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RIVERACiclopiche demolizioni: giù le cisterne da 175 milioni di litri

25.06.21 - 06:00
L'approvvigionamento di carburante oggi è "just in time", così City Carburoil smantella i suoi due depositi
Foto City
Veduta aerea del deposito della City Carburoil a Rivera
Veduta aerea del deposito della City Carburoil a Rivera
Ciclopiche demolizioni: giù le cisterne da 175 milioni di litri
L'approvvigionamento di carburante oggi è "just in time", così City Carburoil smantella i suoi due depositi
Il CEO Luca Giampietro: «La politica della Confederazione è cambiata. Un tempo l'importatore doveva avere 24 mesi di scorte, oggi solo 2,2 mesi». I terreni recuperati saranno destinati a zona residenziale e artigianale

RIVERA - Erano rimasti come gusci, vuoti, di un’era industriale bulimica e prudente. Simboli che ora vengono abbattuti, e non parliamo del macello, ma dei due gruppi di ciclopiche cisterne per combustibili che la City Carburoil sta smantellando a Rivera e a Bironico. Non è la sola operazione di questo tipo in corso attualmente, a Grancia anche la Pina Petroli sta demolendo il proprio deposito per costruire una nuova stazione di carico e dei nuovi serbatoi con altre capacità. Operazioni diverse, ma con delle similitudini.

Meno scorte imposte da Berna - A Rivera e Bironico no, i terreni sgomberati saranno restituiti ad altri scopi. A spiegarne le ragioni è lo stesso amministratore delegato della City Carburoil, Luca Giampietro: «La politica nazionale di approvvigionamento non è più quella di 30 anni fa, quando un importatore doveva avere 24 mesi di scorte. Oggi sono richiesti 2,2 mesi, il 90% in meno».

Nella pancia dei “funghi” - La capacità di stoccaggio dei tank della City all’ombra del Tamaro era di 175 milioni di litri. Solo nel gruppo che sorge accanto all’autostrada, spuntavano 9 serbatoi, di cui 6 da 22,5 milioni di litri per l’olio da riscaldamento e altri 3, i più piccoli con il tetto bianco, destinati a benzina e Diesel. «Mantenere oggi questi volumi era troppo costoso - spiega il Ceo Giampietro -. Inoltre da un quindicennio non operiamo più nel mercato dell’olio combustibile». 

Il rabbocco - E anche per il rifornimento delle stazioni di servizio, il core business della City, negli anni è cambiato tutto. «Oggi si lavora piuttosto “just in time”, ci approvvigioniamo direttamente da raffineria oppure tramite il deposito del nostro partner Eni Suisse a Stabio».

Terreni per case e artigianato - I terreni liberati dai depositi avranno una diversa destinazione: «Sono in corso dei progetti che coinvolgono anche il Cantone e il Comune di Monteceneri - dice Giampietro -. In linea di principio, il sedime di Bironico sarà convertito in zona abitativa, in parte lo è già. Mentre a Rivera la destinazione sarà di tipo artigianale-industriale. Non industria pesante, comunque».

La bonifica - Demolire serbatoi di quella portata non è sicuramente operazione semplice dal profilo tecnico, ma richiede anche un approccio attento allo smaltimento corretto delle sostanze nocive. C’è il problema del PCB (i policlorobifenili, ndr) contenuto nelle vecchie vernici di rivestimento delle cisterne. La rimozione preventiva non richiede ditte specializzate, ma va decapata preventivamente la striscia dove si taglia la lastra per evitare che la pittura arroventata dalla lama rilasci diossina. Inoltre, nel caso di tenore di PCB superiore ai 2 mg per kg, la vernice andrebbe bonificata prima di finire coi rottami in fonderia. Operazioni che «sono state eseguite in modo preciso e sistematico, tutto il progetto di demolizione è costantemente seguito dal nostro consulente ambientale» rimarca Giampietro.

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