Il Comitato di sostegno e gli oltre duecento lavoratori iscritti all’Ocst pensano a un'azione più forte contro la «decisione sconsiderata» della dirigenza del sindacato
BELLINZONA - Un’azione di protesta sindacale permanente contro la decisione «sconsiderata» della dirigenza dell’Organizzazione cristiano sociale ticinese (Ocst) di licenziare Arturo Mellace. È quanto hanno in mente il Comitato di sostegno e gli oltre duecento lavoratori iscritti all’Ocst che hanno sottoscritto la petizione di sostegno a favore del sindacalista sessantenne licenziato, che si riuniranno in assemblea giovedì 21 novembre.
Sono passati quattro mesi dal licenziamento. «La dirigenza del sindacato non è andata oltre un flebile segnale di apertura inconcludente. Non si è neppure degnata di fornire le motivazioni scritte (dovute per Legge) di un licenziamento che appare sempre più immotivato quanto abusivo». Il Comitato di sostegno denuncia «l'atteggiamento di inaudita chiusura teso a fiaccare l’iniziativa di dissenso contro la decisione dei vertici del sindacato e di solidarietà per il sessantenne». Un atteggiamento «dai caratteri supponenti e arroganti» che mal si addice a un sindacato, tanto più uno «che si ispira ai valori della dottrina sociale della chiesa e che fa della solidarietà una sua bandiera».