Franco Kessel vanta diverse migliaia di voli e pratica ancora oggi il parapendio
Lo fa per “staccare” ed entrare in un mondo magico che pochi hanno il privilegio di conoscere.
CAPOLAGO - Nel comitato direttore della Federazione Svizzera di Volo Libero, Franco Kessel oltre a rappresentare la regione Ticino si occupa di “sicurezza e formazione” e, a quasi sessant’anni, continua a mettere a disposizione la sua esperienza a chi sogna di volare. La sua scuola Pink Baron di Capolago contribuisce dal 1987 allo sviluppo in Ticino di questo sport affascinante.
Come è nata la sua passione per il cielo?
“Mio padre Ervino aiutava mio zio Werner a cimentarsi nelle prime evoluzioni con un aliante Zögling. Decollavano con l’elastico (tipo fionda) al Campo Marzio di Lugano e il loro pionierismo è arrivato ai rispettivi figli: a mio cugino Dario, istruttore e pilota di aviazione generale, e a me, che dal 1986 ho scelto il volo libero. Nella Svizzera italiana ci sono oggi due associazioni: il Club Volo Libero Ticino e il Team Volo Libero Monte Generoso”.
Qual è il percorso per decollare da soli?
“I primi passi si compiono su di un piccolo pendio con un dislivello esiguo. Si fanno dei voletti con un'altezza di una decina di metri e si apprendono i primi rudimenti del volo libero. In seguito si passa ad un volo biposto normalissimo, dove si impara con l’istruttore a manovrare con un dislivello importante. Per superare gli esami previsti per il brevetto federale, si ha tempo 18 mesi per la preparazione teorica (meteorologia, aerodinamica, pratica di volo, materiale e legislazione) e a livello pratico, in seno alla scuola, si devono eseguire un minimo di 50 voli distribuiti in 5 siti differenti”.
Qual è il momento più delicato di un volo?
“Sono due, ovvero quando si è più vicini al suolo, la fase di decollo e di atterraggio. Ma uno dei nemici più insidiosi resta è il panico, quando i piedi non sono per terra. Il margine di correzione è più ampio in aria, ma se predomina la “tremarella”, allora è meglio cambiare sport”.
Che velocità si toccano?
“Normalmente, un parapendio utilizzato dai principianti si attesta intorno ai 45 km/h. Questa andatura aumenta in base ai materiali, al tipo di parapendio e naturalmente all'esperienza di chi è ai comandi. Si può arrivare anche alla velocità di 65 km/h e ad oltre 100 km/h con lo speedflying. Ci sono piloti che prediligono il volo di distanza fino a stabilire record di oltre 500 km. Il cielo offre una moltitudine di varianti”.
Esiste un codice ben preciso. Quali sono i suoi punti cardine?
“Il rispetto della natura è basilare. Non solo per preservarla, ma anche saperla interpretare quando si impostano le condizioni ideali per un buon volo. Inoltre bisogna essere umili e riconoscere i propri limiti, perché troppo spesso gli sport “estremi” vengono interpretati con uno spirito di rivincita o di esibizione. Volare richiede prima di tutto pace ed equilibrio, oltre che un grande rispetto per se stessi e per gli altri. Intenzioni strampalate o eccessive preoccupazioni sono un pericolo, meglio restare a terra. Solo così sarà possibile raggiungere il massimo nel parapendio, un momento in cui il cervello si ossigena e regala al corpo un impagabile senso di libertà in fondo all'anima”.
Ventimila tesserati in Svizzera e 500 in Ticino
Il primo parapendio specifico concepito per questo tipo di volo risale al 1985. E da 35 anni questo sport ha continuato ad evolversi, sia per materiali sia per tecniche e numero di appassionati. I piloti affiliati alla associazione mantello, la Federazione Svizzera Volo Libero, sono circa 19'000, di cui quasi 500 iscritti nei club in Ticino. E proprio in Ticino, a Capolago, ha il suo quartier generale l'esperto Franco Kessel, istruttore e esaminatore a livello federale per le discipline mono e biposto. “Quando sei in aria dimentichi tutto – sottolinea con un sorriso il titolare della scuola Pink Baron – perché sei solo con il fruscio dell'aria. Tu, la tua vela e la natura”. Il parapendio è un modo veloce per staccare dalla routine quotidiana e concedersi un momento di libertà. “Per preparare il materiale di volo ci vogliono al massimo 15 minuti. Arrivare in vetta richiede un po' più di pazienza, ma poi...”.