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CANTONEAcquisti online tabù: «I regali comprateli in Ticino»

19.11.19 - 19:59
L’appello della Federcommercio in vista del Natale. La presidente Lorenza Sommaruga: «Non vogliamo demonizzare nessuno. Però tanti piccoli negozi sono a rischio chiusura»
tipress (archivio)
Acquisti online tabù: «I regali comprateli in Ticino»
L’appello della Federcommercio in vista del Natale. La presidente Lorenza Sommaruga: «Non vogliamo demonizzare nessuno. Però tanti piccoli negozi sono a rischio chiusura»

SONDAGGIO

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

LUGANO – Non fate gli acquisti per Natale tramite Wish, Amazon e compagnia. Per favore, sostenete l’economia locale. Abbiamo bisogno di voi. È il commovente appello lanciato negli scorsi giorni dalla Federcommercio Ticino in vista dell’Avvento. «Non vogliamo demonizzare chi compra online – evidenzia Lorenza Sommaruga –. Anche questa è un’evoluzione del commercio. Però…»

Però?
«Parlando con colleghi che hanno piccoli negozi ci sentiamo sulla stessa barca della grande distribuzione. Non ce l’abbiamo con la grande distribuzione. Ma sono le grosse piattaforme online internazionali a crearci problemi. A prezzi stracciati».

C’è sfruttamento dietro a questi prezzi?
«Non lo so. Non posso dare risposte».

Circa il 75% degli svizzeri compra in rete, secondo le statistiche…
«È tanto. E la percentuale crescerà sempre di più. Con la nostra campagna “Insieme si può” cerchiamo un piccolo gesto da parte dei ticinesi».

Non è una richiesta che potrebbe risultare patetica?
«Mi spiace se qualcuno la pensa così. Ognuno è libero di fare le scelte che meglio crede. Però tante attività ticinesi sono a rischio chiusura. Lo vogliamo davvero? Abbiamo bisogno di un po’ di fiducia. Spesso, soprattutto nei piccoli negozi, il personale viene ridotto, con un conseguente peggioramento delle condizioni lavorative per chi resta a lavorare».

Qualcuno potrebbe decidere di andare a comprare i regali in Italia…
«Uno può fare ciò che vuole. È anche normale che una persona magari va a fare una gita in Italia e si ferma magari a fare acquisti. Occorre, però, smetterla di fare paragoni tra i prezzi della Svizzera e quelli dell’Italia. Anche perché noi abbiamo generalmente un potere d’acquisto maggiore e possiamo permetterci di acquistare in Ticino. Poi ci sono le eccezioni. Io capisco che ci siano famiglie che fanno fatica e magari scelgono di andare in Italia o di comprare online per questo motivo».

Quali sono le prime reazioni di fronte a questa vostra campagna?
«I commercianti sono tutti molto contenti. Per ora non sappiamo cosa ne pensano i consumatori. So però che tanti ticinesi sono affezionati ai loro negozi e alle loro tradizioni. Sono fiduciosa».

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