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LOCARNOPer tre settimane con una tosse fortissima: oggi si sa che aveva il Covid-19

08.06.20 - 07:30
A inizio febbraio, la 17enne aveva contratto il virus. È tra i 1500 ticinesi testati a campione.
Ti-Press
Per tre settimane con una tosse fortissima: oggi si sa che aveva il Covid-19
A inizio febbraio, la 17enne aveva contratto il virus. È tra i 1500 ticinesi testati a campione.
Il racconto della mamma: «Mia figlia ha dovuto prendere anche cortisone. All’epoca nessuno sospettava una cosa simile».

LOCARNO - A inizio febbraio aveva contratto una strana influenza. Quella tosse sembrava non passare mai. Oggi si sa che la 17enne in questione ha avuto il Covid-19. La certezza arriva dal fatto che la giovane, residente nel Locarnese, figura tra i 1'500 ticinesi che si sono sottoposti ai test voluti dal Cantone. A raccontarlo è la mamma. «All’epoca nessuno sospettava che nostra figlia potesse avere il Covid. Certo, sentivamo parlare di questa malattia in televisione, ma ci sembrava così lontana».

Tre settimane di malessere – E invece ecco la sorpresa. È bastato un “banale” prelievo di sangue dal dito, effettuato qualche giorno fa, per stabilire che dal corpo della 17enne è passato il nuovo coronavirus. «E subito abbiamo pensato a quel periodo di tre settimane – riprende la madre –. Mia figlia ha preso addirittura il cortisone per cercare di guarire. Ci ha messo tantissimo a riprendersi».

Preoccupazione – La famiglia in questione gestisce un esercizio pubblico. «Quando abbiamo saputo dell’esito del test, ci siamo tutti preoccupati anche per il resto del personale. Mio marito è diabetico e presto farà l’esame, pagandolo di tasca sua. La collega diretta di mia figlia, che lavora sempre a stretto contatto con lei, lo ha già fatto. Ed è risultato che non ha mai avuto il Covid-19. Anche questo è curioso».   

Esami a campione – Ben 1500 ticinesi nelle scorse settimane hanno ricevuto una lettera firmata dal medico cantonale Giorgio Merlani. Persone selezionate a campione. Alla base, la volontà di verificare l’impatto del Covid-19 sulla popolazione e la velocità di trasmissione del virus. «Sappiamo ancora poco su quanto gli anticorpi rimangono nell’organismo, su quanto siano protettivi», aveva dichiarato Merlani a fine aprile. 

Ecco come stanno procedendo i test – Ma come procede lo studio? La gente che riceve la lettera può anche rifiutarsi di effettuare il test. Merlani ha illustrato pubblicamente la situazione aggiornata a qualche giorno fa: «Al momento 980 persone hanno aderito, circa 260 hanno rinunciato, circa 260 non hanno risposto neanche al secondo sollecito. Ci sono 118 medici coinvolti nel fare il test. Fino a oggi, sono stati effettuati oltre 450 esami. L’obiettivo non è solo di sapere “dove siamo adesso”. Ma anche di seguire una determinata evoluzione, a 3, 6 e 12 mesi dal primo test. Per capire chi eventualmente si infetta nel corso dell’anno successivo, o chi magari perde gli anticorpi».

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