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Abita con un serpente e le mamme del quartiere si spaventano

LAMONEAbita con un serpente e le mamme del quartiere si spaventano

02.11.21 - 06:00
Edgardo Bottinelli si è ritrovato la polizia in casa. Colpa del suo strano "amico". Guarda il video.
Foto di Davide Giordano (Tio/20Minuti)
Abita con un serpente e le mamme del quartiere si spaventano
Edgardo Bottinelli si è ritrovato la polizia in casa. Colpa del suo strano "amico". Guarda il video.
Davvero l'animale che il 78enne porta al parco giochi a prendere il sole è innocuo? Il test di Tio/20Minuti. L'esperto: «Nessun problema. Ma io non lo porterei in giro».

LAMONE - A causa del suo animale domestico si è ritrovato un poliziotto in casa. A mandarglielo alcune mamme del quartiere, preoccupate. L'animale domestico in questione non è proprio dei più comuni. Edgardo Bottinelli, 78enne di Lamone, abita infatti con un serpente del grano. «Nelle giornate di sole lo porto al parco giochi a scaldarsi un po'. È chiaro che i bambini siano incuriositi. Io glielo faccio toccare perché è innocuo, pacifico».

Una passione che arriva da lontano – A qualcuno però questa strana passione non è andata giù. E così Bottinelli recentemente ha ricevuto la visita di un agente. «Lui ha fatto il suo dovere. Mi ha solo esposto la preoccupazione di alcune persone. Non credevo che il mio animale potesse dare tanti grattacapi. Io sono sempre stato appassionato di serpenti. Già da piccolo osservavo gli scorzoni con ammirazione. Da qualche anno sono in pensione, prima facevo l'assicuratore, e ho deciso di regalarmi un amico». 

Muove la lingua in continuazione – Tipo originale, il signor Edgardo. Gira tutto l'anno in maniche corte e pantaloncini. Non teme il freddo. E non teme nemmeno le critiche della gente. «Non faccio niente di male. Purtroppo si ha paura delle cose che non si conoscono. Vale anche per il serpente del grano, un rettile originario degli Stati Uniti, docile e assolutamente non pericoloso. Muove la lingua in continuazione ma per orientarsi. Non morde. Per farlo mordere bisognerebbe farlo arrabbiare per due anni di fila e il suo morso sarebbe comunque indolore e senza conseguenze per la salute di una persona». 

Ormai è diventato un "caso" – Il rettile di Edgardo è diventato ormai un "caso" in paese. Lui lo ha ribattezzato Ser Pente. «All'inglese», ironizza. Un animale di sei anni che potrebbe anche raggiungere il quarto di secolo di vita e il metro e mezzo di lunghezza. «Lo tengo in un terrario, in un ambiente ben riscaldato. Spesso lo prendo in mano come se fosse un gattino. Ad esempio quando mi rilasso sulla poltrona guardando il telegiornale. Lui si aggrappa alle mie braccia e se ne sta lì tranquillo. Gli voglio davvero bene e mi dispiace constatare che ci siano persone che lo giudichino negativamente senza conoscerlo». 

Il nostro test – Tio/20Minuti ha reso visita al signor Edgardo per capire se quanto afferma sul suo animale è veritiero. Davvero non fa nulla? Davvero lo si può accarezzare senza temere conseguenze? Nel video le risposte ai nostri dubbi.

L'esperto: «Non serve un permesso per avere un serpente del genere» – Risposte che arrivano anche da un esperto. «Il serpente del grano è davvero un animale tranquillo – fa notare l'erpetologo Grégoire Meier –. È forse il serpente più allevato in terrario in questi anni. Non c'è nemmeno bisogno di un permesso per averlo. Sono soggetti ad autorizzazione cantonale i serpenti velenosi. E poi i "boidi" che superano i tre metri di lunghezza».

«Scettico sul fatto di portarlo in giro» – Nella Svizzera italiana sono sempre di più le persone che tengono in casa un serpente. Come se fosse un animale domestico qualsiasi. «Il serpente – dice Meier – è un animale affascinante. Ha colori spettacolari e incuriosisce perché è totalmente diverso dall'essere umano. Di certo un serpente non lascia mai indifferenti. Non c'è nulla di male ad avere un serpente in casa. Anche se sono un po' scettico sul fatto di portarlo a spasso in un parco pubblico. Proprio per il fatto che poi si possono creare malintesi con persone che non conoscono questi animali». 

 

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