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INTERVISTAInvestigatori: i nuovi "007" tra tecnologia, rischi e sacrifici

29.06.10 - 14:01
Giotto Alliata: "Siamo disponibili 24 ore al giorno, sette giorni su sette. Un lavoro spesso ‘al limite'"
Keystone
Investigatori: i nuovi "007" tra tecnologia, rischi e sacrifici
Giotto Alliata: "Siamo disponibili 24 ore al giorno, sette giorni su sette. Un lavoro spesso ‘al limite'"

LUGANO – Chi non ha mai pensato una volta nella vita di ricorrere ad un investigatore privato. Eppure spesso questa professione, nell’immaginario collettivo, resta legata prevalentemente a questioni di natura sentimentale, a screzi di coppia, al sospetto di tradimento del partner.

Eppure la figura dell’investigatore, soprattutto grazie alle nuove tecnologie, è mutata. Si tratta di figure specializzate nel settore che somigliano sempre di più a degli autentici 007.

Uno di questi è Giotto Alliata che da 15 anni ha creato "All Investigazioni" 
"Nell’investigazione privata di oggi, il ramo del privato, legato a tradimenti e crisi matrimoniali, è ancora una fetta consistente del lavoro. Col passare degli anni però sono aumentate le richieste inerenti ad altre sfere. Sempre più frequenti infatti le richieste per il controllo dei minori, adolescenti, legate al consumo di stupefacenti, di alcol, alle presunte cattive frequentazioni, da parte di genitori che non sanno più, e ne sono spaventati, cosa ruota attorno alla vita dei loro figli. Diamo anche indicazioni sull'uso del web, dal semplice blocco di siti che si ritengono inadeguati fino al
controllo vero e proprio del pc che il giovane usa per navigare. Naturalmente, in questi casi, il limite tra lecito e illecito è molto sottile, anche se molto spesso, anche di fronte alla possibilità di una violazione, il genitore, arriva a chiedere qualunque cosa”.

Quindi lo spionaggio industriale è solo materia cinematografica?
“No, per nulla. Tuttavia il nostro intervento viene richiesto prevalentemente quando ci sono in ballo interessi di un certo livello. Chiaramente non ci chiedono di rubare dati ad altre azienda, piuttosto di scoprire se all'interno c'è fuga di notizie. In un caso ad esempio mi è stato chiesto di recarmi in un altro cantone per confermare il sospetto di spionaggio tra due aziende farmaceutiche. Un ex dipendente infatti, trasferitosi in un’altra società, passava informazioni riservate. Un lavoro difficilissimo e davvero sul filo della legalità”.

Tecnologia e informatica sono il futuro. Ad oggi come si è evoluto il mestiere del detective?
“La tecnologia ha fatto passi enormi negli ultimi anni. Col digitale, i supporti di memorizzazione, il gps, le microspie, il nostro lavoro è cambiato tantissimo. Si pensi che fino a qualche anno fa l'investigatore lavorava prevalentemente con binocolo e registratore a cassetta. Con le nuove tecnologie oggi si riesce a localizzare una persona, un'auto, un telefono cellulare. Esistono anche dei software, illegali, ma comunque in commercio, che permettono, installati sul telefono della vittima, di ascoltare in diretta, utilizzando un altro telefono collegato, non solo le conversazioni telefoniche e i messaggi, ma anche l'audio dell'ambiente circostante, persino quando il telefono è spento. Chi utilizza questi strumenti, può davvero monitorare una persona 24 ore su 24. La tecnologia è vasta, c'è quella legale, ma anche quella che vìola la legge. Questo è un mestiere rischioso anche dal punto di vista penale.

Strumenti "estremi"?
“La microspia gsm. La si può occultare ovunque e attivare da qualsiasi punto del mondo. Attivando la microspia, che non suona, non vibra ed è praticamente invisibile, si apre l'audio di quel locale. Lo stesso per le microcamere, attivabili via web. Installate in alcune scuole, ad esempio, permettono, ai genitori che vi accedono, di accertarsi che il figlio non sia altrove. Un oggetto singolare è anche la lente che invece di ingrandire rimpicciolisce l'immagine circostante. montata su un piccolo monocolo, la si appoggia allo spioncino della porta e si riesce a vedere tutta la stanza”.

La clientela è più maschile o femminile?
“Per determinati servizi sono più le donne. Si rivolgono a noi per una svariata tipologia di problematiche che non sono soltanto relative alla vita di coppia. C’è la mamma preoccupata per i figli, ma anche la donna che riceve telefonate moleste. Per questo caso ad esempio esiste un apparecchio che, montato sulla linea telefonica, permette di ascoltare l'audio dall'altra parte prima ancora che venga alzata la cornetta. In questo modo il molestatore può, convinto di non essere ancora ascoltato, tradirsi ed essere identificato”.

Un mestiere rischioso?
“Non si sa mai con chi si ha a ce fare. La reazione di chi si scopre osservato può essere sproporzionata, e non sono mancati casi di ritorsione. Minacce e danneggiamento dei propri beni sono le reazioni più comuni, ma in un caso sono stato citato in una causa civile. La causa, andata avanti per oltre 10 mesi sulla base di false testimonianze, mi costò oltre 4000 franchi. Questa cosa avrebbe potuto mettere a rischio anche la mia licenza.

Rischi, dunque anche costi per chi si rivolge a voi.
“Il nostro servizio ha un tariffario ad ore che oscilla tra i 90 e i 110 franchi. Oltre a questo c'è un costo al chilometro più le altre spese, quali telefonate, ristorante, etc”.

Cosa vuol dire dedicarsi giornalmente alle questioni private di sconosciuti?
“Si arriva ad essere disponibili 24 ore su 24 e a stretto contatto col cliente. Non esistono weekend, ne orari. Ci sono momenti in cui la mia vita ruota esclusivamente attorno al lavoro. Basti pensare solo alla preparazione, tra sopralluoghi, accessori, e tutto il resto. In questo lavoro non ci si può improvvisare. Io faccio l’investigatore da 15 anni e mi affido, quando ho bisogno di collaboratori, soltanto a persone con esperienza e con la licenza”.

Come è cautelata la categoria dell’investigatore?
“In Ticino per poter praticare è necessario avere una licenza rilasciata dal Dipartimento delle Istituzioni, dall'Ufficio dei Permessi di Bellinzona, che va rinnovata ogni tre anni. Bisogna sottostare a determinati controlli, avere il certificato di buona condotta, la fedina penale pulita, un tirocinio concluso e nessun debito a carico. Ogni tre anni c'è inoltre una valutazione di controllo per il rinnovo. Stranamente non esiste ancora una legge federale a cautela di questo tipo di professione che, in cantoni come Zurigo, non è richiesta. Qui chiunque può improvvisarsi investigatore”.

Foto d'apertura: Keystone

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