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BEDANOMelisa lancia un appello: "Investitori aiutateci"

02.11.12 - 14:58
Il direttore delle storiche librerie: "Melisa ha bisogno di liquidità per avere sempre nuove proposte nelle librerie e così vendere e creare nuova liquidità"
ticinonline/manuelmeleleo
Melisa lancia un appello: "Investitori aiutateci"
Il direttore delle storiche librerie: "Melisa ha bisogno di liquidità per avere sempre nuove proposte nelle librerie e così vendere e creare nuova liquidità"

BEDANO - La crisi e il franco forte danno il colpo di grazia a Melisa. Sono tre le librerie che abbassano definitivamente le saracinesche, quella di Lugano, di Locarno e Grancia, ma anche il centro di distribuzione di Bedano.

Ed è da qui che, nel corso di una conferenza stampa, il direttore Federico Nizzola spiega le ragioni della disdetta di 25 contratti di lavoro: "È dal 2010 che stiamo cercando di salvare l'azienda. Ma la crisi, assieme al franco forte ha ridotto di un terzo il valore di magazzino, come anche i clienti".

 

Licenziamenti che - aggiunge Nizzola - erano nell'aria: "Essere licenziato non fa piacere a nessuno. Nonostante questo i dipendenti erano informati della situazione. Regolarmente facevamo delle riunioni con tutti i dipendenti dove spiegavamo la situazione. Tutti abbiamo sperato fino all'ultimo di poter evitare questo passo".

 

Nizzola spiega le strade intraprese per cercare di resistere alla crisi: "Abbiamo cercato nuovi finanziatori, azionisti e Valora (Il gruppo che aveva ceduto la libreria ad una società che fa capo a degli investitori ticinesi), ci ha annullato i debiti, ma è mancata liquidità".

 

Il direttore resta tuttavia abbastanza ottimista per ciò che riguarda il futuro del libro stampato: "Nonostante l'avvento delle nuove tecnologie, con l'avvento degli smartphone e dei tablet, non c'è l'abitudine di leggere un romanzo sul tablet e credo non sarà così radicata nemmeno in futuro. In Svizzera e in Ticino in particolare il libro è un oggetto che si vuole possedere, vuole avere. Penso a romanzi come Twilight. Non necessariamente la gente li legge, ma li vuole comunque avere".

 

Che ne sarà dunque dei libri presenti nei negozi? "Per ora saranno dettagliati in modo tale da presentarli all'ufficio competente e in seguito si deciderà cosa fare", ha spiegato Nizzola, che ha concluso con un appello agli investitori: "Se qualcuno fosse interessato a investire nel mondo del libro, a investire in una azienda storica per il canton Ticino, si faccia avanti. Melisa ha bisogno di liquidità per avere sempre nuove proposte nelle librerie e così vendere e creare nuova liquidità".

 

Il direttore spiega pure come la scorsa estate si fossero fatti avanti dei finanziatori, ma fosse poi mancato il tempo per concretizzare. Finanziatori che potrebbero essere ancora interessati: "Sono in corso alcune trattative per salvare queste storiche librerie", spiega Nizzola.

 

Nel frattempo i bilanci verranno depositati la prossima settimana. Ma verosimilmente il sindacato OCST chiederà il fallimento già oggi.

 

Dopo ben 73 anni di attività, lo storico marchio delle librerie ticinesi sprofonda nelle cifre rosse dall'effetto euro e da un 2011 che ha registrato una perdita del 30%. Per la Melisa a corto di liquidità, la situazione era precipitata dopo che alcuni grandi distributori italiani di libri avevano chiuso i conti, limitando drasticamente o addirittura annullando le forniture.

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