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LUGANOIl tunnel di Besso non avrà più il suo cervello artificiale

14.07.21 - 11:52
L'opera d'arte urbana NeuralRope#1 sarà rimossa oggi in vista dei lavori previsti nel sottopasso della stazione.
Città di Lugano
Il tunnel di Besso non avrà più il suo cervello artificiale
L'opera d'arte urbana NeuralRope#1 sarà rimossa oggi in vista dei lavori previsti nel sottopasso della stazione.

LUGANO - NeuralRope#1, l’opera interattiva che ha trasformato il tunnel di Besso in uno spazio multifunzionale magico, sarà spenta e progressivamente rimossa a partire dal 14 luglio a causa dei lavori previsti nel sottopasso per l’ammodernamento della stazione di Lugano. Lo comunica oggi la Città di Lugano, rassicurando però che valuterà la possibilità di riproporre l’esperienza con modalità ancora da definire. Il cervello artificiale, volto a promuovere attività legate all'arte e alla scienza, si trovava all’interno del tunnel di Besso dal 2 settembre 2019.

Tra arte e scienza - L’opera d'arte urbana NeuralRope#1, realizzata da Alex Dorici e Luca Gambardella, riproduce in tre dimensioni una grande rete neuronale, con schermi led a rappresentare i neuroni e corde-sinapsi a propagarne gli impulsi nervosi. Dalla consonanza fra lavoro artistico e ricerca scientifica è scaturita l’opportunità di avvicinare il pubblico al tema dell’intelligenza artificiale. Nell’attesa di rivedere dal vivo NeuralRope#1, è possibile visitare l’opera su www.luganolivinglab.ch/neuralrope1. Il progetto è nato dalle sinergie create da L*3-Lugano Living Lab (il laboratorio urbano della Città di Lugano promosso in partenariato con USI-Università della Svizzera italiana), con la collaborazione di Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale (USI-SUPSI), Arte Urbana, Lugano Eventi e Lugano Region. 

Un successo - Dal 2 settembre 2019 all'8 aprile 2020 sono state registrate ben 75'059 interazioni tra i passanti e le telecamere di NeuralRope#1. Questi dati dimostrano come l’opera sia stata accettata dalla popolazione e abbia riscosso un notevole interesse, scrive la Città. L'installazione ha trasformato un luogo di transito in uno spazio di aggregazione e incontro: eventi, attività didattiche e di divulgazione, conferenze pubbliche aperte al pubblico e molte altre attività sono state proposte alla cittadinanza e ai visitatori. Diverse classi scolastiche hanno avuto l’opportunità di visitare l’opera e incontrare l’artista. Sono stati ad esempio realizzati una escape room e un concerto dedicato alla sperimentazione artistica e musicale sui temi dell’intelligenza artificiale, legati alle iniziative del palinsesto Autunno Digitale promosso dalla Città di Lugano. Questo progetto ha saputo valorizzare l'arte urbana locale, promuovendo l’utilizzo di spazi pubblici aperti a favore delle iniziative di artisti locali. 

La telecamera - Da notare, scrive nella nota la Città, che la privacy degli utenti è sempre stata garantita: la telecamera dell’opera non ha registrato alcuna immagine e non ha permesso l’identificazione delle persone. Il sistema ha interpretato i gesti manuali tracciandone unicamente le combinazioni, per un’analisi numerica, scrive nella nota la Città.

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