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CANTONE «Per ogni franco speso, tre guadagnati»

06.01.20 - 16:45
Marco Solari difende gli investimenti pubblici nella cultura. E Badaracco risponde al post di Quadri: «Perché non ne parla in Municipio?»
tipress
«Per ogni franco speso, tre guadagnati»
Marco Solari difende gli investimenti pubblici nella cultura. E Badaracco risponde al post di Quadri: «Perché non ne parla in Municipio?»

LOCARNO - Scintille politiche d'inizio anno. Non si è fatta attendere la replica alla polemica lanciata su Facebook da Lorenzo Quadri, sugli investimenti culturali in Ticino. «Troppo alti» secondo il consigliere nazionale leghista. 

A rispondere, in mattinata, è nientemeno che il presidente del Festival del cinema di Locarno, Marco Solari. Che ritiene «tutt'altro che negativi» i dati dell'Ustat incriminati da Quadri. In Ticino la spesa pubblica in attività culturali è stata di 395 franchi pro capite nel 2017. Di più hanno speso solo Basilea, Ginevra e Neuchatel. 

«È il segno che in Ticino si è fatto un passo avanti» sottolinea Solari. «Gli studi universitari dimostrano che ogni franco investito in cultura rende almeno tre volte tanto. Altri cantoni non lo hanno capito, noi sì evidentemente. È una buona notizia». 

I dati dell'Ustat, va detto, considerano solo gli investimenti pubblici, non l'indotto e nemmeno gli investimenti privati. «Quest'ultima voce è importantissima. Nel caso del festival di Locarno, ad esempio, i privati forniscono circa metà del budget e si tratta di risorse che arrivano in grande maggioranza da fuori cantone» precisa Solari. «Risorse che diversamente non arriverebbero in Ticino. Senza contare l'immenso valore di promozione del territorio, che non è misurabile». 

Anche dal LAC di Lugano le accuse vengono rispedite al mittente. «Quadri dovrebbe sapere che negli ultimi anni il polo culturale di Lugano ha dato grandi risultati» replica il municipale Roberto Badaracco (PLR), responsabile del dicastero cultura. «Oltre un milione di visitatori in quattro anni parlano da soli. Quadri parla di lavoro? Qui abbiamo oltre 150 collaboratori fissi, senza contare l'indotto. La cultura a Lugano sta diventando una delle attività economiche più importanti. Ma certe discussioni andrebbero fatte in Municipio, assumendo posizioni chiare. Senza voler per forza cercare polemica all'esterno».

 

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