Rivoluzione all’Ospedale La Carità. Il normale pronto soccorso è stato sostituito da un centro “di smistamento"
I pazienti con altre patologie vengono dirottati altrove. Chi ha il Covid-19 resta sul posto. Ecco il video.
LOCARNO - L’ospedale La Carità di Locarno è diventato il quartier generale per gestire i malati di nuovo coronavirus in Ticino. Con ben 30 posti letto per le cure intense e 180 per i pazienti “meno gravi”. La Clinica Moncucco di Lugano, invece, resta di riserva, nel caso questi posti letto non dovessero bastare. Il piano di battaglia è stato presentato nella mattinata di venerdì da Luca Merlini, direttore della Carità.
Pronto soccorso classico non più agibile – Ma cosa accade in pratica? Ve lo raccontiamo anche con l’aiuto di immagini video. «Il nostro pronto soccorso classico non è più agibile al momento – fa notare Damiano Salmina, capo servizio del pronto soccorso –. È stata allestita una grande tenda arancione (che poi, in realtà, sono due tende collegate tra loro), all’esterno dell’ospedale. C’è una piccola sala d’attesa, c’è un ufficio, c’è una piccola farmacia».
Il luogo della valutazione – Nella seconda parte del tendone, si trovano quattro box con quattro lettini. «In questi spazi – riprende Salmina – si valutano le condizioni della persona. Se la persona soffre di patologie che non concernono il Covid-19, sarà spostata verso altri ospedali ticinesi, tramite ambulanza».
Tutti sotto lo stesso tetto – Chi invece, tramite il “famoso” tampone, sarà trovato positivo al coronavirus resterà, appunto, all’ospedale La Carità. «La riorganizzazione parte ufficialmente da lunedì mattina alle 8 – spiega il direttore Luca Merlini –. Per la sanità ticinese è importante avere tutti i malati di coronavirus nello stesso posto. Ecco perché è stato deciso che il nostro sarà l’ospedale di riferimento per chi deve guarire da questa malattia».