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CANTONE Alle Iene l'italiano emigrato in Svizzera: «Ho paura per i miei figli»

19.04.20 - 16:26
A incutere timore è la paventata riapertura delle scuole. Intanto fioccano le interrogazioni
tipress (archvio)
Alle Iene l'italiano emigrato in Svizzera: «Ho paura per i miei figli»
A incutere timore è la paventata riapertura delle scuole. Intanto fioccano le interrogazioni

La paventata riapertura delle scuole ha sollevato un polverone. E fa discutere anche fuori dai confini elvetici. «Abbiamo paura per i nostri figli, il canton Vaud dove viviamo è il più colpito», spiega alle Iene.it un italiano (il cui nome è noto alla redazione ma per motivi di privacy è stato omesso) che vive da 10 anni in Svizzera, padre di due bambini di 3 e 5 anni, Ophelia e Ulysse.

In realtà sappiamo bene che sono il canton Ginevra e il Ticino le zone più sofferenti a causa del virus, ma è vero pure che i vodesi siedono sullo sventurato podio, seppur in terza posizione.

«È stato affermato senza alcun apparente fondamento scientifico che i bambini non si contagiano - sottolinea l'italiano residente in Svizzera alla redazione del noto programma Mediaset -. Se fosse una notizia non vera sarebbe di una gravità enorme. Spero che sulla riapertura delle scuole ritornino sui loro passi, perché è troppo presto da tutti i punti di vista. Non mi sento protetto dalle decisioni politiche prese dall'inizio di questa tragedia da questo governo».

Il riferimento va probabilmente alle dichiarazioni di Daniel Koch, responsabile dell’unità di crisi Covid-19, che in realtà ha affermato che «spesso i bambini più piccoli non contraggono la malattia e non sono quindi vettori del coronavirus».

Polemiche e perplessità - In ogni caso le riaperture stanno suscitando polemiche e perplessità. Tra interrogazioni e atti parlamentari (solo questa mattina sia Lega che UDC e PPD hanno scritto ai municipi di Mendrisio e Chiasso per avere lumi in tal senso) anche il mondo politico si sta scomodando chiedendosi quanto possa essere giustificato un mese di scuola a fronte di un possibile nuovo incremento dei contagi.

D'altra parte, come precisato anche dal Consigliere di Stato Raffaele De Rosa, direttore del Dipartimento Sanità e Socialità: «I più giovani hanno un decorso della malattia più lieve ma non vengono esclusi dal ruolo della catena di trasmissione».

Insomma, la paura è tanta come lo sono pure i dubbi su quali siano le strategie migliori da adottare per far fronte a questa emergenza.

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