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CANTONEAIL imbriglia le tariffe del gas: «Nessun rincaro nel 2022»

07.10.21 - 07:00
La strategia delle Aziende Industriali di sondare i mercati esteri alla ricerca del miglior prezzo è risultata pagante
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AIL imbriglia le tariffe del gas: «Nessun rincaro nel 2022»
La strategia delle Aziende Industriali di sondare i mercati esteri alla ricerca del miglior prezzo è risultata pagante
Il vicedirettore Carlo Cattaneo: «Compriamo i cosiddetti prodotti forward coprendo con l’acquisto di gas, al prezzo attuale e quindi bloccato, il fabbisogno per i prossimi 3-4 anni. L’obiettivo? Garantire stabilità di prezzo al cliente».

MUZZANO - Incolore e inodore, ma sempre più caro. Parliamo del gas naturale, quel metano che un tempo ti dava una mano e oggi si sta prendendo il braccio e forse qualcosa di più. È cronaca di questi giorni che i prezzi del gas sono schizzati alle stelle. In Italia il rincaro annunciato in bolletta dal 1. ottobre sfiora il 15% (addirittura sale al doppio quello dell’elettricità). 

Un rincaro che blocca l'industria

Tra le cause dei rincari in testa figura la forte ripresa asiatica che sta assorbendo gran parte del gas liquido stoccato sulle navi statunitensi. Un deragliamento dei prezzi di cui stanno pagando il conto tutti i consumatori e in particolare le grandi aziende energivore europee - ad esempio, le acciaierie o le grosse aziende chimiche e farmaceutiche - che possono giungere al blocco della produzione per non finire fuori mercato. Peggio sta andando in Inghilterra che sconta la regola del tetto massimo di tariffa con le aziende distributrici di energia che falliscono perché scoperte di fronte ai rincari. Viviamo insomma in un mondo estremamente complesso e interconnesso.

Inevitabile chiedersi cosa accadrà in Ticino. La risposta, tranquillizzante, arriva da Carlo Cattaneo, vicedirettore delle Aziende Industriali di Lugano, che per AIL è capo Area Produzione e commercio. È lui ad avere il termometro del prezzo di vendita dell’energia: «La nostra - spiega - non è un’isola, ma ci siamo ritagliati una “comfort zone” che ci permetterà una sostanziale stabilità di tariffe per il 2022. Il solo aumento, che però esula da questo discorso, riguarda la tassa del CO2 e la sua forchetta di applicazione di 120 franchi a tonnellata. Ma non ci sarà un rincaro di tariffa e questo è assolutamente straordinario». Dal 2013, continua Cattaneo, «le AIL hanno introdotto un meccanismo di acquisto energetico sui mercati esteri. Compriamo i cosiddetti “prodotti forward” coprendo con l’acquisto del gas, al prezzo attuale e quindi bloccato, il fabbisogno per i prossimi 3-4 anni». Gran del merito, ricorda Cattaneo, va a una squadra di cinque operatori, dei veri e propri trader, che per AIL sondano in tempo reale il mercato alla ricerca del miglior prezzo. 

«Oggi - spiega il vicedirettore - riscontriamo un’esplosione del prezzo del metano per il 2022, seguito da un rialzo meno marcato nei prossimi due anni. Il trend appare sì al rialzo, ma limitatamente nel tempo». La strategia d’acquisto applicata da AIL è volta, continua Carlo Cattaneo, «a ridurre il rischio e ad appiattire gli aumenti. L’obiettivo finale? Garantire una stabilità di prezzo al cliente che può essere l’economia domestica o la piccola e media impresa». Qualcuno si è anche scottato con il metano: «Abbiamo avuto - conferma il vicedirettore di AIL - degli industriali che hanno deciso, a loro rischio e pericolo, di muoversi sul mercato e ora dovranno pagare tariffe sensibilmente maggiori. Non sono tanti casi, ma il colpo per qualcuno è stato pesante».

In Ticino la distribuzione di gas metano è forte nel Sottoceneri e nel Mendrisiotto in particolare, con le AIL che coprono la parte di Lugano e dei comuni limitrofi. Poi c’è la Valle del Vedeggio, scendendo fino a Cadenazzo, che è territorio della Metanord. La risalita più a nord, nelle Valli, risulta ancora anti-economica. «In Svizzera il consumo è di 60 Terawattora di elettrico contro 40 terawattora di gas» ricorda Cattaneo. Un rapporto oscillante attorno all’1 a 1 che si trova anche nel bilancio di AIL che nel 2020 hanno erogato 1,2 milioni di MWh di gas naturale contro 1.1 MWh di elettricità. Quanto all’approvvigionamento il Ticino è collegato con un gasdotto ad alta pressione che sale dall’Italia, entra a Bizzarone, quindi attraversa il Mendrisiotto e si immerge nel Ceresio a Capolago per fuoriuscire ad Agno: «Lo stoccaggio di gas naturale non è per il momento previsto» conclude Cattaneo.

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