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Tecnologia: amica fidata o nemica da combattere?

CANTONETecnologia: amica fidata o nemica da combattere?

01.12.21 - 06:00
La tecnologia ci accompagna quotidianamente, eppure non è sempre vista di buon occhio.
tio.ch/20minuti - D.Giordano
Tecnologia: amica fidata o nemica da combattere?
La tecnologia ci accompagna quotidianamente, eppure non è sempre vista di buon occhio.
«Positivo o negativa, dipende dall'uso che se ne fa», sottolinea l'esperta Catharina Lobinger. Fra la popolazione c'è chi ne fa un vero e proprio status symbol e chi invece cerca di restare più ancorato al mondo reale.

LUGANO - «Mi piace un sacco avere sempre l'ultimo modello d'iPhone». «No, non mi interessa. È qualcosa di tipico del consumismo». Il rapporto delle persone con la tecnologia è parecchio variegato. Perché se cambiare lo smartphone non appena esce un nuovo modello è ormai da anni una tendenza, c'è anche chi "non molla" e al contrario vede nella tecnologia un nemico da combattere. Insomma, per alcuni la funzionalità di un prodotto rimane centrale e lo sostituisce solo quando è rotto o guasto. Per altri la novità è qualcosa di troppo stuzzicante e alla fine finisce per cedere alle tentazioni. 

I produttori fanno la loro parte - «Alcuni effettivamente vedono nello smartphone uno status symbol. E non sono solo i giovani», conferma Catharina Lobinger, vice professore di comunicazione online all'USI. «Ma a questo meccanismo partecipano anche i produttori, che ovviamente puntano a farci comprare il nuovo modello, con nuove funzionalità». E per fare ciò spesso ricorrono a una strategia ha un nome: obsolescenza programmata (o pianificata). In altre parole, definire il ciclo vitale di un prodotto in modo da limitarne la durata a un periodo prefissato.

Attenzione a condannare la tecnologia - «La tecnologia è ormai una parte integrante di tutta la nostra vita, che ne è persino satura. È però facile condannarla e dire "chi usa tanto la tecnologia sbaglia" o "troppa tecnologia fa male», illustra l'esperta. Un esempio? Una persona che non stacca gli occhi dallo smartphone magari sta semplicemente comunicando con il partner che si trova dall'altra parte del mondo. O sta leggendo un libro. «In questo caso la tecnologia non viene vista negativamente. Non bisogna quindi generalizzare o guardare al dispositivo, ma all'uso che se ne fa».

Convivenza tra tecnologia e mondo reale - Fatto sta che se 20 anni fa ci si trovava su una panchina a discutere del più e del meno, al bar per una partita a carte o al campo per due calci a un pallone, oggi si trascorrono ore davanti a uno schermo. «Non è vero che non si fanno più attività insieme e che abbiamo perso il senso della realtà. La tecnologia non sostituisce le attività, ma è integrata in tutti gli ambiti della nostra vita. Quindi non è un discorso di "o questo, o quello", ma piuttosto di come il reale e il virtuale convivano. E le regole del gioco le dettano le persone stesse», sottolinea Catharina Lobinger.

Quando si parla di tecnologia, la domanda alla fine è sempre quella: si stava meglio prima? Anche qui i pareri della gente sono discordanti, nonostante gli oggettivi vantaggi che ne derivano. L'esperta invece evidenzia come un tempo anche la ruota aveva rappresentato una rivoluzione tecnologica. Una cosa invece accomuna tutti quanti: tornare indietro, ormai, non si può.

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