È la provocazione di Marialuisa Parodi, presidente della FAFT. Via alla campagna trasversale per le Comunali
BELLINZONA – “Un obiettivo in Comune”. È la nuova campagna trasversale lanciata dalla Federazione delle Associazioni Femminili Ticino (FAFTPlus) in vista delle elezioni comunali del 5 aprile. Intanto, non mancano le frecciatine. A confermarlo è la presidente Marialuisa Parodi. «La critica più grande che ci fanno è che non si dovrebbe votare il genere. Bensì le competenze. Allora perché ci sono così tanti incompetenti al potere? Non parlo del Ticino nello specifico, ma in generale».
Ecco, partiamo da questo. La storia delle competenze ha un po’ stufato, o no?
Tutti quelli al potere sono competenti? Non credo. Anche perché noi non votiamo mai le competenze in realtà. Votiamo sulla base di chi abbiamo l'occasione di ascoltare. Ostentare sicurezza di sé e arroganza, poi, non significa avere competenze.
I numeri sono un po’ tristi. Solo 14 dei 115 Comuni ticinesi sono amministrati da una sindaca. Le municipali sono il 16,1%, mentre le consigliere comunali il 29,6%.
Questo è un livello in cui il cittadino può interagire in prima persona con il politico. È dunque ancora più importante eleggere persone in cui ci si possa identificare.
Già. Ma perché votare proprio una donna?
Una mamma, ad esempio, ha spesso bisogno di identificarsi con un’altra mamma. E poi è scientificamente provato che le donne portano ricadute positive sulla socialità, sulla sanità, riducono la corruzione e sono più pragmatiche. Il problema è convincere i partiti a mettere in lista le donne. Perché una volta che le donne sono in lista, non c’è problema: vengono votate.
I partiti come rispondono ai vostri appelli?
Dalle prime impressioni ci sembra che in lista ci siano sicuramente più donne rispetto alle ultime elezioni. Questo fa parte di una metamorfosi in corso ormai da anni. Anche su scala federale. Il 42% che abbiamo raggiunto a livello di rappresentanza in Consiglio nazionale è qualcosa di storico.
Perché un partito dovrebbe mettere in lista più donne?
Per garantire un maggiore ventaglio di professionalità e di esperienze all’elettorato. In questo modo, inoltre, si avvicina una parte di potenziali nuovi votanti alla politica.
Finora avete raggiunto grossi traguardi…
E lo abbiamo fatto grazie anche a importanti mobilitazioni. È un processo ancora in divenire. Daremo fastidio. Disturberemo equilibri che andavano avanti da tempo. Ma non fa niente. È necessario.