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CANTONE«Vi svelo i pregi della pianta più odiata… e amata»

09.03.20 - 06:13
Qualcuno le ha messe al bando, altri le vendono. Di sicuro la palma ticinese divide. Forse perché poco conosciuta
Tipress
«Vi svelo i pregi della pianta più odiata… e amata»
Qualcuno le ha messe al bando, altri le vendono. Di sicuro la palma ticinese divide. Forse perché poco conosciuta
È nella lista nera delle neofite invasive, ma l'esperto spiega come la sua diffusione nei boschi sia limitata e comunque ha pregi nascosti: aiuta gli uccelli a nidificare e sfama altri più temibili invasori, i cinghiali.

LUGANO - Non fate di tutte le palme un fascio. A inizio gennaio Migros, ne avevamo scritto, aveva deciso di non vendere più quella che i confederati affettuosamente chiamano “Tessiner Palme”. Il Trachycarpus fortunei (questo il suo nome scientifico) o palma del Giappone figura infatti nella lista nera delle piante esotiche invasive stilata dal Centro nazionale sulla flora svizzera Infoflora. 

Rivenditori spaesati - Il futuro di uno dei simboli della mediterraneità ticinese è dunque segnato? Poco probabile, visto che il bando di Migros non sembra attecchire presso altri rivenditori. Aldi, ad esempio, continua a vendere e pubblicizzare il prodotto (vedi nel box sotto). E tra la gente, non mancano i fan di questa pianta come spiega Siro Turba, appassionato di Botanica: «È la più amata e la più odiata» dice. Oggi consulente per progetti di parchi-giardini, ma di formazione restauratore d’arte, Turba cura su Facebook la pagina “Palme del Canton Ticino e d’Insubria”. 

Puntare sulle palme non invasive - Dietro il plurale della pagina c’è già il senso dell’iniziativa che è quello, spiega, «di puntare di più sulle palme a impatto zero, vale a dire quelle non invasive. Esistono molte varietà davvero speciali, ma tra la gente manca la conoscenza». Da un trentennio studioso della materia, l’esperto cita, un esempio tra i tanti, «la Jubaea chilensis, una palma cilena in via di estinzione, che meriterebbe una tutela».

I cinghiali ne sono golosi - Quanto alla “palma ticinese” Turba è d’accordo su un suo contenimento dove il bosco è completamente autoctono. «Pochi però sanno che i cinghiali sono golosi dei suoi germogli e se togliamo loro queste piante s’accresce il rischio che facciano danni altrove». Ma l’odiata palma ha anche altri impatti positivi: «Le fibre che ricoprono il tronco vengono spessissimo usate dagli uccelli per nidificare».

Pianta a manutenzione zero - Per “spezzare un ramo” a favore della specie, l’esperto ricorda che è un albero a manutenzione zero: «Una volta levati in primavera il giro di foglie vecchie e le infiorescenze, per evitare che i semi si disperdano, non crea più lavoro per tutto l’anno. Inoltre le sue radici non spaccano i tubi, né rompono l’asfalto». L’ulteriore suggerimento è di «limitare le piante femmina, visto che il maschio è innocuo poiché non porta frutti. Ma impollina solo».

È una palma di montagna - Infine l’invasività della palma andrebbe ridimensionata: «Crescono su terreni umidi e negli avvallamenti. Non è il Poligono o l’Alianto, altre neofite ben più dannose. Pochi sanno che il Trachycarpus, di cui esistono quindici varietà, è molto più indigena di quanto si pensi. È una palma di montagna, durante le estati con molta siccità rischia di morire».

Aldi: «Le vendiamo ma informando il cliente»
Migros le ha bandite, Aldi continua invece a vendere la specie invasiva: «La palma del Giappone - risponde il servizio comunicazione del grande distributore - è molto popolare tra i nostri clienti motivo per cui occasionalmente la proponiamo come offerta speciale in quantità limitate». Proprio perché si tratta di una specie inserita nella lista nera delle neofite, il rivenditore precisa che la palma va «utilizzata esclusivamente su proprietà privata e richiede la cura come indicato nelle raccomandazioni consegnate al cliente al momento della vendita della pianta». Il tutto nel rispetto delle “Disposizioni e direttive legali per i neofite invadenti in Svizzera”.

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COMMENTI
 

pontsort 4 anni fa su tio
Tecnicamente si parla di alloctone delle specie comparse dopo la scoperta delle americhe, quindi il castagno non ne fa parte. Comunque posso essere d'accordo che non si puo pretendere di "fossilizzare" la varietà attuale, ma come dici tu alcune specie creano problemi e perciò vanno combattute, e le palme fanno parte di questa categoria, come pure poligono, buddleya, ...

Lourmarin 4 anni fa su tio
Adoro le palme. Da duecento anni fanno ormai parte del nostro territorio. È vero. Non sono autoctone. Ma nemmeno camelia, castagno, robinia, mimosa ecc lo sono. Ma il Ticino di oggi è diventato quello che è grazie anche alla sua vegetazione. Non capisco questo razzismo botanico. Vogliamo tutto autoctono? Allora per coerenza fuori tutti... Il Ticino umano come quello vegetale di oggi è frutto di una evoluzione. Ovviamente quando si tratta di piante invasiva il loro controllo va fatto con una pulizia accurata. I comuni la fanno? Io mi preoccuperei di più del poligono del Giappone che sta colonizzando tutta la valle del cassarate anche per errori da parte delle autorità preposte. Ma di questo non si parla più?

tartux 4 anni fa su tio
Risposta a Lourmarin
Un errore comune che la gente fa é sul castagno che é autoctono europeo e autoctono nelle nostre regioni

tazmaniac 4 anni fa su tio
;o) quindi in realtà è solo la pianta femmina quella infestiva... ;o)

Frankeat 4 anni fa su tio
Risposta a tazmaniac
Tanto per cambiare :-)

LAMIA 4 anni fa su tio
Castriamo gli animali perché non si può obbligare a castrate anche la palma? Basta obbligare al taglio dei frutti appena si vedono. Non serve tagliare le palme

vulpus 4 anni fa su tio
Sono una catastrofe forestale. Hanno una invasione pazzesca e nessuno più riesce a estirparle. Ci sono poi le cosidette cornacchie che ne spandono i semi dappertutto. Guardate nei nostri poveri boschi, nelle zone del Locarnese e vi renderete conto di che porcheria stiamo parlando. Peggio del bostrico!

pontsort 4 anni fa su tio
Restauratore d'arte... Al Perù degli architetti spesso guardano solo l'aspetto estetico/ romantico delle cose. Poi gli ingegneri devono farsi in quattro per far funzionare le cose. Di cinghiali c'è né sono già abbastanza in Ticino e non è dandogli da mangiare che se ne riducono i danni ( semmai si finisce per aumentarne. La popolazione e i danni causati) che poi ci pensano già quercie e altre specie veramente autoctone a sfamarli. E gli uccelli amano pure i rifiuti di plastica per fare i nidi, ma non e un motivo per riempire i boschi di plastica.

pontsort 4 anni fa su tio
Risposta a pontsort
Tra l'altro voglio poi vedere se il suo unico intervento annuale sia poi così semplice come dice. Sopratutto quando la palma è alta 10 metri. No oltre Per il mio abete che ho in giardino saranno almeno 10 anni che non faccio più niente

tartux 4 anni fa su tio
La fortubei non è indigena essendo asiatica (giapponese) è invasiva appubto perchè il nostro territorio è molto simile a quello naturale suo (tentiamo di non fare minestroni). Secondariamente sebbene la palma del giappone sia commestibile per alcuni erbivori come il cinghiale e utilitaria per gli uccelli (fronde e bacche) resta una bestia nera quando comincia a colonizzare il sottobosco visto che le sue fronde sono fittissime e non lasciano altre piante luce e quindi sostituisce la flora nativa. Inoltre pe palme cambiano il ph del suolo e quindi ancora una volta la composizione delle specie indigene. Con tutto il rispetto del consulente da voi intervistato magari intervistare anche un botanico in azione sul territorio o con infoflora per avere due opinioni al roguardo non sarebbe malaccio.

Axel12 4 anni fa su tio
Risposta a tartux
Assolutamente d'accordo, un mio conoscente che è ingegnere forestale ha detto che devono essere assolutamente vietate nuove piantumazioni. Ricordo che è una pianta CINESE dove effettivamente cresce in montagna (anche otre i 2'000 m) ed è estremamente resistente al freddo per questo è utilizzata nelle zone temperate e molto raramente in quelle mediterranee. Ma non per questo la dobbiamo accettarla nei nostri boschi.
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