CANTONENatale caldo: «L'inverno vero si riduce sempre di più»

LUGANO - Il Natale 2019 è stato veramente così caldo in Ticino? Se lo chiede MeteoSvizzera, e la risposta è complessa, ma si può riassumere in un sì. 

I meteorologi della Confederazione hanno elaborato un'indagine sul periodo dal 24 dicembre al 6 gennaio (vigilia-Epifania), confrontando le temperature medie misurate a Locarno Monti dal 1935 a oggi. L'analisi ha compreso anche i dati della stazione del San Bernardino, disponibili invece dal 1968. 

«Abbiamo scelto una stazione di collina e una di montagna, perché le temperature in pianura sono più influenzate da inversioni termiche a livello del suolo, che potrebbero sfasare la serie» spiega il meteorologo Luca Nisi. Il risultato? «Sia in montagna che a basse quote le temperature di quest'anno sono tra le più alte mai registrate, ma con delle differenze». 

Il Natale 2019, numeri alla mano, si posiziona al quinto posto nella classifica dei più caldi di sempre in Ticino. Il primo? Quello del 1974. «In quell'anno il periodo natalizio fu caratterizzato da frequenti fasi favoniche» precisa Nisi. «Un anno anomalo che rientra nella variabilità climatica della regione alpina». 

A preoccupare è piuttosto il fatto che, in pianura, quattro dei cinque Natali più caldi si sono registrati dal 2010 a oggi. Una conferma ticinese del riscaldamento globale? I meteorologi non si sbilanciano, limitandosi all'analisi dei dati. Questo Natale «non ha fatto registrare un record, ma ci troviamo sicuramente nella parte alta della classifica» conclude Nisi. «Negli ultimi anni le anomalie delle temperature medie mensili sono frequentemente sopra la media». Temperature «leggermente» sotto la media si registrano «ormai soltanto nel corso di due-tre mesi all'anno». L'inverno, quello vero, si riduce sempre più all'osso.