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GERRA GAMBAROGNO"La prossima volta accoglierò i ladri con il fucile"

05.04.13 - 17:05
È la seconda volta che gli entrano in casa in meno di un anno. Dice di avere speso oltre 50.000 franchi in antifurti e nuovi serramenti. Lo sfogo e la rabbia di un abitante del Gambarogno: "Viviamo nella paura"
Foto Colourbox
"La prossima volta accoglierò i ladri con il fucile"
È la seconda volta che gli entrano in casa in meno di un anno. Dice di avere speso oltre 50.000 franchi in antifurti e nuovi serramenti. Lo sfogo e la rabbia di un abitante del Gambarogno: "Viviamo nella paura"

GERRA GAMBAROGNO – I ladri gli sono entrati in casa per la seconda volta nel giro di meno di un anno. È accaduto, di nuovo, la sera del venerdì santo. Ma stavolta il sistema d’allarme lo ha salvato dal furto. Ora lui, 30enne abitante di Gerra Gambarogno, non ne può più e lancia il suo grido di rabbia alle autorità. La sua è una testimonianza che riassume il disagio di un’intera regione. “Essendo anche cacciatore, non ho paura di dirlo, la prossima volta aspetterò questa gente con il fucile. L’ho già detto anche alla polizia”.

 

Porte scassinate - È esasperato il nostro interlocutore. Non si sente né sicuro, né tranquillo. “Fatevi un giro nella zona, qui la gente non riesce nemmeno a dormire. E quando deve uscire di casa, ha mille pensieri”. Lo scorso agosto il 30enne aveva subìto un importante furto, nella sua abitazione. “Nel frattempo ho speso oltre 50.000 franchi in antifurti e nuovi serramenti. Eppure questa gente ci ha provato ancora. Ha tentato di scassinare due porte e ha rotto un vetro. Per fortuna che il sistema antifurto mi ha avvertito tramite cellulare. Sono subito corso a casa e li ho beccati mentre stavano scappando. Li ho inseguiti nel bosco, ma sono riusciti a farla franca. Purtroppo sono arrivato in ritardo di qualche secondo. Altrimenti non se ne sarebbero andati con le loro gambe”.

 

Frontiere aperte - Se la prende anche con la polizia, il giovane. “Non è possibile che non riescano a prenderli”. E poi con la politica. “Abbiamo voluto aprire le frontiere e togliere le dogane. Ecco il risultato. Noi che abitiamo in una zona di confine viviamo in un incubo”. Poi ancora un’affermazione da brividi. “Ho deciso di cercare di controllare io stesso questi malviventi. Giro di notte per vedere se riesco a coglierli sul fatto. La disperazione ti fa fare anche questo”.

 

La reazione - Intanto, l’eco della sfuriata del 30enne gambarognese ha raggiunto pure la polizia cantonale. Che tramite il suo Ufficio Stampa reagisce così: “La Polizia cantonale assicura da sempre il massimo impegno per garantire la necessaria sicurezza alla popolazione e affidare i malviventi alla giustizia. Questo in base agli attuali effettivi e agli attuali mezzi a disposizione. Per quanto riguarda l’uso delle armi, pur comprendendo la preoccupazione del cittadino, lo invitiamo a mantenere la calma e a evitare azioni individuali dalle conseguenze potenzialmente gravi. Ribadiamo l’invito alla popolazione a segnalare al più presto movimenti sospetti di persone e veicoli, se possibile con indicazioni circa la marca, il modello e la targa delle auto alla Centrale operativa della Polizia cantonale allo 0848 25 55 55. Segnalazioni che hanno già permesso di assicurare alla giustizia numerosi autori di furto. Infine, invitiamo a mettere in pratica i consigli di prevenzione relativi ai furti con scasso consultabili sul sito internet della Polizia cantonale”.

 

Ticino bersagliato - Proprio negli scorsi giorni il commissario capo Angelo Fieni aveva esposto le cifre legate ai furti con scasso in Ticino, aumentati del 12,6% nel 2012. Il disagio raccontato dal 30enne di Gerra Gambarogno è dunque di portata cantonale. “Ma nonostante tutto – concludono dall’Ufficio stampa della polizia cantonale – c’è un dato incoraggiante. Circa il 35% delle effrazioni ad abitazioni sono solo tentate. E questo testimonia la bontà delle misure preventive messe in opera dai proprietari. Misure che tuttavia non riteniamo ancora sufficienti”.

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