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LUGANOUna laurea a cinquant'anni, coronato il sogno di Tiziana

14.09.20 - 06:00
Instancabile, entusiasta e con il sorriso sulle labbra. Tiziana, universitaria a 53 anni, è un vero vulcano di energia
Glamilla
Una laurea a cinquant'anni, coronato il sogno di Tiziana
Instancabile, entusiasta e con il sorriso sulle labbra. Tiziana, universitaria a 53 anni, è un vero vulcano di energia

LUGANO - Moglie e madre di tre ragazzi, Tiziana Antonini non si è mai accontentata del ruolo di casalinga. Così, nel 2016 ha deciso di iscriversi all’Usi di Lugano. Attualmente è laureata in Lingua, letteratura e civiltà italiana, e frequenta il Master, seguendo altre attività come le supplenze alle scuole medie e alle superiori.

Cosa l’ha spinta a intraprendere un percorso di studi universitario alla sua età?
«L’iscrizione all’università è sempre stato un sogno nel cassetto che non ero mai riuscita a portare a termine. Quando ero giovane mi sono iscritta a lettere a Milano, ma non sono riuscita a studiare da autodidatta. Infatti a me piace andare a scuola e confrontarmi con gli altri. Nel 2016 mi sono iscritta all’Usi perché mio figlio più piccolo stava diventando autonomo, infatti stava frequentando l’ultimo anno di scuola media. Mi sono detta che era arrivato il momento per rimettermi in gioco».

Come concilia lo studio e le attività collaterali con il ruolo di madre?
«È andata bene, malgrado i mille impegni, sono riuscita a frequentare facendo pochissime assenze. Costruivo la mia giornata come un puzzle, riuscendo a incastrare tutti i vari impegni. Devo ringraziare mio marito e i miei figli perché mi hanno sostenuta e aiutata nelle faccende domestiche. Senza il loro supporto non avrei potuto assentarmi da casa per così tante ore».

Qual è stato il momento più difficile?
«Dopo il primo anno e mezzo ero particolarmente stanca, al punto che ho pensato di abbandonare gli studi. Per il secondo anno consecutivo trascorrevo tutto il periodo natalizio sui libri e mi sono chiesta chi me lo facesse fare. Fortunatamente alcune mie compagne mi sono venute in soccorso, ricordandomi che sarebbe stato un peccato mollare a metà del percorso. Inoltre, ero supportata da buoni risultati e l’ambiente mi piaceva molto».

Nonostante queste difficoltà, ha scelto di iscriversi anche al Master.
«Alla fine del Bachelor ero veramente intenzionata a concludere gli studi dato che non avevo più tempo libero per me e ciò cominciava a pesarmi. Tuttavia, quando ho depositato la tesi mi dispiaceva non continuare quest’avventura, per cui ho frequentato qualche corso del Master decidendo in seguito di proseguire perché trovo questo percorso bello e arricchente».

Cosa apprezza dell’università di Lugano?
«Le dimensioni contenute dell’ateneo permettono un rapporto diretto sia con i professori sia con i compagni. Questo per me è fondamentale in quanto amo coltivare il contatto con coloro che frequentano la facoltà. Inoltre, il ristretto numero di studenti rispetto ad altri atenei permette di creare un bel clima di collaborazione e conoscenze».

Cosa ha dovuto sacrificare per realizzare il suo sogno?
«Ho deciso di non rimandare mai gli esami, dovendo dunque rinunciare a parte della mia vita sociale e del mio tempo libero che prima utilizzavo soprattutto facendo sport. Nonostante si pensi che io sia una Wonder Woman, anche la mia giornata è costituita da 24 ore e quindi non riesco a fare tutto ciò che vorrei. Sono sicura, però, che dal prossimo anno scolastico riuscirò a trovare un po’ di tempo anche per fare altre attività».

Glamilla

«Belle amicizie con compagni dell'età dei miei figli»
«Ci sono persone che non tornerebbero mai sui banchi di scuola mischiandosi ai giovani e invece io l’ho fatto». Tiziana Antonini trascorre molte delle sue ore con ragazzi più giovani di lei, ma ciò non le pesa. «Quando ho cominciato mi chiedevo come sarebbe stato frequentare l’università con dei ragazzi che avrebbero potuto essere miei figli. Grazie alla mia volontà di integrarmi al meglio e al mio carattere socievole, ho fatto subito amicizia con tutti». Tiziana ammette però che inizialmente gli studenti erano un po’ timorosi nei suoi confronti. «Qualcuno mi dava del lei, con il tempo invece si sono accorti che io sono camaleontica, quando mi trovo in un nuovo ambiente cerco di adattarmi a esso. Così i miei compagni hanno capito che con me potevano parlare di tutto come fossi una loro coetanea. Inoltre alcuni di loro hanno particolarmente a cuore la mia riuscita, sostenendomi nei momenti più impegnativi». S.P.

 

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