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CANTONELa strada dopo il "lockdown" è lastricata di lattine

14.05.20 - 20:46
Anche i giovani escono dalla quarantena. Vanno forte i luoghi all'aperto dove talvolta restano tracce dei festini
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Cestino ricolmo ad Agno
Cestino ricolmo ad Agno
La strada dopo il "lockdown" è lastricata di lattine
Anche i giovani escono dalla quarantena. Vanno forte i luoghi all'aperto dove talvolta restano tracce dei festini
L'esperto frena su un presunto consumo in aumento: «Scorre più alcol altrove di quello che si può immaginare guardando un cestino». Il direttore di Pro Juventute: «I modelli offerti dagli adulti vanno in questa direzione, per cui la mancanza di divertimento organizzato non sarà un problema»

LUGANO - Lattine di birra vaganti in natura. Fateci caso, se ne osservano sempre più spesso, accompagnate da vuoti contenenti alcolici di varia gradazione, nonché bevande energizzanti. Una delle “nature morte” più bizzarre, quasi artistica, è stata immortalata domenica all'alba ad Agno, in uno spiazzo di sosta sulla camminata lungo il fiume Vedeggio.

Lo sfogo dopo il lockdown - Da quando è scoppiata la pandemia è mutata infatti la geografia del divertimento notturno giovanile. Il lungo lockdown degli esercizi pubblici ha spostato all’aperto i ritrovi, talvolta gli assembramenti, più o meno rispettosi delle regole dettate dall’autorità. Le tracce visibili, il littering, potrebbero far pensare che il Covid ha provocato un aumento del consumo di alcol? «Di sicuro - osserva Marcello Cartolano, responsabile dei servizi ambulatoriali di Ingrado e presidente di Ticino Addiction - anche i giovani da circa una settimana hanno avvertito l’allentamento delle misure. Mentre i luoghi aggregativi restavano, e in parte restano, ancora chiusi». Non accessibili i locali, le discoteche, i centri giovanili, «un certo tipo di consumo ricreativo si è concentrato in alcuni luoghi. Ma più che parlare di abuso, mi sembra una sorta di reazione di “recupero” dopo le settimane di quarantena».

Scorre più alcol altrove - Uno svago certo appariscente, continua Cartolano, «ma non per questo indicativo di un aumento del consumo di alcol legato al periodo del coronavirus. Andrebbe monitorato meglio nei prossimi mesi. Anche perché, l'estate offrirà un’offerta ricreativa ridotta all’osso. Senza festival, concerti ed eventi, tutte occasioni dove comunque scorre decisamente più alcol di quello che si può immaginare guardando un cestino ricolmo di lattine». 

Modelli creati dagli adulti - Un’estate spoglia di eventi organizzati non è per forza negativa secondo Ilario Lodi, direttore di Pro Juventute Svizzera italiana: «Se il divertimento e lo svago offerto loro dagli adulti è fatto di feste a suon di alcol, sarebbe sorprendente se i giovani seguissero altri itinerari». Strade da cui però si esce presto: «Io incontro soprattutto giovani che fanno tesoro di questa esperienza per fare un passo in più. Senza smarrirsi» afferma Lodi.  «Non ritengo - continua - che la mancanza di divertimento organizzato da parte degli adulti sarà un problema per i giovani. Anzi, sarà un’occasione per dimostrare a noi adulti che sono in grado gestirsi e organizzarsi da soli. Poi ci sarà l’eccezione, ma io vedo giovani davvero in gamba».

Parlare o multare? - Un fenomeno di littering simile potrebbe diventare più frequente nei mesi a venire. Ad Agno, il capodicastero sicurezza pubblica Giancarlo Seitz si mostra comprensivo: «Questi ragazzi non danno disturbo, sono stato giovane anche io. La polizia fa bene a intervenire ma resto dell’opinione che prima di colpire con multe, si ottiene di più discutendo. Magari con un sorriso». E magari, consigliando loro, di portarsi un sacchetto dei rifiuti da casa.

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