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CANTONEI positivi la buttano di notte

10.12.20 - 06:00
La spazzatura è un problema per le persone in quarantena. I Comuni si organizzano. Ma non sempre tutto funziona
tipress
I positivi la buttano di notte
La spazzatura è un problema per le persone in quarantena. I Comuni si organizzano. Ma non sempre tutto funziona

LUGANO - Non è certo il primo pensiero dei ticinesi che si trovano in quarantena per il Covid. Ma dopo due o tre giorni il problema - se non altro per l'odore - se lo pongono tutti: come buttare i rifiuti domestici?

In teoria la raccolta a domicilio è affidata ai Comuni, che hanno organizzato numeri verdi e servizi di ritiro tramite volontari. Ma non è possibile arrivare dappertutto. In molti casi ai cittadini non resta che uscire di notte, sacco alla mano, e sperare di non incorrere in sanzioni. 

«Dopo diverse telefonate e richieste di aiuto, è quello che mi è stato suggerito». Margherita Sulmoni, candidata al consiglio comunale di Lugano (Plr), è una delle 5182 persone che al 3 dicembre si trovavano in quarantena o isolamento in Ticino a causa del Covid. Positiva al tampone, per dieci giorni si è chiusa in casa e si è confrontata con il problema-spazzatura. «Ho chiamato diverse volte in Comune, in Cantone, niente - racconta -. Alla fine mi hanno consigliato di arrangiarmi da sola». 

Eppure le regole federali parlano chiaro. Alle persone positive è vietato utilizzare la lavanderia condominiale, ad esempio, l'ascensore, e assolutamente uscire a buttare i rifiuti (o per qualsiasi altro motivo). Pena: una denuncia al Ministero pubblico, con sanzioni fino a 2mila franchi. «Se le autorità pongono delle regole, però, devono mettere i cittadini in condizione di rispettarle» protesta Sulmoni.

A Lugano la raccolta porta a porta è stata rinnovata il mese scorso, in collaborazione con i volontari della Saetta Verde, nei quartieri di Besso, Molino Nuovo e Viganello. Non a Sonvico, dove vive Sulmoni. A Mendrisio invece la Città invita i cittadini a «conservare in casa i rifiuti fino al termine dell'isolamento» e addirittura fino a 72 ore dopo, come è stato indicato di recente a una 84enne in quarantena. «Li metta sul balcone» si è sentita suggerire l'anziana, con buona pace dei vicini. 

Anche gli operatori della helpline cantonale conoscono il problema: «Agli utenti che vogliono buttare i rifiuti di notte, ricordiamo le sanzioni in vigore. Ma non si può controllare tutto» spiega Roberto Cianella, direttore della Federazione ambulanze (che gestisce il servizio). «La questione è stata in effetti molto problematica durante la prima ondata. Ma nel frattempo molti Comuni si sono organizzati». 

A Lugano era stato attivato anche un numero verde. «Nel picco di marzo-aprile abbiamo ricevuto meno di dieci richieste e abbiamo deciso di sopprimerlo» spiega il municipale Michele Bertini. Al momento il Comune si affida dunque ai volontari. «In genere una soluzione si trova sempre» conclude. «Se qualcosa va storto naturalmente ci dispiace». 

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