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CANTONEUn esercito di disoccupati nel call center del Cantone

20.05.21 - 12:25
Sono 220 gli ausiliari reclutati in Ticino per fronteggiare la pandemia
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Un esercito di disoccupati nel call center del Cantone
Sono 220 gli ausiliari reclutati in Ticino per fronteggiare la pandemia
Dal contact tracing alle campagne vaccinali: i dati forniti dal Sic sul personale "a scadenza" nella macchina dell'emergenza. Gobbi: «Un'opportunità per molte persone»

BELLINZONA - In Ticino il Covid non ha creato solo guai, ma anche lavoro. Nella macchina dell'emergenza, un piccolo esercito di ausiliari è stato reclutato dal Cantone per fronteggiare la sfida pandemica. E ora, con gli allentamenti e l'estate in arrivo, rischiano di tornare in disoccupazione. 

Ausiliari del contact tracing, operatori telefonici, assistenti alla vaccinazione o nella campagna di test nelle aziende. In tutto, l'amministrazione cantonale ha "arruolato" 220 persone dagli Uffici regionali di collocamento, per far fronte all'emergenza Covid. Personale retribuito, che si va ad aggiungere ai 186 infermieri e sanitari che operano nei centri vaccinali, a circa 100 militi della Protezione civile attivi nel supporto logistico, e a 600 ragazzi e ragazze delle scuole impiegati come volontari. 

I numeri, forniti a tio.ch/20minuti dal Servizio dell'informazione e della comunicazione del Consiglio di Stato (Sic), sono la fotografia di un impegno collettivo. Ma anche di un impatto sociale importante. Gli ausiliari in particolare, precisa il Sic, vengono assunti tramite gli Uffici regionali di collocamento (Urc). «Le persone vengono selezionate in base ai profili richiesti» precisa il Servizio. «Si tratta di una procedura collaudata». 

Il personale - precisa il Dipartimento delle istituzioni - è gradualmente aumentato. In ottobre si contavano 5 ausiliari a contratto più i volontari. In novembre 20 ausiliari, in dicembre 30 ausiliari, in gennaio 50, in febbraio e marzo 80, in aprile 125, per giungere a partire da inizio maggio a 220 ausiliari a contratto. Il personale sanitario (tra cui 22 persone provenienti dagli Urc) è invece assunto con contratto a chiamata.

Una «parziale ma benvenuta boccata d'ossigeno a molte persone in disoccupazione» secondo il Consigliere di Stato Norman Gobbi, che in un comunicato commenta i dati con soddisfazione. «In mesi difficili sotto l’aspetto occupazionale per le conseguenze della pandemia, diversi disoccupati hanno trovato in questo modo nuove occasioni di lavoro».

Certo, non è un lavoro per sempre. Gli ausiliari sono assunti con contratti a termine, mensili o bimensili: con gli allentamenti e l'estate è possibile, quindi, che torneranno nelle file della disoccupazione. Pronti per essere richiamati (ma forse non c'è da augurarselo) con la prossima ondata.

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