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CONFINE / CROGLIOIl fumo oltrepassa il confine e il Comune chiede i danni d'immagine

10.01.20 - 14:00
L'amministrazione di Cadegliano Viconago si è costituita parte civile in un processo per combustione illecita di rifiuti di cui è accusato un suo cittadino
Ti Press (archivio)
Il fumo oltrepassa il confine e il Comune chiede i danni d'immagine
L'amministrazione di Cadegliano Viconago si è costituita parte civile in un processo per combustione illecita di rifiuti di cui è accusato un suo cittadino

VARESE - In un processo che vede imputato un cittadino accusato di aver bruciato alcuni rifiuti - mobilio, bancali e altri oggetti - contravvenendo al “Codice ambiente“, l’amministrazione comunale di Cadegliano Viconago ha chiesto (e ottenuto) la costituzione di parte civile per “danno di immagine“. E questo perché il fumo del falò illegale, acceso a poca distanza dal confine di Stato, è andato ad inquinare l'aria di Croglio. Una questione a metà fra il locale e l’internazionale, insomma.

L'episodio risale al 2018 ma la richiesta, come riferisce varesenews, è stata accolta ieri. Erano stati gli stessi malcantonesi, infatti, ad allertare la polizia ticinese. Che non aveva potuto fare nulla perché il falò era fuori dalla giurisdizione cantonale. La notizia era però giunta fino ai Carabinieri forestali che, intervenuti, hanno poi comunicato il reato alla Procura di Varese, da cui è partita l’azione penale.

Danno d'immagine - Una richiesta piuttosto insolita che, come detto, è stata accettata dal giudice sulla base di una sentenza di cinque anni fa dove è contemplato «che un ente possa agire per danno di immagine quando si verifica una diminuzione della considerazione patita dall’ente stesso». In altre parole, se verrà appurato che il cittadino è colpevole del reato contestato, allora sarà possibile da parte del tribunale la quantificazione del danno «di altro tipo» rispetto a quello ambientale.

«Non ce ne laviamo le mani» - «Ci siamo costituiti parte civile soprattutto per far vedere agli svizzeri che non ci laviamo le mani del nostro territorio. Se il fumo italiano va a finire in Svizzera, i nostri vicini alla fine hanno tutto il diritto di reclamare», ha spiegato al portale il sindaco di Cadegliano Viconago Arnaldo Tordi.

 

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