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«Ho paura di prendere il bus, e alla fine me ne sto a casa»

LUGANO«Ho paura di prendere il bus, e alla fine me ne sto a casa»

30.06.20 - 08:33
Effetti collaterali del Covid. Le misure di protezione per l’autista penalizzano una 70enne con problemi motori.
Ti-Press
«Ho paura di prendere il bus, e alla fine me ne sto a casa»
Effetti collaterali del Covid. Le misure di protezione per l’autista penalizzano una 70enne con problemi motori.
Porte anteriori chiuse. Si sale e si scende solo da quelle posteriori. Ma non sempre il conducente sembra essere paziente. La TPL: «Noi, attenti ai disabili». Inclusione andicap Ticino: «Problema serio».

Solitamente prende il bus a Viganello per recarsi in centro, e viceversa. Ma da quando le autorità hanno deciso che i passeggeri non possono più salire dalla parte anteriore e occupare la prima fila di sedili accanto al conducente, una 70enne luganese con problemi motori ha scelto di starsene a casa. «Perché ho paura – ammette –. So che c’è il tasto blu per le persone con disabilità. Ma mi è capitato spesso che l’autista mi mettesse fretta».  

Una questione anche psicologica – Un effetto collaterale del Covid-19. Le norme di sicurezza per tutelare il conducente stanno creando qualche grattacapo ai passeggeri più deboli. «Psicologicamente mi sentivo più protetta nel salire dalla parte anteriore – riprende la 70enne –. Così il conducente mi poteva vedere. Adesso mi sembra di non essere neanche notata. Una volta anche un’altra persona ha reclamato per il modo sbrigativo con cui l’autista voleva farci scendere. È stato triste».

La voce della TPL – Roberto Ferroni, direttore della Trasporti Pubblici Luganesi SA (TPL) appare piuttosto sorpreso. «Non escludo che su 150 nostri collaboratori, la signora abbia avuto la sfortuna di trovare qualcuno che non si sia comportato bene. In generale però siamo molto attenti ai problemi delle persone con disabilità e non solo. Anche, ad esempio, verso le mamme con passeggini, o verso gli anziani». 

Un pulsante a molti sconosciuto – Ferroni fa riferimento al classico pulsante blu. Quello che serve per fare capire al conducente che in quella specifica fermata sta per salire o per scendere una persona che necessita di più tempo e di maggiore attenzione. «In molti purtroppo non sanno nemmeno che esiste. E poi si lamentano. Approfittiamo dell'occasione per ricordare alla nostra utenza che c'è questa possibilità importante. Noi, in ogni caso, siamo sempre aperti al dialogo».

Eccezioni solo per gli ipovedenti – La signora in questione, tuttavia, il tasto blu lo conosce bene. «Ci spiace e cercheremo di chiarire la situazione», precisa Ferroni. Ma fino a quando si andrà avanti con la chiusura ermetica della porta anteriore? «Noi sottostiamo alle direttive di Autopostale. Fino a nuovo avviso si continua così. È un modo per proteggere gli autisti, come già esplicitato in passato. Se iniziano ad ammalarsi più autisti, il servizio pubblico rischia problemi seri. Facciamo un'eccezione solo per i passeggeri ipovedenti».  

Il parere di "inclusione andicap" – «Il Covid-19 ha stravolto il nostro modo di comportarci – aggiunge Sara Martinetti, portavoce di "inclusione andicap Ticino" –. Con le aziende del trasporto pubblico da anni lavoriamo sul concetto di accoglienza degli utenti con difficoltà da parte del conducente, organizziamo anche un modulo di formazione continua specifico. Oggi le dinamiche sono però cambiate: ora il conducente, per forza di cose, è più isolato».

Disagio – Ci sono, ad esempio, persone che hanno bisogno di parlare con l’autista e di leggerne le labbra, come i sordi o i deboli di udito. «E ora non lo possono fare perché la mascherina è un ostacolo. L'aspetto psicologico è determinante. Se ci mettiamo nei panni della persona con disabilità, possiamo capire quanto possa sentirsi a disagio. Ci sono persone che non escono di casa per paura di prendere i mezzi pubblici. E non è nemmeno colpa di chi li gestisce. È tutto parecchio complesso. Anche per noi al momento è difficile trovare soluzioni. Invitiamo chiunque avesse problemi di accessibilità a causa del nuovo coronavirus a rivolgersi al nostro servizio giuridico per la parità dei diritti».

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COMMENTI
 

MIM 3 anni fa su tio
Indossa la mascherina se hai paura; non vedo il problema. Ti pago una ffp2 se necessario, ma non chiedere agli altri di fare una cosa che non serve a niente, solo per una tua fobia. Perchè è di questo che stiamo parlando. I nuovi infettati (si chiamano positivi e non è detto che siano ammalati) non destano alcuna preoccupazione sanitaria, proprio nessuna. Nessuno viene ricoverato in ospedale. Se qualcuno ha introdotto questa psicosi nelle persone deboli, si faccia un esame di coscienza e si bocci!

marco17 3 anni fa su tio
Abituale confusione di argomenti, tanto per tirare in ballo la pandemia e la paura del contagio. Dalle testimonianze si capisce che il problema è la scarsa attenzione verso persone disabili o anziane che hanno più difficoltà a salire o scendere dal bus. La paura del Covid-19 c'entra poco o niente.

Pongo 3 anni fa su tio
avete fatto caso che in questo periodo di covid si è parlato di tutto e di più, anziani e case anziani, bambini, scuole, università, imprenditori ed economia.. l'unica cosa di cui non si è parlato è delle persone con disabilità

ni_na 3 anni fa su tio
Vorrei far notare che la persona intrrvistata si lamenta del modo in cui può salire e scendere dal bus a causa delle norme, non sta parlando della paura di ammalarsi...

ni_na 3 anni fa su tio
Quelli della mascherina obbligatoria possono mostrare la loro laurea in virologia?

momo73 3 anni fa su tio
Risposta a ni_na
È un disco rotto oramai, non sanno far altro che parlare di mascherine pur quando il 99% dei nuovi casi sono asintomatici. Mi chiedo se qualcuno delle presenti teste pensanti si sia mai posto il problema di mettersi la mascherina d'inverno per l'influenza.

Don Quijote 3 anni fa su tio
Risposta a ni_na
NO, però hanno una con dieci e lode in credulità. Nessuno vieta di portare la mascherina tutto l’anno se lo desidera. Quest’anno sono morte in Svizzera circa 1'600 per complicazioni dovute a diverse patologie aggravate dal CV19 oltre che dall’età avanzata, quando che invece per una normale influenza le vittime sono solo alcune centinaia (300-500), mi chiedo quando scatta la fobia e la necessità della mascherina per alcuni. Se fosse una persona a rischio, prenderei le precauzioni del caso tutti gli anni, indipendentemente da cosa pensano o dicono gli altri.

anndo76 3 anni fa su tio
Risposta a ni_na
le hanno comprate e pagate carissime 8 citava un articolo di pochi giorni fa' che 2 ragazzi Zurighesi le vendevano allo stato a 1,20 frs ) per cui dovranno stressare per farcele usare no ?

momo73 3 anni fa su tio
Visto il terrorismo mediatico con cui ogni giorno ci bombardate, ci sarebbe da meravigliarsi se fosse vero il contrario.

ni_na 3 anni fa su tio
Risposta a momo73
Con cui ci bombardano da diversi mesi tra l'altro! Il lavaggio del cervello per molti è ormai completato...

Tato50 3 anni fa su tio
Risposta a ni_na
Vallo a dire a chi ha perso un suo caro o ai 200 medici morti in Italia e dai un'occhiata a cosa succede negli Stati Uniti - in India - in Brasile - in Svezia - in Inghilerra e altre Nazioni.. Si parla di oltre mezzo milione di morti, decine di migliaia di contagi ogni giorno perché non possono o non hanno voluto prendere seriamente questo virus. Da noi hanno allentato le misure e la linea dei contagi sta salendo. Poi sul lavaggio del cervello non mi esprimo ;-(((

anndo76 3 anni fa su tio
Risposta a Tato50
si ma per 2 mesi a stressarti che la mascherina non serve !!! poi, vedi articolo dei 2 giovani zurighesi ( che le hanno vendute al governo a 1,20 frs l'una ) e magari capisci del perche' ci bombardano ( i dane' son i dane' e poi lo sai che in svizzera paghi anche l'aria che respiri, figurati se vogliono perdere i franchetti spesi per il popolo ) Tolto cio', concordo per l'uso in posti affollati, ma come vedi "raccomandano" e NON obbligano. Per cui sai gia' il risultato....zero persone che rispettano
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