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CANTONEFrontalieri da “zone rosse”: «La responsabilità è delle aziende»

22.02.21 - 12:24
Gli eventuali controlli per i lavoratori provenienti da Re e da Viggiù spettano ai datori di lavoro, secondo Norman Gobbi
TiPress - foto d'archivio
Frontalieri da “zone rosse”: «La responsabilità è delle aziende»
Gli eventuali controlli per i lavoratori provenienti da Re e da Viggiù spettano ai datori di lavoro, secondo Norman Gobbi
Il presidente del Consiglio di Stato sugli allentamenti: «Berna riceverà pressioni non solo dai Cantoni, ma anche dall'esterno. C'è speranza che cambi idea».

BELLINZONA - «Non vi saranno problemi per i frontalieri». Così si erano espressi ieri il sindaco di Re - in ”zona rossa” da sabato sera - e il coordinatore dei frontalieri in merito ai lavoratori proveniente dal paese della valle Vigezzo e da Viggiù (Varese), colpito dalla variante scozzese. Una conferma  arriva questa mattina da Norman Gobbi, che ai microfoni di Radio Ticino ha puntualizzato: «È l'azienda per cui lavorano ad avere la responsabilità di vigilare. Immagino che nessuna di loro voglia problemi all'interno... quindi chiederanno ai loro dipendenti di restare a casa o faranno dei test per depistare gli eventuali contagi. Chi impiega lavoratori frontalieri è anche responsabile di questo. La sicurezza in questi casi è di loro competenza».

Berna potrebbe ascoltare i Cantoni sugli allentamenti
E sempre ieri il Governo ticinese ha preso posizione nei confronti dei ”prudenti” allentamenti messi in consultazione da Berna. Chiedendo che le tappe sulle riaperture siano «meno prudenti, più ravvicinate nel tempo e definite sin d'ora anche oltre il 1. aprile». Una richiesta in linea con quella di altri cantoni, soprattutto per quanto riguarda la ripartenza della ristorazione, della cultura e dello sport. Ma quante possibilità ci sono che il Consiglio federale ascolti le richieste? «In questo momento il Consiglio federale ha pressioni sia dai Cantoni sia dall’esterno - ha dichiarato il presidente del Consiglio di Stato al "Marghe & Chiello Show" -. Ad esempio in Italia oggi hanno più libertà. Anche la Germania procederà il 7 marzo con i primi allentamenti. C’è una pressione esterna che potrà aiutare» a fare cambiare idea a Berna.

E sui vaccini...
In Ticino, assicura ancora Gobbi, «la campagna di vaccinazione sta andando avanti». Domani mattina è previsto un incontro con la stampa per aggiornare la popolazione sull'andamento e i prossimi passi (sarà possibile seguire la conferenza stampa in live su Tio.ch). «Nonostante i ritardi, l'efficacia si vede nella diminuzione della pressione sugli ospedali e del numero di decessi». Che dire dell'eventualitÀ di un passaporto vaccinale? «Penso che sarà uno dei grandi temi della primavera e dell'estate», conclude il presidente del Consiglio di Stato.

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