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RIVA SAN VITALEQuelli che in ospedale portano buon umore e spensieratezza

16.11.20 - 06:00
La risata è un'importante risorsa che aiuta a prevenire, curare e riabilitare adulti e bambini che soffrono.
Di Bella
Quelli che in ospedale portano buon umore e spensieratezza
La risata è un'importante risorsa che aiuta a prevenire, curare e riabilitare adulti e bambini che soffrono.

RIVA SAN VITALE - Giusy Di Bella ha 48 anni, è una segretaria, e da due anni è anche volontaria per l’Associazione Ridere per Vivere, con l’alias Dottoressa Dolcina. La sua missione è portare sorrisi e spensieratezza nei luoghi del disagio sanitario e sociale.

Cosa è una dottoressa clown?
«È una persona preparata, sensibile e attenta, al servizio di chi ha bisogno. Si pensa spesso a noi come a dei pagliacci che devono far ridere a tutti i costi. Niente di più sbagliato. Molte volte è sufficiente l’ascolto attivo e l’essere presenti. Il nostro intervento non può essere sempre uguale o concordato in precedenza, ma si sviluppa in base al clima e alle esigenze che di volta in volta si trovano nel luogo in cui si opera».

Come si svolge la formazione?
«Il primo step da fare è diventare volontario del sorriso. Gli argomenti trattati spaziano dalla psicologia alla gelotologia, dall’improvvisazione teatrale ai giochi di magia, dal trucco e costume all’arte del clown, senza dimenticare le sculture con i palloncini, che regalano sempre un momento di spensieratezza. Per concludere la formazione di 13 giornate, bisogna inoltre svolgere almeno 10 ore di pratica».

Quando si è pronti?
«Il secondo step è diventare clown dottore, in cui si approfondisce quanto appreso durante il corso precedente e si aggiungono altri argomenti come la mediazione e l’interculturalità. La formazione di 18 giornate si completa svolgendo almeno 20 ore di pratica».

Quali sono i pazienti con cui opera?
«Finora ho potuto svolgere la mia attività presso case per anziani e ospedali. In particolare ho portato un sorriso ai residenti dello IOSI di Bellinzona e dell’Ospedale Valduce di Como. Mi sono occupata di terza età e persone ammalate, ma mi piacerebbe potere lavorare in Ticino anche con i più piccoli».

Non c’è il rischio di affezionarsi?
«Certo che sì, soprattutto quando si va ogni settimana nella stessa struttura. Molti ospiti aspettano con ansia di potermi rivedere la settimana dopo. Questo mi fa immensamente piacere».

Durante la pandemia ha potuto svolgere la sua missione?
«Come sappiamo, in questo particolare periodo vigono delle limitazioni per l’accesso nei luoghi di cura e di assistenza. La nostra attività non si è mai fermata. Siamo sempre in contatto con i medici e con le strutture nelle quali operiamo e riusciamo a garantire il nostro servizio in alcuni impianti grazie, tra l’altro, alla presenza tra il personale curante di nostri clown dottori formati. Abbiamo inoltre il nostro canale Youtube “Ridere per Vivere Ticino” dove carichiamo i video realizzati da noi clown dottori, nonché il nostro servizio di consegna della posta».

Qual è il suo più bel ricordo?
«Ogni intervento mi ha insegnato qualcosa e mi ha regalato emozioni che non potrò mai scordare. Ogni progresso è unico e speciale. Nei miei ultimi interventi ho iniziato a portare con me Carlotta, un pupazzo da ventriloquo. È buffo vedere come ad un certo punto le persone salutano prima lei e poi me. Un ricordo particolarmente emozionante della mia formazione è stato senz’altro il momento in cui mi è stato consegnato il mio naso rosso».

Clown dottori e volontari per bambini e anziani
I volontari del sorriso e i clown dottori dell’Associazione “Ridere per Vivere Ticino” portano gioia e spensieratezza ad adulti e bambini dal 2004, contando su numerosi affiliati che ogni anno decidono di seguire le formazioni. La chiave del loro operato è la gelotologia, la scienza del sorriso, che studia la relazione tra il fenomeno del ridere, le emozioni e la salute. «Nell’associazione ho trovato una grande famiglia, sempre pronta a supportarmi e aiutarmi», racconta Giusy Di Bella, «ogni volontario viene valorizzato per le sue peculiarità: un aspetto fondamentale». In Ticino sono attivi in ambito ospedaliero e nelle case per anziani, ma anche con i disabili e nelle scuole. «I clown dottori, ma in particolare tutti i volontari, hanno voglia di partecipare a nuovi progetti e allacciare collaborazioni con altre strutture e ospedali. Saremo molto felici di ricevere nuove proposte».

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