Cerca e trova immobili

GIAPPONEI viaggi e l’azienda, Paolo Basso si prepara al suo nuovo futuro

01.04.13 - 20:31
Il sommelier numero uno al mondo ci ha raccontato un po’ del suo passato e di quello che sarà il suo futuro professionale. "Mi hanno detto che, dopo una vittoria del genere, qualcosa inevitabilmente cambia…"
Foto d'archivio (Tipress)
I viaggi e l’azienda, Paolo Basso si prepara al suo nuovo futuro
Il sommelier numero uno al mondo ci ha raccontato un po’ del suo passato e di quello che sarà il suo futuro professionale. "Mi hanno detto che, dopo una vittoria del genere, qualcosa inevitabilmente cambia…"

KYOTO - La vittoria di Paolo Basso, il sommelier italo-svizzero che si è aggiudicato a Tokyo il titolo di "Miglior Sommelier" al mondo, è frutto lunghissimi anni di passione, studi e costanza ed è il coronamento di una carriera che lo ha visto migliorarsi nel corso del tempo. Proprio come un buon vino d'annata, Basso, è riuscito ad affinare le sue competenze nel settore in modo continuo, anno dopo anno.

Abbiamo raggiunto telefonicamente il sommelier numero uno al mondo questa mattina, mentre si  trovava in una stanza d’albergo a Kyoto, in un Giappone che, venerdì scorso lo ha coronato campione, battendo in finale la canadese Véronique Rivest e la belga Aristide Spies.

Passati i giorni dell'euforia emozionale, ora per il sommelier nato a Besnate e residente a Ligornetto è il tempo di guardare al futuro. Gli abbiamo chiesto se il titolo vinto gli cambierà la vita. "Certamente avrò più tempo libero di prima. Tutto quello che avevo era tutto dedicato alla preparazione del concorso. Dovrò pensare a riorganizzarmi. Farò altro. Comunque, mi hanno detto che qualcosa cambia con un titolo del genere. Vedremo". Sicuramente per Basso cominceranno ad affacciarsi nuovi impegni e appuntamenti, ma il sommelier assicura che ad essere al centro dei suoi interessi e della sua attività è la sua azienda, la Ceresio Vini, fondata da lui stesso cinque anni fa e che si occupa di vendita di vini di qualità. "Da sommelier con un titolo del genere, naturalmente continuerò ad avere l'esigenza di tenermi in costante aggiornamento, ma sicuramente la preparazione non sarà più assidua come prima. In altre parole, quando sfoglierò una rivista specializzata non lo farò con uno scopo di apprendimento finalizzato allo studio, bensì avrò un approccio più legato al piacere di ampliare la mia cultura personale". 

Per Basso si prevedono tanti viaggi, in giro per i cinque continenti: "Ne farò quattro intercontinentali all'anno. Prediligerò, in tutti i casi, le regioni che non conosco. Cercherò di riuscire a gestire l'attività aziendale e quella di sommelier, in tutti i casi il fulcro dei miei interessi resterà in Ticino".

Basso ne ha fatta di strada. Un percorso professionale e di vita iniziato alla Scuola alberghiera di Sondalo in Valtellina. "Quel periodo non posso considerarlo che il punto di partenza. Sì, perché si esce da quell'istituto con un bagaglio di conoscenze basilari, ma nonostante ciò, mi ha insegnato a sbrogliarmela nel mondo del lavoro, a dare e a metterci del proprio. Ho l'impressione che in altre realtà, i ragazzi che escono da scuole alberghiere più prestigiose siano bravissimi ad eseguire quello che hanno imparato, ma non siano capaci a metterci il loro carattere, la loro grinta, come, invece,  hanno insegnato a me in Valtellina". 

 

Il vero punto di svolta per Basso è stata la sua esperienza a Ginevra, quando, a metà anni 90, andò a lavorare in un ristorante gastronomico. "Ero l'unico italiano presente. Il personale era tutto francese e trovava strano il fatto che io arrivassi dall'Italia, considerato il paese degli spaghetti e della pizza. Lì ho avuto modo di conoscere un sommelier, che mi ha messo sui binari giusti e mi ha indirizzato verso questo mondo. Così è iniziata la mia carriera da sommelier.

Un settore, quello dei vini, che negli ultimi anni si è specializzato ed è cresciuto in tutto il mondo, diventando un vero e proprio business miliardario. "Dalla mia esperienza accumulata grazie a concorsi in vari Paesi, ho potuto constatare che oggigiorno si possono produrre dei vini buonissimi un po' dappertutto nel mondo. Se però parliamo dei fuori classe, però, dobbiamo andare in Borgogna per il Pinot Nero, in Toscana per il Sangiovese, in Alsazia per i grandi Riesling, in Piemonte, solo per citare alcuni esempi".

(p.d'a.)

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE