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CANTONEBatteri nei ristoranti, ecco cosa è stato trovato

17.02.20 - 17:07
Il laboratorio cantonale ha effettuato analisi in un centinaio di esercizi ticinesi. I risultati delle indagini
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Batteri nei ristoranti, ecco cosa è stato trovato
Il laboratorio cantonale ha effettuato analisi in un centinaio di esercizi ticinesi. I risultati delle indagini

LUGANO - Qualche intruso ci scappa sempre. Le cucine dei ristoranti ticinesi sono in genere pulite, e a prova di batteri. Lo stesso vale per i frigoriferi dei bar, dei locali notturni. Ma non mancano le eccezioni. 

È quello che emerge da un'indagine condotta dal Laboratorio cantonale, che ha coinvolto 61 ristoranti in Ticino. I controlli sulle cucine hanno in generale dato esiti confortanti, salvo in alcuni casi. In tutto 14 campioni di alimenti sono risultati non conformi, alle analisi battereologiche. 

Niente allarmismi: dei batteri patogeni (Salmonella, Listeria monocytogenes) non c'è traccia. E nemmeno dei temibili stafilococchi. La presenza dei cosiddetti "batteri indicatori" però ha evidenziato «alcune lacune nella gestione dei prodotti» nel 10 per cento dei casi. Un dato migliore rispetto alle rilevazioni precedenti (nel 2015 e 2018) quando i campioni non conformi si erano attestati al 20 per cento. 

Più spiacevoli le notizie che arrivano dai frigoriferi. Il ghiaccio utilizzato nei bar e nelle aziende alimentari e di trasformazione in Ticino non è sempre cristallino, è il caso di dire. Nelle macchine da ghiaccio a volte la «scarsa pulizia» e «una manipolazione non corretta» possono «favorire una contaminazione batterica» spiega il Laboratorio cantonale. 

Nove campioni (il 19 per cento del totale) sono risultati non conformi. In 6 sono stati trovati batteri di origine fecale (E. coli o Enterococchi) e in 4 la presenza di Pseudomonas aeruginosa, indice di una scarsa igiene di produzione e/o conservazione del ghiaccio. I dati comunque - rassicura il laboratorio -  sono «in linea con quelli degli ultimi due anni» e confermano una tendenza positiva rispetto al passato. La sensibilizzazione degli esercenti, evidentemente, sta dando i suoi frutti. 

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