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CANTONEDalle case anziani agli ospedali solo se ci sono le caratteristiche per sopravvivere

18.03.20 - 12:38
Alle case anziani è stato chiesto di limitare al massimo le ospedalizzazioni.
Ti Press
Dalle case anziani agli ospedali solo se ci sono le caratteristiche per sopravvivere
Alle case anziani è stato chiesto di limitare al massimo le ospedalizzazioni.
Considerato il tasso di mortalità elevato nelle cure intense, vanno evitate ulteriori sofferenze ai pazienti e il sovraccarico dei nosocomi

LUGANO - Gli ospedali ticinesi sono sempre più pieni. Proprio ieri il direttore della Divisione malattie trasmissibili Daniel Koch ha messo in guardia la popolazione sostenendo che se i contagi dovessero proseguire con l’evoluzione che hanno avuto finora, i reparti di cure intense del nostro Cantone rischiano di essere piene già lunedì prossimo.

L’indisponibilità di posti letto nei nosocomi obbliga quindi tutti gli operatori del settore sanitario a modificare il proprio modo di lavorare. Fra questi ci sono anche i collaboratori delle case anziani. 

Filtrare di più - «Qualora entrasse in considerazione il ricovero in ospedale di un paziente, l’attuale emergenza deve indurre a una valutazione ulteriore che tenga in considerazione anche gli aspetti etici», si legge su un’informativa redatta dal Gruppo di lavoro Case anziani medicalizzate e inviata a tutti i direttori sanitari del Cantone. In altre parole, è necessario “filtrare” maggiormente le ospedalizzazioni e, se possibile, curare il residente di casa anziani nella propria camera.

No all’accanimento - Fra gli aspetti etici che entrano in considerazione nella scelta di ospedalizzare o meno gli ospiti delle case anziani c’è la “non maleficenza”: impedire, se la valutazione multidisciplinare stabilisce una prognosi infausta, che l’anziano sia intubato e ventilato, «in modo da evitare così un’ulteriore sofferenza che si configura in un futile accanimento terapeutico». 

Autonomia nelle decisioni non garantita - Ma c’è pure “l’autonomia decisionale” (il consenso libero e informato dei pazienti) che però «non sempre potrà essere garantita». Infatti, da qualche giorno le visite dei parenti (con cui spesso i pazienti si consultano) sono vietate, mentre quando l’interlocutore per ragioni cognitive è il rappresentante terapeutico (e non il paziente stesso), l’invito è di «non esitare a parlare di “accanimento terapeutico” se insistentemente è richiesto un trasferimento in ospedale»

L’età non conta - Basandosi sui dati raccolti in Italia, il Gruppo di lavoro evidenzia poi come la mortalità globale dei pazienti ammessi in cure intense sia del 40% e che questa varia molto in funzione dell’età. Maggiore è l’età, maggiore è la mortalità (nei soggetti sopra gli 85 anni la mortalità è dell’80%). «La beneficenza di un ricovero è quindi sproporzionatamente bassa», viene sottolineato, precisando però che «non c’è bianco o nero e l’età non è un criterio di selezione». Il meccanismo con il quale i pazienti sono ammessi in cure intense deve piuttosto tenere conto di criteri legati allo stato di salute alla resistenza alle cure: «Il paziente ha/non ha le caratteristiche per sopravvivere (fattori predittivi)?».

Un’unica struttura per anziani positivi? - Nel documento si parla anche dell’ipotesi di concentrare i pazienti delle case anziani positivi al coronavirus in un unico istituto (un po’ come avviene oggi alla Carità e a Moncucco per i pazienti positivi di tutte le età). Ma se dal punto di vista epidemiologico e del know how del personale curante «la proposta è sensata», si tratta di una misura di difficile realizzazione. Piuttosto, in ogni Casa per anziani deve essere valutata la possibilità di “centralizzare” spostando i residenti in un’unica ala. Si rende però attenti sul fatto che ogni stanza «è il luogo di vita del residente stesso». 

L’ibuprofene va bene o no? - Il documento di otto pagine, redatto il 16 marzo, contiene anche alcune indicazioni sull’utilizzo del materiale (mascherine e occhiali) e dei farmaci. Ad esempio il cortisone è «assolutamente da non dare». C’è però un’informazione smentita solo un giorno dopo dall’Ufficio federale di sanità pubblica (UFSP). Ai collaboratori si è infatti comunicato che in assenza di Paracetamolo (il cui 95% della produzione arriva dalla Cina) lo si può sostituire con l’Ibuprofene. Che però l’UFSP sconsiglia.

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COMMENTI
 

Esse 4 anni fa su tio
"nei soggetti sopra gli 85 anni la mortalità è dell’80%" ...parliamo del 20 % di possibilità di sopravvivenza, non sarà alta ma è comunque consistente. Accanimento terapeutico è un concetto che immaginavo applicato ai casi persi, non a uno che ha una possibilità su 5 di continuare a vivere.. Non avere i mezzi per salvare la gente è una brutta condizione che nulla a che vedere col accanimento terapeutico.

jettero 4 anni fa su tio
Devono per forza di cose fare il triage, il problema del corona virus è che attacca gli alveoli polmonari e quindi ci vogliono i ventilatori polmonari ma purtroppo pare ci siano solo 4 fabbricanti in tutto il mondo, uno svizzero, uno italiano e 2 tedeschi.

Mediapress 4 anni fa su tio
Ora è solo una questione d’intelligenza, STATE A CASA !!!

Lara88 4 anni fa su tio
Leggo che la svizzera fa 2000 tamponi. Il veneto 13000!!!! Qua i nineri aumenteranno di brutto solo che non ci vogliono informare. Ho un amico al quale non è stato fatto nessun tampone ma letteralmente mandato a casa con problemi respiratori. Bravi??

lollo68 4 anni fa su tio
Risposta a Lara88
Non facendo i tamponi figura che ci sono meno malati. Chi controlla che i familiari del malato stiano a casa 5 giorni senza uscire?

vulpus 4 anni fa su tio
Dobbiamo essere coscienti che le limitazioni adottate daranno il loro frutto tra una quindicina di giorni hanno detto gli specialisti di epidemie. Ora si stà pagando lo strafreghismo dimostrato al tempo dei carnevali, le buffonate di certi politici che deridevano i nostri vicini. Meglio non andare a rivangare ancora tutto. Sarebbe però opportuno che lo sputasentenze tale sig. Koch, venga ritirato dalla sua funzione. Ci ha presi in giro, popolazione e autorità, ha fatto il lecchino del CdF , che si è ritrovato allo sbaraglio e impreparato, nonostante i politici nostrani hanno gridato ai sette cieli cosa stava succedendo. E ora si permette di venire a dire chi curare e chi nò. Abbiamo delle equipe mediche e specialisti occupati 24/24, lascoamo fare a loro che stanno dimostrando sacrificio e abnegazione oltre ogni limite. Grazie per tutto quello che ste facendo. E basta con questi funzionari da operetta.

Diablo 4 anni fa su tio
Purtroppo avevano detto per tempo la situazione come sarebbe potuta evolversi....ma le persone invece di riflettere e comportarsi di conseguenza..non tutte per fortuna hanno bellamente continuato a vivere come tutti i giorni. Spero che ora sia ben piú chiara la questione. Forza e coraggio a tutti...se ognuno di noi fa la propria parte....ne usciremo...e sia ben chiaro quanto non condivido quanto dice questo articolo

Fedeltà 4 anni fa su tio
..dispiace..la vera mentalità delle persone si vede nei momenti duri..la mancanza di rispetto di molte persone verso chi lavora per salvare le vite e le persone con problemi di salute mi lascia veramente di stucco..gente che corre o va in bici, prati pieni come se fosse domenica..nessuno ha capito la gravità e poi sono i primi a piangere quando vengono toccati..gente stare in casa per qualche settimana non costa niente a nessuno costa solo la vita di molte persone..mentalità e rispetto se non siete capaci a tirarla fuori in questo momento drammatico mi domando come riuscirete nella vita....onore al personale sanitario!

Marta 4 anni fa su tio
in un certo senso hai ragione, però a questo punto di chi ci si può fidare? ..ho sentito in altri tempi non molto lontani proposte a mio avviso indecenti da parte di medici e/o personale ospedaliero di affrettare la morte di anziani perché "ormai" al capolinea..

Tato50 4 anni fa su tio
All'inizio della diffusione del virus ho letto centinaia di Post dove si scriveva "tanto muoiono soltanto gli anziani con patologie pregresse. Che fosse il padre magari di qualcuno che è sul Blog non gli fregava niente a nessuno. Ora ci si sta orientando sul non ricovero di chi occuperà posto per un paio di giorni prima di volare nelle celesti praterie. Io sono da anni socio di Exit e non sarà un politico a decidere della mia sorte; è compito mio e toglierò il disturbo-;)

Marta 4 anni fa su tio
Vergogna alle casse malati miliardarie e assassine! con tutti i soldi che si prendono dalle nostre tasche a fronte di cosa? la prima cosa che hanno detto è che non intendono pagare i tamponi (180.- fr ca.!).. spero che appena termina questo virus i politici cambino rotta!!

Zico 4 anni fa su tio
Risposta a Marta
magari se li prendono paer pagare chi sta peggio di noi e per quelli ricoverati in ospedale? per i medicamenti? per salvare vite umane. prima di dare degli assassini alle casse malati attacca il cervello. i tamponi a disposizione non sono 7 milioni come gli abitanti della CH. e se per quest'anno non sei ancora andata dal medico guarda che i 180. fr sono in franchigia quindi non lo pagherebbero in maniera.

Marta 4 anni fa su tio
Pensando a quanto siamo dipendenti dalla Cina: la globalizzazione ora, almeno una volta, potrebbe mostrarsi positivamente e soccorrere dove c'è bisogno.

Marta 4 anni fa su tio
..ma non potremmo chiedere aiuto alla Cina di inviarci respiratori e varie attrezzature mancanti? in Italia qualcosa hanno fatto e stanno facendo..

BIA13 4 anni fa su tio
Dopo pochi giorni c’è già la resa? Complimenti! Prendete i soldi che vi abbiamo dato fino ad oggi e create un sistema per curare più persone possibili!!!! Vergognatevi a fare comunicazioni del genere dopo soli pochi giorni! Svegliarsi e lottare fino alla fine! Tutti subito in quarantena a casa per bloccare almeno il contagio!

Orso 4 anni fa su tio
Hanno semplicemente detto: non abbiamo piu letti! Inutile intubare una persona che sicuramente morirà lo stesso e occuperà il posto per 20 giorni togliendolo a qualcuno che invece riuscirà a vivere. Forse qualcuno di voi non ha ben compreso l’emergenza in cui siamo. E mi rivolgo a tutti quelli che stanno uscendo, che lasciano i bambini ai nonni o a quelli che fanno la soesa in posti affollati stando a 10 cm uno dall’altro. E lo dico anche a quelli che fanno le cene a casa tra amici o a quelli anziani che stanno vicini vicini a parlare in gruppo. Queste persone non hanno capito la gravità della cosa

Orsettina 4 anni fa su tio
Risposta a Orso
D’accordissimo IN TUTTO!!!!

Lara88 4 anni fa su tio
Ma ci rendiamo conto che non si capisce niente?? Aziende con 350 dipendenti sono aperte e non parlo di generi di prima necessità. I medici privati devono chiudere e lo stato non aiuta. Inoltre ci sono voli per l'america latina che partono regolarmente. Ma siamo matti??????? Ma volete mettervi in testa che ognuno continua a fare quello che vuole? L'importante è mettere l'annuncio sulle radio di stare a casa. Ridicolo!!!!

MrBlack 4 anni fa su tio
In altre parole anche se hanno il Covid-19, niente tampone e lasciateli morire in clinica. Come vanno le coscienze a Bellinzona e a Berna dopo i bellissimi discorsi degli interventi giusti al momento giusto ripetuto fino alla noia? Qualcuno in conferenza stampa ha detto che si prende le responsabilità delle decisioni prese. Quindi? Quali sono le conseguenze politiche e penali della situazione creata con decisioni sbagliate? Colpa degli altri?

Norma Jean 4 anni fa su tio
Sì c’è, io l’ho visto quando avevo lavorato al Civico una trentina d’anni fa. Non è male, per quel che mi ricordo. Sembra un grande bunker con un sacco di spazio, ma i letti sono molto vicini, tipo militare. Chiaro che si può risistemare il tutto, ma temo che per utilizzarlo si debba avere il doppio dei sanitari...

VECCHIOTTO 4 anni fa su tio
Risposta a Norma Jean
,sotto tutti gli ospedali, ma le apparecchiature sono quelle che si usano giornalmente. Sotto ci sono poche cose. Gli ospedali di sotto servono se crollano quelli di sopra o se arrivano le bombe

sedelin 4 anni fa su tio
finalmente si comincia a capire che l'accanimento terapeutico é contro natura!

pardo54 4 anni fa su tio
Risposta a sedelin
Ma che cavolo dici? Un conto è l’accanimento terapeutico, un conto è il diritto alle cure indipendentemente dall’età.

sedelin 4 anni fa su tio
Risposta a pardo54
é scritto in grassetto anche nell'articolo e io dico il cavolo che voglio.

Bandito976 4 anni fa su tio
State a casa. Ancora oggi troppa gente in giro a pascolare con la propria carrozzina di latta. STATE A CASA!!!

lügan81 4 anni fa su tio
Ma sotto il civico non c'è l'ospedale militare in caso di catastrofi?

seo56 4 anni fa su tio
Risposta a lügan81
Penso tu abbia ragione!

VECCHIOTTO 4 anni fa su tio
Risposta a lügan81
Non solo sotto il civico,sotto tutti gli ospedali, ma le apparecchiature sono quelle che si usano giornalmente. Sotto ci sono poche cose. Gli ospedali di sotto servono se crollano quelli di sopra
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