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LUGANOMonopattini nel mirino della polizia

20.05.21 - 06:00
In città sono sempre di più. E stanno diventando lo spauracchio dei marciapiedi. La Polcom: fenomeno sotto controllo
reuters
Monopattini nel mirino della polizia
In città sono sempre di più. E stanno diventando lo spauracchio dei marciapiedi. La Polcom: fenomeno sotto controllo
Il primo tenente Mauro Maggiulli mette in guardia: «La legge parla chiaro. Mobilità lenta non vuol dire liberi tutti»

LUGANO - La mobilità dolce non sempre fila via liscia e senza polemiche. Sul Ceresio i monopattini elettrici si fanno sempre più notare, non senza qualche disagio per i pedoni. Il primo tenente Mauro Maggiulli, capo dell’Area Operativa della Polizia comunale, è responsabile dei controlli a Lugano. 

È soddisfatto dei risultati della micromobilità?

«In Ticino diverse città sono promotrici di queste reti di mezzi piccoli e leggeri che contribuiscono a rendere i centri cittadini meno trafficati. In questo senso, Lugano è molto attenta e offre già da qualche anno un importante servizio di bike sharing».

E ora il monopattino elettrico. Come si comporta chi circola con questo mezzo?

«Va premesso che non tutti gli utilizzatori sono indisciplinati e quindi anticipo che non è corretto generalizzare. Vi è però parecchio margine di miglioramento. Di sicuro siamo spesso confrontati con l’inosservanza delle norme di circolazione: la tendenza è quella di pensare che a un “semplice” monopattino sia tutto permesso e concesso, invece va ricordato come per legge questi mezzi sono classificati come veicoli».

La polizia come interviene?

«Se necessario, gli agenti provvedono al fermo di questo genere di veicolo come da prassi e in osservanza ai protocolli previsti e da noi conosciuti, nel pieno rispetto delle regole e della sicurezza stradale. Può far sorridere pensare che la polizia fermi un monopattino, ma va fatto anche a tutela dei conducenti stessi e degli altri. Nei mesi scorsi ne abbiamo controllato e fermato uno modificato che circolava a 57 km/h».

Quali sono le infrazioni più frequenti?

«Il problema principale resta l’utilizzo del marciapiede o la circolazione nelle zone pedonali con la conseguente messa in pericolo dei pedoni. Seguono l’inosservanza dei segnali luminosi agli impianti semaforici, la guida con auricolari o cuffiette, e non da ultimo la manomissione per aumentarne la velocità».

Le situazioni di pericolo crescono.

«A parte l’infrazione più frequente, la circolazione sul marciapiede facendo slalom tra i pedoni, cito un altro caso eloquente in centro a Lugano: in via Pretorio si è creata un'unica corsia prioritaria per il trasporto pubblico a causa di un cantiere. Per organizzare il transito bidirezionale alternato in questa via, si è dovuto installare un impianto semaforico. Si è notato che i conducenti dei monopattini elettrici, come pure i ciclisti, non rispettano la lampada rossa e a volte il bus di linea si è dovuto arrestare bruscamente per evitare un incidente».

Lugano presenta molti monopattini elettrici?

«Assolutamente sì. E credo di poter affermare che ve ne sono parecchi non solo per svago ma anche per comodità e opportunità. Il mezzo è pratico, veloce, non ingombrante e pertanto molto attrattivo per coloro che hanno necessità di muoversi nel centro cittadino e che non vogliono dipendere dal mezzo pubblico o perdere tempo alla ricerca di un parcheggio. La pandemia potrebbe aver favorito uno spostamento in solitaria piuttosto che “ammassarsi” sui bus».

Quali sono i consigli dell’autorità?

«La Polizia ha il dovere di accertarsi che tutto avvenga secondo i disposti di legge ed è per questo motivo che consigliamo di documentarsi bene su omologazioni ed eventuali permessi necessari. Se confrontati con giovani utilizzatori, invitiamo i genitori a sensibilizzare i propri figli sui possibili rischi e conseguenze, mentre agli utilizzatori adulti ricordiamo il rispetto della legge con i relativi divieti e non da ultimo le conseguenze che si possono avere in caso di incidente».

La legge parla chiaro

Con l’incremento della micromobilità aumentano anche le critiche: molti ritengono che i monopattini elettrici siano un pericolo per il traffico. «La legge è chiara, definisce principi e limiti di utilizzo, ma bisogna conoscerla a fondo. Indiscutibile resta il fatto che chi conduce questi mezzi deve attenersi alle norme della circolazione», sottolinea il primo tenente Mauro Maggiulli. Nel concreto, «i monopattini elettrici non sono autorizzati a circolare sul marciapiede, devono rispettare i segnali luminosi degli impianti semaforici, devono procedere su strada e mantenere la destra».

La velocità è determinante: «A partire dai 21 km/h per i minorenni e in assenza di altre licenze, il requisito minimo è disporre  della categoria M (ciclomotore) e avere 14 anni o più. Fino a 20 km/h, sotto i 14 anni il monopattino elettrico non si può condurre. Il casco non è obbligatorio, anche se ovviamente è consigliabile portarne uno omologato», conclude Mauro Maggiulli.

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