Il noto conduttore radiotelevisivo è stato operato d’urgenza al cuore. Colpa di una valvola mitrale balorda. Ora un lungo stop
LUGANO – Che mazzata per Marco DiGioia. Il noto conduttore della RSI è stato di recente operato d’urgenza al cuore. Un intervento delicato, una videotoracoscopia, ritenuto necessario a causa di una valvola mitrale non funzionante correttamente. «È stata una vera scoppola per me – ammette il conduttore, classe 1977 –. Ho rischiato grosso. Non appena sono entrato in ospedale, non mi hanno più lasciato andare a casa».
L’affetto di famiglia e pubblico – È uno dei volti più noti dell’emittente di Comano. Per dieci anni conduttore di ZeroVero, ultimamente DiGioia stava raccogliendo ottimi consensi sia in radio, sia con Prova a Chiedermelo, suo nuovo programma televisivo. «Ora mi aspetta un lungo stop. L’affetto del pubblico mi aiuterà a superare questa prova. Così come l’amore di mia moglie Agnese, e dei miei due figli, Niccolò e Lea Adelaide».
Gli mancava l’ossigeno – Ma come è arrivato Marco DiGioia a questa situazione? «Dalla scorsa estate mi rendevo conto che mi mancava l’ossigeno. Facevo fatica a fare un sacco di cose banalissime. Anche ad alzare la mia bimba. Di notte mi svegliavo senza fiato. A un certo punto, ho cominciato a sottopormi a esami medici. Sempre di più. Volevo capire cosa non quadrava».
Il malore a Milano – Tutto precipita un giorno in cui DiGioia si trova a Milano. «Improvvisamente ho cominciato a sentire il fiato corto. Il cuore sembrava impazzire. Subito mi hanno accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Monzino. Lì ho scoperto di avere avuto uno scompenso cardiaco. Il mio ventricolo sinistro si era molto ingrossato e non riusciva a pompare il sangue ossigenato, mentre la valvola mitrale non si chiudeva bene».
Operazione a torace chiuso – DiGioia viene sottoposto all’operazione con una tecnica innovativa. «A torace chiuso. Sono in pochi al mondo a farlo. La mia condizione era molto critica. Vorrei ringraziare i medici che mi hanno salvato la vita: il professor Marco Agrifoglio, il dottor Emad Al Jaber e il dottor Giovanni Berna. Sono riusciti a sistemarmi la valvola mitrale».
I segnali del corpo – Allo stesso tempo, il conduttore lancia un appello alla gente. «Non bisogna mai sottovalutare i segnali del proprio corpo, come invece ho fatto io. Meglio fare una visita in più inutile, piuttosto che avere paura di farsi controllare. In Ticino ci sono strutture all’avanguardia, che permettono di individuare con precisione qualsiasi patologia. Non so esattamente da dove arrivi la mia malattia, forse è ereditaria. Di certo ora sono consapevole che la prevenzione è fondamentale».