenti, sottolinea il governo ticinese.

 

La lista A comprende i progetti definiti di seconda generazione, per i quali i contributi saranno liberati tra il 2015 e il 2019. La lista B, a cui sono destinate sovvenzioni per circa 1,4 miliardi, contempla i programmi di agglomerato di terza generazione, che saranno "verosimilmente cofinanziati" da Berna a una data ulteriore, secondo il progetto posto in consultazione. Un nuovo messaggio dovrebbe essere sottoposto al Parlamento entro il 2017.

 

Soddisfatti e delusi - Tra le risposte favorevoli al progetto figura quella della "Regione capitale della Svizzera" (BE/NE/FR/SO/VS), che si rallegra che siano stati premiati i progetti ferroviari della stazione di Berna e il raccordo ottimizzato tra Neuchâtel e La Chaux-de-Fonds (NE). La Regione capitale applaude anche la ricerca da parte della Confederazione di un finanziamento a lungo termine.

 

Tra i cantoni delusi, oltre al Ticino, v'è anche Vaud, che si è visto scartare i suoi progetti Rivelac (Riviera/Veveyse/Haut-Lac) e Chablais Agglo. Il cantone lemanico chiede infatti una rivalutazione dei due progetti e intende sottoporre elementi tecnici a sostegno di tale richiesta. Vaud auspica inoltre che i circa 370 milioni, ancora a disposizione della Confederazione per i progetti di terza generazione, siano immediatamente destinati a quelli di seconda generazione.

 

Il canton Ginevra è invece soddisfatto solo a metà: si rallegra infatti che il progetto di Grand Genève (GE/VD/Francia) sia stato preso in considerazione, ma deplora che la parte francese, "da cui dipende l'efficacia del dispositivo", non sia contemplata per il momento nei contributi federali.

 

ats

 

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