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CANTONE/SVIZZERABerset: «Il sistema sanitario ticinese ha bisogno dei frontalieri»

09.03.20 - 16:06
Nel frattempo in Ticino si registrano 68 persone positive
Archivio Tipress/Keystone
Fonte ATS
Berset: «Il sistema sanitario ticinese ha bisogno dei frontalieri»
Nel frattempo in Ticino si registrano 68 persone positive

BERNA - Chiudere le frontiere o introdurre un divieto dei trasporti pubblici in provenienza dall'Italia? «Senza i frontalieri, il sistema sanitario ticinese non potrebbe funzionare normalmente». Lo ha detto oggi il ministro della sanità Alain Berset, intervenendo oggi alla tradizionale Ora delle domande al Consiglio nazionale. «Il virus non si arresta alle frontiere» ha aggiunto.

Per quanto riguarda la diffusione del nuovo coronavirus in Svizzera, l'Ufficio federale della sanità pubblica - ha fatto sapere il ministro - ritiene che la progressione dei casi non sia finita. «Basta vedere le ultime cifre per rendersi conto che i contagi aumentano tutti i giorni».

Il consigliere federale ha inoltre spiegato ai parlamentari che il virus è diverso dall'influenza stagione e che esistono ancora numerose incognite quanto alle sue caratteristiche. È stato constatato che, contrariamente alla "grippe", i bambini non sono considerati un gruppo a rischio.

Il Consiglio federale ha preso le misure che ritiene necessarie per proteggere la popolazione e frenare la propagazione del virus. Le adatta, ogni giorno se del caso, in funzione dell'evoluzione della situazione. Il divieto delle manifestazioni con più di mille persone è uno dei provvedimenti più importanti.

Secondo Berset, infine, il fatto di rispettare le misure proposte dalla Confederazione «è un atto di solidarietà» verso le persone più fragili, come gli over 65 e i malati cronici.

Lo Stato maggiore cantonale di condotta ha comunicato poco fa che attualmente in Ticino si registrano 68 persone positive al test del nuovo coronavirus. Si tratta di un malato in più rispetto al precedente aggiornamento dell'Ufficio federale della salute pubblica.

 

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