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LUGANOL'uomo che TI targa "strano": «Quanti tabù in un numero»

25.01.21 - 06:00
Matteo Bernasconi si occupa di immatricolazioni e spesso i clienti gli chiedono targhe particolari
Tipress
L'uomo che TI targa "strano": «Quanti tabù in un numero»
Matteo Bernasconi si occupa di immatricolazioni e spesso i clienti gli chiedono targhe particolari
«C'è stato chi voleva bandire il 9, perché quel giorno aveva avuto un incidente».

LUGANO - Titolare della società Camponavi, fondata nel 1986, Matteo Bernasconi e il suo team offrono una consulenza completa, dall’immatricolazione al collaudo fino alla compra-vendita, in collaborazione con vari brand del mercato automobilistico. Non di rado capita di confrontarsi con richieste singolari e specifiche per quanto riguarda i numeri di targa desiderati. 

Quali sono i suoi clienti principali?
«Perlopiù lavoriamo con le concessionarie, ma ci sono anche privati che richiedono il nostro servizio, per mancanza di tempo o per praticità. Negli ultimi anni sono molti coloro che si trasferiscono dall’estero e che vogliono essere seguiti nelle pratiche burocratiche di importazione e di immatricolazione del proprio veicolo. Infine, ci occupiamo di assistenza per la procedura di collaudo». 

Siamo fra i cantoni che percentualmente immatricolano più automobili in Svizzera. Da dove proviene questa passione sfrenata?
«Più che di passione parlerei di necessità. In Ticino molte attività sono legate agli spostamenti, che nella maggior parte dei casi devono essere immediati e flessibili. Inoltre, in generale la cultura ticinese è più orientata verso l’auto rispetto ai mezzi di trasporto pubblici, anche perché qui la rete è meno sviluppata rispetto alle grandi città svizzere». 

I ticinesi manifestano interesse per quanto riguarda le targhe?
«Certo, spesso è capitato che alcuni clienti avanzassero precise richieste riguardo il numero della targa del proprio veicolo. Nei limiti del possibile cerchiamo sempre di accontentarli, pescando dalle targhe disponibili o ricorrendo all’asta online». 

Infatti l’asta delle targhe del Cantone riscuote sempre un enorme successo.  
«Fino a pochi anni fa si trattava di un’asta tenuta dal vivo, oggi è completamente online. Di norma vengono battute le targhe a due, tre o quattro cifre. Quelle a cinque cifre di norma vengono vendute a un prezzo fisso deciso dal Cantone, mentre quelle a sei cifre vengono rilasciate senza supplemento. Ci possono sempre essere delle eccezioni, come nel caso di targhe lunghe ma con numeri palindromi, numeri pieni, oppure con molte cifre consecutive o addirittura tutte uguali». 

Cosa spinge i ticinesi a investire nella scelta di un numero di targa? 
«I motivi sono i più diversi: ragioni affettive, scaramanzia, volontà di farsi notare. Per i numeri più ricercati, certamente la disponibilità economica gioca un ruolo determinante in un bene non così essenziale. Avere una targa bassa è una sorta di status symbol, molto spesso queste sono apposte su automobili di grande valore. Le richieste di avere somme pari o dispari invece possono arrivare da chiunque». 

Quali sono le richieste più particolari che ha ricevuto negli anni?
«Molte sono legate alla scaramanzia o alla predilezione per i numeri pari o dispari, o semplicemente all’impatto visivo gradevole grazie a una bella sequenza di cifre. Ci sono poi richieste che fanno riferimento a date particolari: ricordo di un cliente determinato a bandire il numero 9 dalla sua targa in quanto coincideva con la data di un incidente automobilistico!». 

La sicurezza finanziata con aste che hanno raccolto 5 milioni
Il 3 maggio del 2017 ha avuto luogo l’ultima asta fisica, con battitore e rilanci dal vivo per numeri tipo la TI 9, la TI 101 o la TI 222 222, e la TI 555 per le moto, prima del definitivo passaggio sul web. Da allora, l’interesse dei ticinesi per i numeri di targa di immatricolazione non ha mai conosciuto cali, con continue visite sul sito: «Il Cantone ha elaborato un sistema computerizzato che determina in modo automatico se una targa possiede i parametri numerici da asta o meno», spiega Matteo Bernasconi. Nel corso degli anni le battute d’asta hanno raggiunto cifre da capogiro, in alcuni casi superando il centinaio di migliaia di franchi per una singola targa (a livello nazionale il record supera di duecentomila franchi!). I ricavi dell’asta, lanciata nel 1994 e aggiornata a oggi a 5 milioni e 88'900 franchi, finiscono poi a beneficio dei cittadini, in quanto vengono utilizzati per finanziare i progetti cantonali legati alla viabilità e alla sicurezza della circolazione. 

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