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CANTONEAnche oggi falliranno due aziende

03.07.13 - 08:48
Oltre due fallimenti al giorno. Per la precisione, 2,2. In questo numerino agghiacciante – più eloquente di mille parole – c’è tutta la crisi ticinese
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Anche oggi falliranno due aziende
Oltre due fallimenti al giorno. Per la precisione, 2,2. In questo numerino agghiacciante – più eloquente di mille parole – c’è tutta la crisi ticinese

LUGANO - Il dato lo abbiamo ricavato scartabellando tra le banche dati dell’Ustat assieme a Eric Stephani, collaboratore scientifico dell’Ufficio cantonale di statistica. In Ticino i fallimenti liquidati nel 2012 sono stati 825. Il 18% in più rispetto all’anno prima. Duevirgoladue al giorno, appunto.
“Il numero è da prendere con le pinze” spiega Stephani. “Per completare una procedura fallimentare possono volerci anni, è quindi probabile che nel conteggio rientrino anche aziende ticinesi che hanno chiesto il fallimento nel 2011 o nel 2010, a ridosso del periodo più nero della crisi”.

Per mettere i puntini sulle “i” (siano quelle di “crisi” o di “carneficina”), aggiungiamo che le procedure fallimentari aperte nel 2012 sono state 552. A una media di 1,5 aziende che chiedono fallimento ogni giorno, dunque, si aggiungono le 2,2 che falliscono in tutto e per tutto. E il totale delle vittime della crisi sale a 3,7 al giorno.

E il futuro – ahinoi - è tutt’altro che roseo. “Con l’aria che tira, visti i flussi e i riflussi della crisi, è probabile che nei prossimi anni assisteremo a nuovi picchi e nuovi accumuli” continua Stephani. Nemmeno il confronto con gli altri cantoni consola. Facendo una classifica nazionale, dopo Zurigo, Berna, Ginevra e Vaud è quinto in tutta la Svizzera per numero di fallimenti. La classifica la trovate qui

“Bisogna fare le debite proporzioni” precisa Stephani. “Zurigo ad esempio ospita il 18% delle aziende presenti nella Confederazione, e incide sul totale dei fallimenti per il 14%. Le aziende ticinesi valgono invece il 5% del totale, i fallimenti il 6%. I dati vanno aggiornati, ma è chiaro che nel nostro Cantone la crisi è particolarmente feroce, anche perché le aziende qui sono mediamente molto piccole, quindi soffrono di più”.

 

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