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LUGANO Rifiuti, è ricorso: «Che salasso per noi!». Hit degli esercenti tartassati

27.11.19 - 06:04
Una cinquantina di esercizi pubblici ricorrono contro l’obolo di 12 franchi a posto nella tassa base definita dal Municipio. Contestata la disparità di trattamento con le altre aziende.
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Rifiuti, è ricorso: «Che salasso per noi!». Hit degli esercenti tartassati
Una cinquantina di esercizi pubblici ricorrono contro l’obolo di 12 franchi a posto nella tassa base definita dal Municipio. Contestata la disparità di trattamento con le altre aziende.

LUGANO - Non era facile mettere d’accordo un settore che vive di concorrenza: il Municipio di Lugano c’è riuscito. Cinquantatré gestori di esercizi pubblici cittadini hanno inoltrato ricorso al Consiglio di Stato contro la tassa base di 12 franchi per posto introdotta dall’Ordinanza municipale sulla gestione dei rifiuti.

«Tassateci come gli altri» - Bar, ristoranti e alberghi cittadini hanno dato massicciamente procura all’avvocato Marco Garbani (che è anche titolare del servizio giuridico di GastroTicino) affinché venga annullata la tassa base specifica per loro, e applicata invece quella prevista per tutte le altre aziende. I ricorrenti non rovesciano infatti il tavolo: non è loro intenzione rimandare alle calende la rivoluzione del sacco dei rifiuti a Lugano. «Il presente ricorso non è volto contro la tassa base come tale» precisa Garbani.Per cui chiedono anche, pendente la lite, di emettere agli esercizi pubblici una tassa base calcolata sulle unità lavorative, al pari delle altre aziende. E non sui posti. Poi si vedrà. 

La hit dei tartassati - Per i ricorrenti parlano anche le cifre. Calcolata per posti a sedere e/o posti letto, la tassa base oscilla su importi a quattro-cinque zeri: l’Hotel de la Paix pagherebbe 10’092 franchi all'anno, il Mc Donald’s di Pazzallo 9’480, l’Hotel Ristorante Gabbani 3’804. Non sono tuttavia solo i big del settore a storcere il naso, visto che una trentina di esercizi pubblici pagherebbe più di una qualsiasi azienda con oltre 100 operai; e una ventina addirittura oltre il doppio (ovvero più di 1’600 franchi). Il divario è netto se rapportato a una mega azienda da oltre cento unità lavorative che pagherebbe 800 franchi di tassa base  (che si dimezzano a 400 franchi fino a 100 impiegati e a 200 franchi fino a 10 lavoratori).

Tabella

Chi l’ha sfangata - «Si ritiene - scrive l’avvocato - che questa sorprendente suddivisione (da un lato il calcolo della tassa  personale, dall’altro sui posti, ndr) comporti una palese disparità di trattamento, leda la libertà economica e di concorrenza e sia assolutamente ingiustificata, ergo arbitraria». Garbani definisce «assurdo» e «incredibile» questo «autentico salasso», che distorcerebbe anche la concorrenza visto che altre strutture similari sono state “graziate” dal  conteggio a posto. «I take-away non rientrano tra gli esercizi pubblici, ma offrono cibi e bevande. I rifiuti prodotti dai clienti finiscono essenzialmente nei cestini pubblici (= paga la comunità)». Ma poi cita anche i supermercati, il catering (qui «la questione rasenta il colmo. Il caterista non paga addirittura nulla se ha sede fuori città!»), i Taxi Pizza e i locali erotici (che non sono più considerati esercizi pubblici, ma producono parecchi rifiuti tra contraccettivi e materiale di pulizia).

«Altre disparità» - La lista delle disparità incomprensibili è lunga: i ricorrenti puntano anche il dito contro locali del genere “Mojito” che pagherebbero una tassa di 200 franchi pur vendendo un sacco di bibite e snacks, ma senza avere posti a sedere, solo perché si usufruisce del suolo pubblico.  Tra i graziati ci sarebbero i non pochi catering organizzati al Palazzo dei Congressi di proprietà della Città, che «per coerenza dovrebbe versare 13’560 franchi di tassa base (1130 per 12)». E poi perché, si chiedono, conteggiare unicamente i posti a sedere, non anche quelli in piedi al bancone o ai tavoli rialzati?».  Tanti interrogativi, dunque, che attendono risposte dal Cantone.

 

È giusto accollare l’IVA alla tassa base?

Seppure il nodo siano i 12 franchi per posto, il ricorso - quasi accidentalmente - solleva la questione dell’IVA inclusa nella tassa base. «Trattandosi di una dazione dovuta, indipendentemente dall’utilizzo o la durata di utilizzo, al pari della tassa turistica forfettaria o la stessa Billag»… al pari delle predette tasse, «anche la tassa base non soggiace all’IVA poiché obbligatoria, indistinta dall’utilizzo, con funzione estranea (principio di causalità), senza rapporto di controprestazione e dovuta solo per il fatto di avere un’economia nel comune». Se appurata, la falla potrebbe concernere un po’ tutti i comuni. 

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COMMENTI
 

MrBlack 4 anni fa su tio
Sarebbe interessante un confronto con le tasse applicate da altre città della Svizzera. Così capiremmo se davvero si tratta di una assurdità incredibile, o è il solito disco rotto degli esercenti di Lugano (vedi soliti nomi noti di Piazza Riforma) che ci hanno abituati a lamentarsi di tutto fino alla noia
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