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CANTONETutti e quattro restano in carcere

31.01.20 - 19:13
Truffa Cadei: il giudice dei provvedimenti coercitivi ha convalidato oggi gli arresti. Acquirenti «imbrogliati» sul chilometraggio delle auto
tipress
Tutti e quattro restano in carcere
Truffa Cadei: il giudice dei provvedimenti coercitivi ha convalidato oggi gli arresti. Acquirenti «imbrogliati» sul chilometraggio delle auto

LUGANO - Arresti confermati. Rimarranno in carcere i quattro dipendenti del Gruppo Cadei che, mercoledì, sono stati fermati in un blitz di polizia. Il giudice dei provvedimenti coercitivi (Gpc) ha convalidato le misure scattate martedì per ordide della Procura di Lugano. 

A comunicarlo oggi in una nota è il Ministero pubblico. Sul caso non sono state rilasciate ulteriori informazioni. Ma le prove raccolte nelle perquisizioni, scattate in simultanea presso le concessionarie del gruppo in Ticino, sembra che stiano confermando i sospetti degli inquirenti. Ossia che centinaia di clienti siano stati truffati: nell'acquistare auto dai rivenditori Cadei, sarebbero stati imbrogliati sul chilometraggio e la provenienza dei veicoli. 

In manette sono finiti, ricordiamo, un 62enne e una 24enne, cittadini italiani residenti nel Mendrisiotto, un 35enne svizzero residente nel Luganese e una 35enne della provincia di Como. I reati ipotizzati sono quelli di truffa (per mestiere, subordinatamente semplice), falsità in documenti nonché abuso delle targhe e delle licenze. L'inchiesta è coordinata dalla Pp Raffaella Rigamonti. 

Al fine di fornire le necessarie indicazioni, la Polizia cantonale, in collaborazione con la Sezione della circolazione, ha istituito una apposita helpline. Tutti coloro che ritengono di essere stati danneggiati possono contattare (da lunedì a venerdì e fino al 7 febbraio, 07.00-20.00) il numero 0840 117 112.

 

 

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