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CANTONE«Dovremmo fare controlli anche negli spogliatoi»

12.11.20 - 06:00
Dopo le eccezioni per cinema e teatri, insorgono le palestre. L'associazione di categoria: «Situazione assurda»
tipress
Allenamento con la mascherina (foto d'archivio)
Allenamento con la mascherina (foto d'archivio)
«Dovremmo fare controlli anche negli spogliatoi»
Dopo le eccezioni per cinema e teatri, insorgono le palestre. L'associazione di categoria: «Situazione assurda»

BELLINZONA - Jürg Heim, delegato della Federazione svizzera dei centri fitness (Fscfs) in Ticino, ha un diavolo per capello. Sabato sera è stato convocato in commissariato dalla Polizia cantonale: nei suoi confronti è stato aperto un procedimento per mancato rispetto del distanziamento sociale. La sua palestra, a Castione, è stata controllata venerdì dalla polizia.

«Gli agenti hanno ravvisato un distanziamento insufficiente, durante un corso» racconta Heim. «Parliamo di un corso con otto partecipanti, in uno spazio di 260 metri quadrati». Questo avveniva prima del giro di vite deciso domenica. Ma la vita dei gestori di palestre, assicura Heim, era «già abbastanza complicata». 

Dopo il dietrofront di martedì su cinema e teatri, la regola "delle cinque persone" continua a essere valida per i centri fitness. Non è stata imposta una chiusura, ma il presidente del governo Norman Gobbi ha lasciato intendere che i margini sono stretti. «L'attività in palestra non può essere svolta» ha dichiarato in conferenza stampa. «Non se è attività di gruppo». 

La Federazione replica che le restrizioni non sarebbero valide per i centri fitness Fscfs, e chiede chiarezza alle autorità. «Dalla centrale cantonale alcuni associati hanno ricevuto una risposta, altri un'altra» spiega Heim. «La maggior parte stanno decidendo di interrompere i corsi, proseguendo con gli allenamenti individuali». Il malumore sarebbe generalizzato, in un settore che conta una cinquantina di aziende in Ticino e circa un migliaio di addetti. Le campagne abbonamenti partite a settembre hanno già registrato un calo «attorno al 50 per cento» rispetto all'anno scorso.

«Penalizzare il nostro settore è ingiusto e controproducente. I centri fitness e di salute svolgono un compito fondamentale nell'ambito della prevenzione sanitaria» sottolinea Heim. «È dimostrato da tantissimi studi che l'allenamento aiuta a prevenire malattie virali, ma anche cancro, diabete, depressione e moltissime patologie che comportano ospedalizzazioni».

Tuttavia, nel clima di incertezza, molti abbonati in Ticino starebbero optando per non rinnovare l'iscrizione. «Chi va avanti si trova sottoposto a controlli continui. La polizia è arrivata a chiedere il controllo del distanziamento anche negli spogliatoi. Significa che le palestre dovrebbero destinare a questo dei collaboratori, cosa che non possono permettersi». Quanto al suo caso, Heim rischia una multa fino a 10mila franchi. «Se sarò condannato, valuterò come procedere» dice. «Ma siamo all'assurdo»

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