Non c’è traccia di chi ha rubato migliaia di franchi al mercatino dell’Associazione Alessia. Soldi destinati a bimbi malati. Ma ecco cosa è successo nel frattempo...
SANT’ANTONINO – Definirli esseri spregevoli forse sarebbe ancora un complimento. Non c’è in ogni caso traccia di chi, alla fine dello scorso settembre, ha sottratto migliaia di franchi al mercatino dell’Associazione Alessia di Sant’Antonino. Quel denaro era, come sempre, destinato a bimbi malati. Il responsabile Mario Bognuda ci ha aperto le porte del suo “regno”. E davanti alle telecamere di tio/20minuti rivela anche alcune belle notizie. «Una signora, che vuole restare anonima, ha fatto un cospicuo versamento, pari alla cifra che ci era stata rubata. Non finirò mai di ringraziarla».
Un nuovo magazzino – E non è l’unica novità. Perché nel frattempo qualcuno si è pure dato da fare per mettere a disposizione del mercatino uno stabile per i mobili più massicci. «In inverno era un problema tenerli all’aria aperta. Qui a Sant’Antonino non avevamo più spazio. Ora abbiamo questo bellissimo magazzino a Giubiasco. Grazie al cielo c’è ancora tanta gente di buon cuore».
A colpo sicuro – A non avere un cuore è invece chi ha commesso il vergognoso furto di fine settembre. Mario ha lasciato la “scena del crimine” ancora incontaminata. «Sono entrati da una finestra. E sono andati a colpo sicuro, dove sapevano che io tenevo i soldi degli incassi. Denaro che devolviamo interamente alle famiglie con bimbi malati. Quella sera io e il mio socio non eravamo in casa. La polizia ha fatto tutto quello che poteva. Ma finora non è stato trovato l’autore di questo gesto».
Arrivano telecamere e sistema d’allarme – Mario è ancora amareggiato per l’accaduto. Allo stesso tempo, però, ha una certezza. Probabilmente il fatto non potrà più ripetersi. Perché da qualche giorno in tutta l’area del mercatino è stata introdotta la videosorveglianza. Non solo. «Spiace dovere arrivare a questi rimedi. Ma non vogliamo più rivivere una situazione del genere. Sempre grazie al sostegno economico di alcune persone, abbiamo piazzato delle telecamere ad alta risoluzione e un sistema di allarme».