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CANTONE«Non è previsto per ora un lockdown come in Italia»

30.03.20 - 13:36
Il consigliere federale in diretta da Palazzo delle Orsoline. Ignazio Cassis a 360 gradi sull'emergenza in corso
foto Smcc
Il consigliere federale in diretta da Palazzo delle Orsoline. Ignazio Cassis a 360 gradi sull'emergenza in corso

Ignazio Cassis è arrivato in Ticino, per incontrare il governo e parlare alla popolazione. La conferenza stampa, fissata per le 13.30 in diretta da Palazzo delle Orsoline, è l'occasione per fare un punto sull'epidemia in Ticino, e sulle misure adottate dalle autorità. Ma non solo. 

È la prima volta dall'inizio dell'epidemia che Cassis tiene un discorso pubblico ai ticinesi. Una mossa attesa, per far sentire alla popolazione la vicinanza di Berna (non scontata, negli ultimi tempi). Ma i riflettori sono puntati sul direttore del DFAE anche per via del suo background formativo - è un epidemiologo riconosciuto - e della sua esperienza per lunghi anni come medico cantonale in Ticino. 

Segui la conferenza stampa in diretta live: 

 

14:35

Ignazio Cassis conclude la conferenza ringraziando «personalmente la stragrande maggioranza dei cittadini ticinesi che in questo momento stanno dimostrando solidarietà e responsabilità. Siamo tutti sulla stessa barca. Siamo coscienti che è un periodo difficile e dobbiamo abituarci all'idea che potrebbe durare ancora qualche settimana». Cassis ribadisce la promessa «che continuerò a impegnarmi presso il Consiglio federale per far sentire la voce del Ticino, in considerazione delle differenze culturali ma soprattutto epidemiologiche che contraddistinguono la Svizzera italiana».

14:32

«Un lockdown globale come visto in altri paesi al momento non è previsto in Svizzera» ha precisato Cassis. «Cerchiamo di contenere l'epidemia senza fare troppi danni all'economia. Ma dovremo vedere l'evoluzione dei contagi».

14:31

Cassis ricorda come «attualmente sono stati decisi e presentati alla stampa dei crediti a fondo perso» per un totale di 50 miliardi di franchi. Circa 25 miliardi sono stati stanziati a favore delle aziende, con interessi zero o poco superiori allo zero. Altri 25 miliardi sono destinati alle associazioni sportive e «agli enti che altrimenti rischierebbero di fallire».

14:28

I controlli sulle aziende stanno dando esiti positivi. «Finora non si sono riscontrate particolari tensioni» ha spiegato Vitta.

14:27

«Sulla quantità dei posti in terapia intensiva gli sforzi fatti dall'inizio dell'epidemia dovrebbero essere per ora sufficienti, i posti sono raddoppiati» ha rassicurato Merlani. «Il numero di pazienti intubati aumenta di circa cinque unità al giorno» ha aggiunto. «Non bisogna nemmeno esagerare con gli intubamenti, per evitare un accanimento terapeutico».

14:25

Ora è il medico cantonale Giorgio Merlani a intervenire. La questione sul tavolo è quella delle guarigioni dei pazienti. «Al momento abbiamo 58 dimessi nelle ultime 48 ore, stiamo recuperando i numeri delle persone dimesse da tutti gli ospedali».

14:24

Dall'inizio dell'epidemia BancaStato ha erogato oltre 50 milioni di franchi di crediti, e a breve si dovrebbero superare i 100 milioni di crediti. «Uno sforzo importante a sostegno dell'economia» ha sottolineato Vitta. 

14:23

A domanda specifica, Christian Vitta spiega che a oggi «sono state poche decine» le richieste di aziende di riprendere le attività in via straordinaria. «Per le indennità di lavoro ridotto sono arrivate oltre 10mila richieste da aziende» ha spiegato Vitta. 

14:21
foto Smcc
14:18

Sulle voci di un dissenso con il capo della Divisione "malattie trasmissibili" dell'Ufficio federale di sanità, Daniel Koch, Cassis smentisce. «Il rapporto è serenissimo».

14:16

«Il mio campo di competenza ha a che fare con i rapporti con gli altri paesi. I rapporti diplomatici interessano meno l'opinione pubblica in Svizzera, per questo ho partecipato meno alle conferenze stampa. Ci sono regole del gioco a cui mi devo attenere» ha precisato Cassis.

14:15

Alla domanda a Cassis su come mai sia venuto in Ticino solo un mese dopo l'inizio della crisi, Cassis risponde che «le regole del governo sono chiare». La leadership della crisi «compete agli Affari Interni e quindi al collega Alain Berset». «Nel momento della chiusura delle frontiere avete visto intervenire la collega Keller-Sutter, nel momento delle misure economiche e finanziarie i colleghi Guy Parmelin e Ueli Maurer».

14:13

Sull'impatto economico che il coronavirus genererà nei prossimi tempi, Cassis spiega come «al momento il governo federale sta facendo delle valutazioni» ma «ci si sta concentrando soprattutto sulla crisi sanitaria attuale».

14:11

Ora è Vitta a parlare del post-crisi. «Il dopo non sarà come il prima. Le norme igieniche, la distanza sociale, le norme prescritte dal medico cantonale dovranno valere per noi tutti indistintamente, senza differenza tra frontalieri e non, in tutte le aziende».

14:10

Alla domanda di quanto sia pesata l'esperienza e la formazione di Cassis come medico cantonale, nelle decisioni prese dal governo federale, il consigliere federale spiega come «naturalmente i colleghi fanno tante domande, soprattutto nei momenti informali, e in quei momenti posso far valere un mio sapere particolare».

14:09

«Sarà certamente necessario, una volta finita la crisi, sull'indipendenza regolativa e decisionale della Svizzera. L'epidemia ha certamente portato a galla l'interdipendenza tra i paesi. Di cui siamo tutti contenti, i lati positivi sono tanti. È chiaro che questa globalizzazione sembra giocare contro, quando ci sono crisi come questa. Ma vanno fatte anche valutazioni sulle scorte di materiale sanitario».

14:07

Agli svizzeri all'estero - quanti sono? dove si trovano? - Cassis dedica un appello. «Non sappiamo esattamente quanti siano, ma chiediamo a tutti di comportarsi in modo responsabile e annunciarsi alle autorità, cercando di venire in Svizzera». Al momento «dovrebbero essere circa 7-8mila» di cui non si sa quanti ticinesi.

14:06

Alla domanda di Tio.ch/20minuti sul pericolo che i paesi confinanti - Italia in particolare - possano precettare il personale sanitario frontaliero, Cassis risponde che «abbiamo ricevuto rassicurazioni dagli Stati vicini» ma «non si può escluderlo totalmente in futuro» perché «gli Stati vicini hanno previsto nelle loro leggi questa possibilità» e in caso la situazione peggiorasse potrebbero ricorrervi. «Per questo dobbiamo mantenerci in un dialogo continuo con i governi vicini».

14:04

La modifica dell'ordinanza federale concessa al Ticino non esclude che in futuro, se la curva dei contagi diminuisse in Ticino e aumentasse oltre Gottardo, «si possano prevedere misure meno restrittive in un cantone» ma «non ne abbiamo ancora parlato» ha precisato Cassis.

14:03

La reazione dei paesi in Europa «si sta omologando e purtroppo non può basarsi su strategie farmacologiche, perché di farmaci risolutivi al momento non ce ne sono».

14:02

«La crisi non è più soltanto sanitaria ma anche economica e finanziaria» ha precisato Cassis, rispondendo a una domanda sui modi diversi in Europa per affrontare la crisi. «In realtà all'inizio le strategie dei paesi erano più diverse, adesso lo sono sempre meno. Penso al Regno Unito e alla Svezia, che hanno iniziato con un approccio più soft e poi hanno cambiato rotta».

14:00

Terminato il discorso di Cassis, i relatori iniziano a rispondere alle domande dei giornalisti. Rispondono Cassis, Vitta, il medico cantonale Giorgio Merlani e il comandante dello Stato maggiore cantonale Matteo Cocchi.

13:59

«Tutti gli esperti vorrebbero avere una risposta. Ma nessuno lo sa. Dpobbiamo sforzarci di rimanere razionali e prendere misure proporzionate, basandoci sui dati scientifici» ha aggiunto Cassis. «Ogni crisi è una prova dolorosa ma anche un'opportunità. Ricominceremo meno distanti, più uniti. Questo è il mio auspicio». 

13:57

Sulla scadenza del 19 aprile Cassis è franco. «Non sappiamo ancora come sarà la situazione. La pandemia ci chiede pazienza. Chiedo alla popolazione di essere responsabile e solidale».

13:56

«Sono spesso al telefono con i miei omologhi dei vari paesi per permettere che i voli della Swiss possano arrivare e partire, con i nostri connazionali a bordo». L'ultimo - ha spiegato Cassis - un volo partito questa mattina per Lima in Perù.

13:55

Un altro fronte su cui il DFAE è attivo è quello dei turisti svizzeri all'estero. «All'inizio erano 30mila, adesso sono circa 10mila nel mondo» spiega Cassis. «Sono oltre 1400 le persone che abbiamo rimpatriato direttamente, a oggi».

13:54

«L'Italia ci ha garantito che continuerà a permettere ai propri operatori sanitari di venire a lavorare in Ticino. Lo stesso vale per la Francia, con cui abbiamo raggiunto un accordo» aggiunge Cassis. 

13:54

«Ho avuto contatti regolari con i miei omologhi dei paesi vicini, per assicurare che il personale sanitario frontaliero possa continuare a lavorare in Svizzera» ha precisato Cassis. Senza l'attività di «migliaia e migliaia» di operatori sanitari frontalieri «la sanità svizzera non potrebbe funzionare».

13:52

Cassis sottolinea come «in Svizzera è attiva la fabbrica di respiratori Hamilton la cui produzione al momento è totalmente assorbita dalla Confederazione» e per il cui rifornimento il DFAE si è attivato con una comanda di materiale per 26 milioni di franchi all'estero. 

13:50

Cassis sottolinea come il governo federale abbia sbloccato aiuti per 50 miliardi di franchi a sostegno dell'economia. «Siamo vicini in modo particolare al Ticino, per questo ho voluto portare due respiratori in modo simbolico, per dimostrare la vicinanza alle persone che si trovano in terapia intensiva».

13:48

«Berna è vicina al Ticino» ha sottolineato Cassis. «In tutte le riunioni che facciamo si parla del Ticino. Intervengo spesso con i miei colleghi per portare avanti la causa del mio cantone, il Ticino. E vengo sempre ascoltato. Il consiglio federale ha preferito procedere per gradi nelle diverse zone della Svizzera».

13:47

«Da Berna parlo quotidianamente con i colleghi di governo e con i colleghi epidemiologhi. Come ex medico cantonale conosco la maratona in cui si trovano i colleghi in Ticino. Grazie anche a chi lavora in prima linea, penso alle commesse dei negozi alimentari. Penso ai maestri che si sforzano di seguire gli allievi, ma anche ai genitori che si trasformano in insegnanti. Penso anche ai tanti volontari e alle persone che fanno la spesa per altri».

13:46

Ignazio Cassis ricorda come nel 19esimo secolo in occasione di un'ondata di maltempo il motto "unus pro omnibus, omnes pro uno" fu rilanciato dalla stampa e dalle autorità «proprio come deve avvenire oggi». Cassis ringrazia la popolazione «e un pensiero particolare va alle famiglie e alle persone anziane».

13:44

Unus pro omnibus, omnes pro uno. Ignazio Cassis ha esordito citando il motto della Confederazione. «Mai come oggi ci rendiamo conto del significato di queste parole. L'unità nella diversità, che è la forza più grande del nostro paese. Il Ticino si mostra unito, e ne sono fiero. La Svizzera anche».

13:42

«Il percorso è ancora lungo» ha ripreso a parlare Vitta. «Dobbiamo continuare con perseveranza e fiducia, con quello spirito di solidarietà che tutti i cittadini stanno dimostrando in questo momento. L'unione ci dà la forza. Sono certo che questa esperienza lascerà un segno indelebile in ognuno di noi, permettendoci di sperimentare la forza della solidarietà. Ne usciremo più forti, per affrontare il difficile periodo del rilancio».

13:41

Il presidente del governo Vitta si è unito a Cassis in un minuto di silenzio «per dimostrare vicinanza a chi sta vivendo questo dolore».

13:40

«Oggi - continua Vitta - abbiamo purtroppo raggiunto i 100 decessi. Siamo consapevoli che il nostro Cantone, vista anche la percentuale di popolazione, sarà colpito da sempre più decessi. Facciamo sentire la nostra vicinanza ai famigliari dei defunti». 

13:39

A dare avvio alla conferenza stampa è il presidente del Cds Christian Vitta. «Ringrazio il Granconsiglio, i consiglieri nazionali ticinesi, i Cantoni che in questi giorni si sono attivati a collaborare con noi. E naturalmente Ignazio Cassis, che ha fatto pervenire al Ticino proprio questa mattina due respiratori Hamilton».

12:19