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CANTONESì alle verifiche, no al discredito sulle case anziani

11.05.20 - 10:01
La CPC del contratto collettivo delle case anziani prende posizione a difesa del personale.
Ti Press
Sì alle verifiche, no al discredito sulle case anziani
La CPC del contratto collettivo delle case anziani prende posizione a difesa del personale.
E lancia un appello affinché tutte le strutture ticinesi firmino il contratto collettivo

LUGANO - La Commissione paritetica cantonale (CPC) del contratto collettivo di lavoro per il personale occupato nelle case anziani ed altri enti del Canton Ticino ha voluto prendere posizione dopo che queste strutture sono finite al centro di polemiche sulla gestione dell'emergenza coronavirus. Diatribe che sono sfociate pure in una segnalazione alla Procura.

«Le verifiche e gli approfondimenti da parte degli enti di controllo sanitario e delle istituzioni cantonali sulle case anziani del Canton Ticino sono certamente necessari, anche in un momento difficile, perché servono a correggere gli inevitabili problemi che esistono in ogni organizzazione e ad apprendere dal passato per agire nel futuro», chiarisce la CPC.

Ciò che però non va bene sono le campagne «tese a gettare discredito sulle case anziani, che sono dannose e demotivanti per il personale che vi lavora, soprattutto quando vi è una situazione critica». Il personale infatti sta facendo importanti sacrifici: sacrifici legati alla turnistica, al carico di lavoro, ai rischi sanitari e al carico psicologico dei decessi, che scandiscono sempre ogni casa anziani (e questo al di là dell’emergenza covid). Anche i responsabili dell’organizzazione del lavoro sanitario, dei servizi generali e dei servizi amministrativi sono stati confrontati con situazioni impreviste ed eccezionali nei mesi di marzo e aprile 2020. «Spiace quindi che si utilizzino pubblicamente termini come omertà per dipingere la realtà nelle case anziani in momenti non facili», sottolinea la CPC.

La Commissione paritetica cantonale del contratto collettivo delle case anziani - formata dai rappresentanti delle case anziani e dai sindacati OCST, SIT e VPOD - lancia quindi un appello affinché tutte le case anziani del Canton Ticino (in particolare quelle con rapporti di lavoro di diritto privato) firmino il contratto collettivo di lavoro, «per consentire lo sviluppo di un sano confronto e partenariato sociale nel settore, che deve promuovere le condizioni di lavoro del personale e la qualità del servizio agli utenti». Le problematiche del personale e quelle organizzative possono essere segnalate ai sindacati, che a loro volta si rivolgono alle direzioni delle case anziani e in caso di disaccordo alla Commissione paritetica cantonale/Commissione speciale di ricorso: trattasi di istanze che operano gratuitamente e in tempi ragionevoli.

Infine la Commissione paritetica cantonale comunica di essere a disposizione per raccogliere tutte le segnalazioni relative ad aspetti finanziari critici, sorti con la crisi covid-19, e a farsene latrice presso l’Ufficio anziani del Canton Ticino, al fine di assicurare la copertura dei costi straordinari a tutte le case anziani.

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