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Boom di camper in Ticino, e Lugano non tira a campare

CANTONEBoom di camper in Ticino, e Lugano non tira a campare

09.04.21 - 06:00
Nei prossimi mesi verrà presentato un progetto per il raddoppio dell'intasatissima area di sosta al Tassino
Foto Tio/20Minuti
Boom di camper in Ticino, e Lugano non tira a campare
Nei prossimi mesi verrà presentato un progetto per il raddoppio dell'intasatissima area di sosta al Tassino
Il presidente dell'Associazione camperisti della Svizzera italiana: «Con la pandemia c'è stato un vero e proprio boom. Perché il nostro modo d'intendere la vacanza resta il massimo in termini di sicurezza». E non è vero che questo tipo di turisti hanno il braccino corto

LUGANO - Tassino fa rima, in questi giorni, con casino. Un forestiero e vacanziero intasamento. Con i suoi otto stalli, quella ai piedi del parco comunale è l’area di sosta per camperisti più a sud della Svizzera italiana. Ed è probabilmente anche una delle più affollate. Nei giorni più “caldi” si potevano contare fino a venti camper. Segno che il Luganese attira sì turisti, ma poi non è in grado di offrire sufficienti spazi attrezzati per la sosta. Così non sono rari i camperisti che ricorrono ai parcheggi pubblici nei quartieri. Ciò che non manca di creare tensioni con i residenti.

Il raddoppio - Finora, perché più che tirare a campare la Città si prepara a raddoppiare: «L’area del Tassino è gettonatissima. Nei prossimi mesi verrà sottoposto al Municipio il progetto per l’ampliamento da 8 a 20 posti. In più verrà posata una barriera, perché oggi si va sulla fiducia» anticipa Fabio Schnellmann, capo dell’Ufficio eventi, fiere e congressi. Per ampliare la zona di sosta verrà affittato dai privati parte del piazzale retrostante. «Nell’area - aggiunge Schnellmann - abbiamo riscontrato un grosso problema di rifiuti (take away) più che altro legato alla pandemia».

Una filosofia di viaggio - Già, perché il camperista non è per forza un frequentatore di campeggi, come spiega Manuel Garbani, presidente dell’Associazione camperisti della Svizzera italiana: «Chi viaggia in camper è per definizione più itinerante. C’è anche chi lo piazza per due settimane in campeggio, ma in fase di acquisto chi cerca più libertà di spostamento compra un camper. Gli stanziali optano per la roulotte».

Autarchici, ma non troppo - La nomea che il camperista lascia poco alla regione visitata resiste, ma è infondata: «Parlo a nome personale, ma anche di molti che conosco. Quando giriamo con il camper solitamente almeno un pasto al giorno lo facciamo al ristorante. Poi ci sono le visite ai musei e ad altre attrazioni, gli acquisti nei negozi. Certo il camperista può vivere la vacanza in forma autarchica, ma in realtà di soldi ne lascia parecchi nei luoghi visitati».

Viaggiare in sicurezza - Di sicuro la pandemia ha dato ulteriore spinta a un fenomeno già in crescita: «È vero nell’ultimo anno abbiamo assistito a un boom d'interessati al mondo del camper. Lo vedo anche dagli iscritti al nostro gruppo su Facebook cresciuti del 30% in un anno, dai 1000 nel gennaio 2020 ai 1386 di oggi. La vacanza con il camper resta il massimo in termini di sicurezza pandemica perché i contatti con l’esterno possono essere molto più controllati. In più c’è la libertà di decidere in base al meteo».

Ticino metà gettonata - Sempre il virus ha reso il nostro cantone una destinazione quasi obbligata per chi ama il clima mediterraneo: «Il Ticino è diventato meta ancora più gettonata. Soprattutto da quando l’Italia viene dai più evitata a causa delle restrizioni e della quarantena di rientro da alcune regioni» spiega Garbani. Il problema diventa allora trovare i posti liberi. Per orientarsi nel reperire gli stalli autorizzati, continua, «esistono numerosissime applicazioni. Sul nostro sito ufficiale, camperisti.ch, abbiamo un elenco di quelle più utili. C’è inoltre la mappa con le aree di sosta in Ticino».

La più grande: 80 posti - Sono infatti dieci le piazze, tra pubbliche e private, indicate sulla cartina. La più capiente è quella del Ceneri, con 80 stalli, segue l’area di sosta di Locarno con 22 posti. Quelle di Avegno e Prato Leventina, rispettivamente con 6 e 5 posti, sono le più piccole. Quasi tutte sono dotate di CS - Camper Service - per lo scarico di acque grigie (doccia e lavandini) e nere (gabinetto chimico) e di ricarica per l’acqua. Non tutte offrono prese per l’elettricità.

Altri progetti - Infine ci sono Comuni più propensi a investire in queste infrastrutture, altri meno: «Non si può generalizzare. Il Comune di Cevio sta investendo per un'area di sosta a Bignasco che dovrebbe contrastare i camper selvaggi in Val Bavona. Anche il Comune di Lavizzara ha creato una zona per camper a Prato Sornico, senza però CS. Altri Comuni invece sono più tiepidi forse perché collegano il fenomeno al nomadismo o non riconoscono i possibili vantaggi e introiti» conclude Garbani.

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