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CANTONEFra gli artisti che non amano i social anche un gruppo ticinese

05.10.20 - 06:35
Nell'era di Facebook, quasi tutti gli artisti usano internet per farsi conoscere. C'è però qualcuno che si rifiuta.
Glamilla
Da sinistra Nic (31), Lisa (23) e Max (23)
Da sinistra Nic (31), Lisa (23) e Max (23)
Fra gli artisti che non amano i social anche un gruppo ticinese
Nell'era di Facebook, quasi tutti gli artisti usano internet per farsi conoscere. C'è però qualcuno che si rifiuta.
«Preferiamo un confronto diretto con le persone».

LUGANO - Nel mondo 2,4 miliardi di persone consultano quotidianamente Facebook. Un miliardo quelli che invece navigano su Instagram. Una comunità che è sempre più in crescita, quella dei social network. Poi ci sono coloro che non sono interessati ad avere un profilo. Scelta personale, ma quando questa decisione viene presa da un gruppo musicale ci si chiede perché, dato che per la maggior parte degli artisti i social sono una vetrina verso il mondo. Non è così per Max (23), Nic (31) e Lisa (23), tre giovani luganesi che insieme hanno fondato il gruppo musicale “Deep Arte”. La loro è una band “classica”, niente social, un EP in costruzione e poi i live, Covid permettendo.

Perché avete deciso di non usare i social per la promozione?
Lisa: «Preferiamo un confronto con persone con cui possiamo avere un contatto diretto. Siamo consapevoli che i social rappresentino un valido supporto per farsi conoscere, ma sono qualcosa da gestire costantemente, devi pubblicare in continuazione dei contenuti. Si rischia di diventare succubi dei fan. Il nostro scopo non è quello di diventare famosi, lo facciamo perché piace a noi».

Pensate che i social siano troppo improntati sull’apparenza?
Lisa: «La pagina di un social tende a dire tutto e subito. Facilmente ci si crea un’immagine del gruppo basata sulla foto profilo, senza nemmeno aver ascoltato la loro musica. Trovo che sia un peccato perché non tutti hanno gli strumenti per creare contenuti online di qualità, o più semplicemente il focus è sulla creazione musicale».

Quanto è importante per voi il parere del pubblico?
Nic: «L’opinione degli altri fa parte della socialità. Da un lato c’è il desiderio di trasmettere ad altri le proprie creazioni, dall’altro quello di avere una visione meno di parte».

Gioco di parole con il vostro nome giusto?
Nic: «Esatto. L’idea ci è venuta per caso. Uno di noi un giorno ha detto: “Questo pezzo mi piace, ma io sono di parte”. E da lì è nato il gioco di parole con “deep” (profondo), che suona bene e fa molto introspezione e arte che è quello che facciamo».

Per farvi conoscere dunque vi affidate alle serate nei locali. In Ticino ce ne sono abbastanza?
Max: «Una decina a dir tanto e la maggior parte sono dei posti piccoli e non sempre attrezzatissimi. Fino a qualche anno fa c’era Palco ai giovani, un ottimo modo per farsi conoscere, ottenere serate nei locali e fare qualche intervista».

Non solo live, ma anche un EP in costruzione. 
Nic: «Solitamente per presentarti in un locale devi fare sentire la tua musica agli organizzatori. Nel nostro caso la preparazione dell’EP è anche un modo per esercitarsi in modo da non dover fare troppe prove prima delle serate. Questa necessità è nata dal fatto che gli altri due membri del gruppo Gianni, il sassofonista di 27 anni, e Raffaele, il chitarrista di 23, vivono in altre parti della Svizzera e non riusciamo a incontrarci spesso».

Come vi finanziate?
Nic: «Per il disco con la band precedente avevamo avviato un finanziamento collettivo con un'azione di crowdfunding. Questa volta contiamo principalmente sulle nostre forze beneficiando dell’aiuto della Legge Giovani. Uno strumento molto importante perché permette a chiunque di creare qualcosa anche solo per il piacere di farlo. Tutti ne sono in grado».  

La ricetta per essere soddisfatti della propria arte?
Lisa: «La voglia di fare musica, un programma, un po’ di pazienza e saper prendere le cose non troppo sul serio. Perché essendo in tanti a volte si discute, ma è un processo necessario dal quale spesso scaturiscono le idee migliori».

Vivere senza Facebook, la lezione delle star - Più di 2.7 miliardi di utenti attivi al mese, 1,79 miliardi di persone si collegano ogni giorno, terzo sito web più visitato. Questi i numeri di Facebook, che salgono se si tengono conto anche gli altri social media acquisiti dal gigante di Zuckerberg. Infatti sono più di 3,14 miliardi le persone che usano attivamente Facebook, Instagram, WhatsApp o Messenger ogni mese. Con questi numeri i social media danno potenzialmente la possibilità di farsi conoscere da mezzo mondo. Questo l'hanno capito i numerosi influencer e artisti che pubblicano giornalmente contenuti pubblicitari. Ma c'è chi non sta al gioco. Una su tutte è Maria De Filippi. La "Sanguinaria" chiamata così perché miete successi spazzando la concorrenza ha avuto in passato un account social, ma non lo aggiorna da anni. George Clooney detesta Instagram. Niente social per Daniel Radcliffe: l'ex maghetto ha dichiarato di aver fatto questa scelta per proteggere il più possibile la sua privacy.

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