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LUGANOTra flessibilità e ingegno la ristorazione resiste al Covid

03.12.20 - 07:00
Non solo difficoltà, il coronavirus ha permesso di cogliere un'opportunità in un'ottica internazionale e flessibile
Ape20
Tra flessibilità e ingegno la ristorazione resiste al Covid
Non solo difficoltà, il coronavirus ha permesso di cogliere un'opportunità in un'ottica internazionale e flessibile

LUGANO - Come molti altri suoi colleghi, anche Dilovan Qader, proprietario e chef del ristorante Dilo’s, ha da sempre fatto dell’internazionalità il proprio cavallo di battaglia, non soltanto nelle sue proposte di menù ma anche nei servizi offerti.

Riduzione della presenza fisica in molti locali - «La pandemia ha ridotto molto la presenza fisica dei clienti nel ristorante, soprattutto nel fine settimana» sostiene Dilovan. «Molte persone hanno paura di uscire, frequentare luoghi pubblici e al chiuso. Sicuramente questa situazione è molto difficile da gestire per chiunque operi in questo settore, ma fortunatamente noi siamo riusciti a compensare questo calo delle presenze grazie a servizi complementari che abbiamo da sempre offerto fin dalla nascita del ristornate, tre anni fa».

Un approccio internazionale - Ai suoi esordi, quando ancora era impensabile una crisi pandemica, il ristorante Dilo’s aveva già predisposto internamente un insieme di servizi che rispecchiavano una vocazione internazionale, soprattutto con le consegne a domicilio e il cibo di asporto. «Ci siamo da sempre impegnati per poter andare incontro ai diversi gusti e alle abitudini dei clienti, scegliendo di strutturarci come molti di quei ristoranti diffusi, per esempio, nel mondo anglofono e che valorizzano fortemente la flessibilità» afferma lo chef. Quindi, oltre a un menù molto variegato, l’adattabilità si riscontra nell’orario continuato del ristorante durante la settimana e nella possibilità di avere diverse modalità di consumo: sul posto, a casa e d’asporto. «Tutto questo ci ha permesso di non essere colti impreparati di fronte al coronavirus e alle conseguenti restrizioni nel nostro settore» precisa Dilovan.

Un’opportunità nella pandemia - Molti ristoranti con un approccio più tradizionale alla clientela si sono dovuti riadattare all’attuale situazione di emergenza, ingegnandosi internamente o con l’appoggio a partner esterni nell’offerta di nuovi servizi a distanza e che, di base, sfruttano le potenzialità dell’online. «Ora che le persone hanno più bisogno di questi servizi, molti che operano nel settore della ristorazione si sono già mossi o si muoveranno presto in questo senso e probabilmente in maniera permanente» suggerisce Dilovan. «Durante la prima ondata di coronavirus siamo riusciti a lavorare bene. Per mia esperienza, complementare il consumo in loco con ulteriori possibilità più flessibili è qualcosa che aiuta molto la propria attività, dando al contempo diverse opzioni ai clienti, soprattutto in questo contesto particolare, ma non solo. È da vedersi come un’opportunità di miglioramento, che resterà valida anche per quando si tornerà alla normalità». 

Un ciclo continuo di idee e di novità nella pandemia
Damiano Caverzasio, fondatore di APE20events e impegnato nel settore catering e eventi, si è ingegnato per riuscire a soddisfare la propria clientela, rispondendo alle restrizioni della pandemia. «Durante il lockdown abbiamo attivato dei servizi che funzionavano solo sapendo che i clienti erano a casa ad annoiarsi e a mangiare. Quindi, in questa prima ondata abbiamo fatto un po’ “giocare” le persone col cibo, consegnando a domicilio gli ingredienti per poter preparare i nostri piatti» ci racconta Caverzasio.

«Attualmente però questo non può più funzionare, perché ora la gente preferisce uscire. Quello che continuiamo a perfezionare è il servizio a domicilio in cui andiamo noi a cucinare a casa delle persone». Si tratta di consegne in cui, insieme agli alimenti, viene mandato anche chi prepara le pietanze: «Questo ci sta aiutando molto per continuare a servire il cliente e per farci conoscere. È molto apprezzato». Oltre al privato, anche con le aziende si è trovato un ottimo terreno di opportunità: «Abbiamo un buon riscontro con i pranzi. Diverse imprese, per abbassare il rischio di contagio, hanno sconsigliato di andare al ristorante e quindi ci occupiamo noi delle consegne».

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