Le FLP e il Cantone annunciano una nuova pubblicazione dei piani a inizio 2020 con tutte le modifiche scaturite dalle critiche dei confinanti. «Obiettivo ridurre al minimo le opposizioni»
AGNO - Un progetto zombie che rischiava solo di creare confusione. Meglio quindi chiederne lo stralcio e ripartire con una nuova pubblicazione a primavera. A inizio anno le Ferrovie Luganesi e il Cantone - si legge in una lettera congiunta inviata il 17 dicembre scorso all’Ufficio federale dei trasporti - presenteranno una procedura di approvazione dei piani (Pap) in vista della nascita della Rete tram-treno del Luganese.
Il binario morto - Sarebbe tuttavia sbagliato parlare di tabula rasa. Semplicemente sulla decisione hanno pesato le importanti e numerose modifiche di progetto (MdP) scaturite dalla valanga di opposizioni - addirittura 218 - inoltrate dopo la presentazione del progetto nel gennaio-febbraio 2018. Modifiche volte, come ricorda la lettera, «a risolvere i principali contenziosi con gli opponenti».
I cambiamenti - Di fatto i cambiamenti hanno reso il progetto originario ormai un foglio con troppe aggiunte in blu e cancellature in rosso. E la missiva spedita a Berna sintetizza i cambiamenti d’opera: «I nuovi sottopassi ferrotranviari presso il nodo Manno Suglio e 5 Vie a Bioggio; la nuova conformazione del nodo d’interscambio Cavezzolo a Bioggio, con il nuovo P&R da 200 posti interrato sotto la fermata (analogamente altri 200 posti sono previsti sotto il terminale Manno-Suglio); il nuovo portale d’uscita del tunnel a Lugano, ubicato tra gli stabili EFG; la traslazione del sottopasso pedonale di Besso presso la stazione FFS di Lugano, con la nuova conformazione della stazione sotterranea; e infine lo spostamento della fermata Agno Aeroporto (nominata Agno Prati Maggiori)».
Il ritrovato ottimismo - Questi cambiamenti, presentati al pubblico lo scorso aprile, dovrebbero aver disinnescato i no dei confinanti. Almeno è quanto sottolinea la lettera: «In questi mesi di discussioni si è instaurato un rapporto costruttivo con una maggioranza degli opponenti ed è stato possibile allestire un nuovo piano (Pdef) tecnicamente molto più condiviso, che in alcuni casi integra degli accorgimenti puntuali, attuati secondo quanto stabilito tra le parti».
La nuova base di discussione - Da qui la decisione di stralcio del vecchio progetto per «scindere in modo chiaro la precedente dalla nuova pubblicazione, che sarà la nuova base di discussione, con l’obiettivo di ridurre al minimo le possibili opposizioni al progetto».