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CANTONEStress scolastico e trasporti: «È ora che il Governo intervenga»

26.09.20 - 00:00
Azione di protesta quest'oggi in diversi istituti scolastici.
Sisa
Stress scolastico e trasporti: «È ora che il Governo intervenga»
Azione di protesta quest'oggi in diversi istituti scolastici.
Terminato il periodo di confinamento, per il SISA sono tuttora diversi i problemi che riguardano il mondo della scuola.

LUGANO - Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) ha effettuato quest'oggi una simbolica azione di protesta, in diversi istituti scolastici, per denunciare i problemi che riguardano il mondo della scuola dopo il periodo di confinamento.

La settimana scorsa il SISA aveva inviato una missiva al DECS in cui venivano messe in luce le maggiori preoccupazioni identificate dal corpo studentesco: nella stessa venivano rivendicate delle misure concrete affinché si potesse ovviare immediatamente alla situazione di malessere delle studentesse e degli studenti.

Tuttavia, a distanza di una settimana, «nessuna misura è stata implementata per arginare i problemi vissuti dal corpo studentesco», lamenta il SISA: «Il trasporto pubblico verso i principali centri formativi rimane affollato, la pressione sugli studenti – “colpevoli” di aver passato un semestre in quarantena – rimane invariata, come invariate rimangono le misure di sostegno alle famiglie con figli in formazione che hanno subito le conseguenze finanziarie della pandemia».

Per il sindacato, se non si interviene con la dovuta serietà e celerità, il rischio è quello di accelerare il ritmo dei contagi ed incrementare i fattori di stress sul corpo studentesco – con tutte le conseguenze di ordine psicologico e sociale del caso.

È proprio per questo motivo che il SISA ha quindi deciso "di alzare la voce" nelle scuole, chiedendo urgentemente al Governo ticinese un intervento. Affinché le studentesse e gli studenti non debbano pagare i costi della (post-)pandemia: «Se non si interviene oggi, pagheremo le conseguenze domani!», è il monito del SISA. 

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COMMENTI
 

lollo68 3 anni fa su tio
Cominciamo a lasciare andare a scuola i ragazzi che hanno un semplice raffreddore, ma stanno bene, dove c'è l'obbligo della mascherina. Perché viene imposta se appena uno ha un sintomo deve rimanere a casa? Con la febbre si rimane a casa come doveva essere prima del Covid19.

sedelin 3 anni fa su tio
qual è il problema?

Summerer 3 anni fa su tio
Berna ha deciso l'uso di mascherine obbligatorie nei mezzi pubblici perché non c'è distanziamento. Reclamano perché non c'è distanziamento? Ma dove siamo? L'ignoranza di questi pseudo sindacati... oltre che i commenti fanatici, dimostrano il QI è per molti inesistente.

lügan81 3 anni fa su tio
d'accordissimo con il SISA! sono docente e davvero li appoggio...ma non hanno molto sostegno tra gli allievi mi sa...vedo i miei allievi che nonostante glielo si dica di non stare ammassati, stare distanti, ecc... pausa di 5 minuti tutti vicini come criceti senza mascherina...ecco ai miei tempi non cera il SISA...o un qualcosa che potesse farsi sentire...ma ora che c'e...perche non sono tutti coerenti? un'azione di protesta la si fa bene, uniti, qui invece vedo gli idealisti del SISA (e tanto di cappello a loro tutto il mio rispetto) e poi tutti gli altri "bella zio reclamiamo cosi non facciamo lezione"...ma il pensiero di azione di manifestazione non è nei loro pensieri neanche reconditi...non so se mi sono spiegato...è mattina presto..

Fedeltà 3 anni fa su tio
..ma vivete e non rompete ma avete solo il covid in testa???
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