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CANTONE«Per il vaccino si sono annunciati 3.500 malati cronici»

25.03.21 - 07:03
La cifra, fornita dal Farmacista cantonale, riguarda le iscrizioni nei soli quattro centri cantonali
AFP
«Per il vaccino si sono annunciati 3.500 malati cronici»
La cifra, fornita dal Farmacista cantonale, riguarda le iscrizioni nei soli quattro centri cantonali
In più ci sono gli studi medici, Giovan Maria Zanini: «Qui la distribuzione è prevista solo dopo la settimana di Pasqua». Per il gruppo successivo, quello degli over 65, le vaccinazioni dovrebbero iniziare da metà aprile

BELLINZONA - Cardiopatici, diabetici, immunodepressi, persone con gravi problemi a reni, fegato e polmoni e altre patologie... in molti tirano un sospiro di sollievo. L'attesa del vaccino per le persone che convivono con una malattia ad alto rischio è finita una settimana fa.

Quanti malati cronici si sono annunciati per vaccinarsi? 
«La campagna di vaccinazione - risponde il Farmacista cantonale Giovan Maria Zanini - è stata estesa alla categoria dei malati cronici ad alto rischio giovedì 18 marzo, quando sono state aperte le iscrizioni nei centri cantonali di Giubiasco, Locarno, Lugano e Mendrisio. È così entrata nel vivo la "Fase 4", con l’inizio delle somministrazioni di vaccino a queste persone a Giubiasco dal 25 marzo e negli altri tre centri a partire dal 30 marzo. A questa modalità di accesso al vaccino si affiancherà anche la vaccinazione in alcuni studi medici: la distribuzione di vaccino negli studi è prevista solo dopo la settimana di Pasqua. Finora si sono annunciati per una vaccinazione nei centri cantonali circa 3.500, mentre negli studi medici il dato non è disponibile. È difficile stimare quanto è effettivamente numerosa questa categoria, anche perché – lo ricordiamo – i criteri per rientrare in questo gruppo target sono molto specifici».

Le riserve di vaccino sono già oggi sufficienti per vaccinare tutti i "cronici" oppure occorrerà ad alcuni pazientare qualche settimana? Quale è la tempistica che vi siete dati per vaccinare tutti?
«Per ora la disponibilità di appuntamenti nei centri, e quindi di dosi, è ancora data. La tempistica non è tanto nel “terminare” una categoria, quanto aprire alle prossime. Per intenderci, oggi un over 80 può evidentemente ancora annunciarsi per una vaccinazione in un centro cantonale anche se non è più solo la sua categoria ad essere interessata dalla campagna vaccinale, che nel frattempo è stata estesa agli over 75 e ai malati cronici ad alto rischio, per l’appunto. La prossima fase, che comprende gli over 65, secondo l’attuale pianificazione, prevede di iniziare con le vaccinazioni da metà aprile. Non è escluso che questo termine possa essere anticipato».

Quando potrebbe essere il turno di tutte le altre persone?
«Per l’ultima fase, ovvero tutta la popolazione sopra i 16 anni, si prevede fine maggio/giugno. È evidente che il procedere della campagna vaccinale è direttamente vincolato alla disponibilità di vaccino, che la Confederazione continua a garantire diventerà più sostenuta a partire dal mese di aprile».

Per la vaccinazione di persone malate cambia qualcosa a livello di monitoraggio dopo la somministrazione della dose?
«No. Il protocollo è il medesimo, ma comunque in questa particolare fase, la presenza medica nei centri cantonali è stata potenziata. È data la possibilità di vaccinarsi negli studi medici per quei pazienti che per l’appunto preferiscono far riferimento al loro medico curante».

In questo momento di approvvigionamento difficoltoso la scelta di non puntare subito su un terzo vaccino come quello di Johnson & Johnson non è un lusso?
«La strategia di approvvigionamento di vaccini è di competenza del Dipartimento federale dell’interno e non spetta al farmacista cantonale commentare le scelte di mercato della Confederazione. Peraltro, gli elementi in gioco sono molti e nemmeno le autorità cantonali ne sono a conoscenza».

Con un’efficacia media del 67%, rispetto al 95% dei prodotti di Pfizer e Moderna, il vaccino di Johnson & Johnson sarebbe davvero una seconda scelta? O un’alternativa per chi non desidera un vaccino a RNA? Verrà il giorno in cui potremo scegliere cosa farci inoculare?
«La scelta di farsi vaccinare spetta al cittadino, a cui vengono date in trasparenza tutte le informazioni relative ai vaccini in modo che possa farlo con cognizione di causa. I vaccini attualmente omologati e disponibili in Svizzera sono due e come autorità li riteniamo perfettamente identici, sia in termini di efficacia che di sopportabilità (effetti collaterali). Man mano che saranno disponibili nuovi vaccini verrà data adeguata informazione e, se del caso, il cittadino potrà orientarsi come meglio riterrà».

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