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LUGANOGiornate ansiose? Recuperiamo serenità con un po' di effetto Mozart

06.04.20 - 06:17
Lo stato di quarantena ci impone di trovare nuovi svaghi dentro casa: riscopriamo l'ascolto della musica classica.
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Giornate ansiose? Recuperiamo serenità con un po' di effetto Mozart
Lo stato di quarantena ci impone di trovare nuovi svaghi dentro casa: riscopriamo l'ascolto della musica classica.

LUGANO - Mai come in questo momento abbiamo bisogno di reinventare il tempo passato in casa. Ascoltare musica classica è una sana abitudine che, se coltivata, può infondere numerosi benefici. Ne abbiamo parlato con Paolo Cattaneo, musicista e musicologo, professore a contratto presso l’Università degli Studi di Milano, direttore didattico dell’Helvetic Music Institute di Bellinzona, ed esperto di musicoterapia.

Prima di tutto: quando nasce esattamente la musica classica?
«Si sviluppa durante il periodo che è contraddistinto dall’attività di tre grandi compositori: Haydn, Mozart e Beethoven, tra il 1760 e il 1830. Lo stile classico si fonda su una sintesi equilibrata tra forma e variazione. Si tratta di un linguaggio musicale molto fruibile, di una lingua ancor “viva”, anche nella musica attuale».

Quella dell’ascolto è una dimensione fondamentale per l’essere umano?
«Certo, e sviluppiamo la nostra esperienza di ascolto musicale fin da quando siamo nel grembo materno, attraverso la voce e i canti dei genitori. Tuttavia, l’ascolto non è mai un’attività passiva, al contrario: implica la disponibilità del fruitore a mettersi in relazione con la musica, e quindi con il compositore, che ne è l’artefice, e con l’esecutore, che ne è l’interprete».

La musica classica può apportarci benefici concreti?
«Sebbene non vi siano ancora studi scientifici nel vero senso del termine, alcune importanti ricerche hanno dato risultati incoraggianti per quanto riguarda la stimolazione neurobiochimica. Si è visto, ad esempio, che durante l’ascolto di musica può variare significativamente la produzione di dopamina, neurotrasmettitore fondamentale per una buona funzionalità cerebrale, sia sul piano affettivo-emozionale, sia su quello cognitivo».

Viene infatti spesso citato il benefico ”effetto Mozart”. In cosa consiste?
«La musica di Mozart unisce due aspetti: da una parte è molto logica e coerente, dall’altra è ricchissima di variazioni, estro e fantasia. Essa può dunque stimolare le abilità logiche, mnemoniche, creative, e, nel contempo, ridurre l’ansia e lo stress, migliorando sensibilmente la qualità della vita. E questo effetto vale per tutte le fasce d’età, dai bambini agli anziani».

In queste settimane siamo spesso a casa. Come avvicinarsi all’ascolto di musica classica?
«Occorre ritagliarsi un momento quotidiano di ascolto, anche breve. Non si tratta di una pratica accessoria, bensì di un modo indispensabile per mitigare l’ansia e l’aggressività. Anche abbandonarsi alle melodie più coinvolgenti attraverso il canto può essere utile. Insomma: teniamo vivo il famoso detto “canta che ti passa”!».

Nel 2020 occorrono i 250 anni dalla nascita di Beethoven, un grande maestro.
«Assolutamente sì. Le sue composizioni sono molto introspettive, oltre che fortemente toccanti, il che è sorprendente, considerando che a partire dai 30 anni perde progressivamente l’udito. Nonostante la sordità, egli compone grandissimi capolavori, dimostrando chiaramente che esiste un ascolto interiore, legato alla dimensione spirituale: da ciò Beethoven ha tratto ispirazione per continuare a creare».

 

Vivere la quarantena con la musica
«In queste difficili settimane, contraddistinte da una clausura forzata, è possibile costruirsi una via di fuga attraverso la musica», afferma Paolo Cattaneo, che incoraggia un rapporto con le composizioni musicali sempre più consapevole. «È possibile aprire nuovi spazi interiori attraverso un ascolto attivo, curioso, diversificato, per rendere la realtà domestica più accogliente e stimolante, in condivisione con la nostra famiglia». Ampliare gli orizzonti, dunque, e combattere la pigrizia audiopercettiva: «La tecnologia ci offre oggi l’enorme disponibilità di accedere a repertori diversificati, sfruttiamoli. Non restiamo appigliati alle solite melodie, ma volgiamo l’orecchio altrove, alla scoperta dei capolavori dei grandi maestri del passato, come Bach, Mozart, Beethoven, Chopin. Il repertorio è vastissimo: sinfonie, concerti per orchestra, musica da camera, sonate per pianoforte o violino…».
M.M.

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